Un’interpretazione contemporanea del carré grazie a un colore inusuale e a un taglio su più livelli che rende il look estremamente versatile.
La nuova puntata della webserie #AcademyOnHair firmata Revlon Professional ha un ospite d’onore: il carré. Altrimenti noto come bob, è un taglio che ormai da anni rimane saldo in cima alla lista dei look preferiti grazie alla sua capacità di trasformarsi a ogni stagione.
In questo caso, l’interpretazione di Stefano Conte – titolare di un suo salone a Monza e hairstylist impegnato in sfilate, eventi e look di celeb – vuole aggiungere un twist in più non solo grazie alla colorazione, ma anche al taglio che aggiorna un bob classico a un carré multilevel e trasformista.
“L’ispirazione per questo look arriva dallo stile brit, con linee non eccessive, ma che conservano il fascino della geometria e realizzano contrasti forti. La colorazione abbina a una base grigia un verde menta sulle punte, due tonalità che sulle cromie della modella sono perfette”.
Quale tecnica hai usato?
Questo carré multilevel è frutto di due passaggi: una diagonale posteriore sulla parte anteriore e una diagonale anteriore con leggera scalatura sulla parte posteriore. È un look che richiede manualità, portando attenzione ad applicare prima il verde sulle lunghezze in forma rotonda e poi sfumare con un verde più chiaro.
Anche il taglio abbina linee contrastanti?
Ho unito un bob pieno davanti a un taglio molto scavato dietro che crea sconnessione. Questo dà la possibilità di raccogliere la massa in una coda e trasformare il look da lungo a medio. Nello styling poi si può scegliere un mood più raffinato oppure più stropicciato.
Da dove attingi per la tua ricerca e la tua ispirazione?
Per natura sono molto curioso, sono portato ad allenare la mia creatività costantemente, cercando un po’ dappertutto gli stimoli: un materiale, un colore, un dettaglio mi danno lo spunto per elaborare un concept. Le idee sono ovunque, basta saperle cogliere e avere il coraggio di rischiare e osare per tradurle in hairlook.
Che consigli daresti a un giovane che vuole divenare colorista?
In Italia questa figura è poco considerata, per cui consiglierei di passare del tempo a Londra e Berlino. Trovo che lo stile Vidal Sassoon sia il migliore per chi è interessato al colore e al taglio realizzati con un certo metodo. Si deve essere consapevoli, però, che in Italia non ha tanto seguito, noi siamo mediterranei, sia nel gusto sia nei lineamenti. Bisogna dunque porsi la domanda se vale la pena imparare quelle tecniche per poi tornare qui dove è molto raro sfruttarle in salone. A mio avviso è utile dal punto di vista della ricerca, così come anche guardare alle tecniche del passato è una buona scuola. Bisogna imparare e fare proprio il giusto necessario per adattarlo al nostro lavoro.
Ecco tutti gli scatti del carré multilevel (Hair & Photo Stefano Conte, MUA Veronica Napolitano):