Tuffo nel passato o proiezione nel futuro? In verità entrambi: i 5 stili che abbiamo selezionato arrivano dal passato e continuano a essere reinterpretati nel presente e nel futuro prossimo.
La sensazione è che più si proceda verso il futuro più gli stili e le mode peschino a piene mani in ogni direzione, rendendo sempre più fluide e sfumate le tendenze. Questi primi anni Venti del nuovo millennio hanno riportato in auge styling e tagli ripresi dai decenni del Novecento più fortemente caratterizzati. Interessante notare come lo stesso stile attraversi le epoche, rimanendo riconoscibile seppure con qualche variazione dettata dal gusto del momento. Giochiamo a riconoscerli?
Il buzz cut degli anni 90
Rasatissimo, audace, senza compromessi. Il buzz cut indossato al femminile assomiglia a una dichiarazione di intenti. Lo è stato sicuramente per Grace Jones, che negli anni Novanta ha costruito parte del suo successo grazie a una scelta hair così radicale. E lo stesso possiamo dire di Doja Cat oggi, che all’ultima edizione del Coachella Festival ha indossato un buzz cut platino abbinato a occhiali (e poco altro!). Le differenze? Più che nello styling, stanno nell’interpretazione: con gli accessori, gli abiti, i gioielli.
Il maxi volume degli anni 80
Senza arrivare agli eccessi che furono di Tina Turner, sicuramente negli anni Ottanta molte si sono lasciate sedurre dalle lusinghe del volume. Donna Summer, altra icona musicale, lo ha portato sfilato e mosso da un lieve frisé. Oggi l’hairstylist Danilo Giangreco lo reinterpreta: nelle proporzioni, le lunghezze sono maxi, le onde sono più morbide e naturali, ma il concetto del big hair ritorna e rimane.
Il butterfly cut anni 70
È stato fra gli hairlook più di successo di questi anni recenti. Il butterfly cut come lo indossa la stilista e influencer svedese Matilda Djerf vuole frangia a tendina, livelli sfalsati e punte svolazzanti. Un mood che arriva dagli anni Settanta e chi meglio di Farrah Fawcett può rappresentare lo stesso taglio in quegli anni? Anche in questo caso la differenza sta nelle proporzioni e nei volumi, ma lo spirito leggero e a starti ritorna alla grande.
Il round cut riccio anni 70
Ai tempi di Pam Grier i capelli afro erano una dichiarazione politica. Più erano crespi e compatti, più erano simbolo dell’orgoglio nero, un passo in più verso l’emancipazione civile. Oggi il round cut non ha più quell’urgenza sociale, ma rimane un’ode ai capelli ricci e ai capelli etnici, che vengono esaltati al loro meglio, con la cura e l’estetica dei nostri giorni.
I flip hair degli anni 60
Bon ton e volume. Jackie O indossa così un taglio che oggi definiremmo un flipped long bob, ovvero un carré lungo con le punte all’insù. I flip hair rappresentano un’altra grande tendenza dei nostri ultimi anni, come dimostra il look di Maude Apatow, portato a un evento di gala recente. Tipiche degli anni Cinquanta e Sessanta, le punte all’insù tornano oggi più minimali e concentrate, mantenendo però lo stesso effetto dinamico e femminile.