14 Settembre 2024

Aldo Ravarotto: “Il colore vegetale non esiste”

Aldo Ravarotto, inizia da giovanissimo il mestiere di parrucchiere. Nella sua lunga carriera ha avuto modo di collaborare con personaggi dal calibro internazionale come Gianni Versace. Da sempre ha avuto a cuore la salute e la bellezza dei capelli ed è per questo che ne ha fatto parte preponderante della sua attività.

Era il 2012 quando Aldo Ravarotto decide di importare dalla Francia i prodotti dell’azienda Marcapar, azienda pioniera di prodotti vegetali al 100%. Una delle preoccupazioni che lo hanno spinto a prendere questa strada è stata quella di restituire forza e giovinezza ai capelli e formare una nuova generazione di coloristi vegetali.

La vera mission di Ravarotto è sempre stata quella di scardinare un falso mito tra i parrucchieri, cioè quello che non credeva nell’efficacia del colore vegetale. Ha appena scritto un libro raccontando la sua storia, dagli inizi della sua carriera, agli incontri con i vip. Come filo conduttore sempre l’amore per la bellezza dei capelli.

La nostra intervista per capire come è nato il libro e cosa significa per lui il mestiere del parrucchiere.

Che cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Il motivo principale è che voglio far capire ai parrucchieri che cosa vuol dire fare il colorista vegetale e perché secondo me è il futuro del nostro mestiere. Quindi volevo far capire ai parrucchieri qual è l’importanza di inserire al più presto il colore vegetale nei propri saloni, anche perché la richiesta è enorme da parte dei privati.

Il titolo del suo libro è rivelatore, c’è ancora questa vecchia concezione sulla riuscita della colorazione vegetale?


I professionisti che contatto, o comunque che ho nei miei contatti, riscontro che hanno difficoltà ad inserire e a capire che esiste un colore vegetale che può coprire al 100% i capelli bianchi, che utilizza materie prime che sono completamente naturali. E la difficoltà principale nei capelli è proprio questa: non riuscire a credere che esiste veramente un colore che con le sole piante può colorare i capelli e coprire il 100% dei capelli bianchi.

È stato difficile all’inizio affermare le sue idee sulla colorazione vegetale?

All’inizio io pensavo che avrei avuto enormi difficoltà, perché comunque colorare i capelli con questo sistema non sempre è veloce. Anzi, se si devono fare dei doppi passaggi o ottenere dei castani si deve applicare due volte il colore. Però ho riscontrato una richiesta e una facilità enorme. Anzi, un desiderio delle persone. Non pensavo che ci fosse questo interesse da parte del pubblico, che ha sempre avuto in testa colorazioni chimiche, che in 10 minuti voleva fare colpi di sole, taglio e colore, coprire i capelli bianchi. Entrava in negozio mi diceva: “io ho 10 minuti di tempo”. Quando hanno visto questo nuovo sistema di colorare i capelli, le clienti stesse mi dicevano: “Se sono naturali io il tempo lo trovo”. E io: “no signora io questi colori a lei non li farò mai, perché quando entra ha sempre fretta, non vede l’ora di uscire”. Mi ha detto: “No, no, ma non si preoccupi, io il tempo se sono cose naturali lo trovo”. E questa è stato praticamente il lancio che mi ha fatto capire. Mi sono detto: “Ma allora c’è qualcosa che si può fare per questo pubblico”.
Quindi non è stato difficile. La richiesta maggiore purtroppo arriva dai privati e non dai professionisti. Ho molte richieste tutti i giorni di clienti nuove che vogliono fare il colore vegetale e aumentano da quando ho iniziato a colorare i capelli con la colorazione vegetale Marcapar.

Quanta passione ci vuole per fare questo mestiere?


La passione per questo mestiere è fondamentale, ma è sempre stata fondamentale perché comunque il nostro lavoro è basato sull’artigianato e per fare l’artigiano la passione è determinante. Ma la passione serve anche per capire che bisogna anche cambiare abitudini e imparare anche dei mestieri nuovi. Io per fare il colorista vegetale Marcapar ed essere il suo formatore, imparo tutti i giorni che cosa vuol dire colorare i capelli con le piante. Perché le piante si muovono. Hai sempre delle nuance completamente diverse, i capelli reagiscono in una maniera diversa e in questo modo il mestiere non è mai uguale. Ogni giorno comunque si presta ad avere situazioni completamente diverse, quindi la passione è determinante e adesso lo è ancora di più perché al giorno d’oggi tutto quello che ho insegnato ai miei allievi nei corsi da quando ho cominciato a fare il formatore, praticamente adesso è stravolto perché le piante cambiano, i capelli cambiano, le situazioni cambiano e tutto cambia e noi abbiamo un colore che non è stabile. La stabilità del colore viene data dalla reazione dei capelli e dell’applicazione nelle piante, quindi è una sinergia che è molto difficile da mettere in atto. Ma il fascino di questo lavoro è che senza la passione tu non puoi fare il colorista vegetale Marcapar.

La prima parola che le viene in mente quando pensa al suo lavoro.


Amore e rispetto per i capelli.

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