Pratici, versatili, attraenti. I capelli corti sanno raccontare una femminilità fuori dal coro, ma soprattutto una volta provati non li si abbandona più. Ecco 5 stili di tendenza.
Più leggeri, più sani, più audaci. Sono tanti i motivi per scegliere i capelli corti, dal bisogno di rivitalizzare una chioma sciupata fino al desiderio di vedersi con un look diverso, che sappia esaltare i lineamenti regalando un twist dinamico e sbarazzino.
Nel 2025 la tendenza al corto sta avendo un’impennata, offrendo una varietà di stili davvero adatti a ogni esigenza e a ogni viso. Noi ne abbiamo individuati 5, dal più audace al più soft, adatto a chi vuole sperimentare lunghezze diverse a piccoli passi.
Spesso, infatti, la ritrosia a passare al corto sta nel timore di accorciare troppo e faticare a gestire il taglio durante la ricrescita. Il segreto sta sicuramente nel trovare la forma giusta, che verrà aggiustata a ogni seduta in salone se si decide di fare ricrescere i capelli.
Cub cut
Più corto e meno esasperato del wolf cut, il cub cut ha la personalità dei tagli sfilati come lo shag e il mullet, ma rimane più simile a un caschetto. Si rintracciano echi anni Ottanta e Novanta, con lunghezze corte davanti e più pronunciate dietro per dare il tocco contemporaneo. Diventa molto versatile grazie alla frangia e si adatta facilmente a tutte le forme di ovali, basta trovare la lunghezza più adeguata.
Il crob
Questo tipo di taglio è un entry level del capello corto. Si può definire come un caschetto tradizionale incrociato con un pixie corto, caratterizzato da tanti strati scalati che regalano un effetto messy. È perfetto su un viso ovale e con una texture liscia o al massimo ondulata, perché non rende bene con volumi più esasperati. È un taglio che si inserisce nel momento nostalgico per gli anni Novanta e Duemila. Grazie ai suoi strati leggermente più lunghi del pixie, che possono anche essere scolpiti in un look androgino, questa versione offre un approccio più soft al mondo dei corti.
Il pixie asimmetrico
Anche un pixie asimmetrico può essere la scelta giusta per iniziare a muovere i primi passi nel corto. Caratterizzato da lunghezze irregolari su entrambi i lati della testa, in uno il perimetro è più sfoltito, mentre nell’altro si mantiene un po’ più di lunghezza, creando una forma dinamica. Grazie a queste irregolarità il taglio incornicia il viso in modo strategico, esaltando occhi o zigomi a seconda dell’ovale del viso. Ringiovanisce e non ha bisogno di cure particolari per la piega.
Il mixie
E sempre a proposito di mix di stili, ecco il mixie, ovvero un pixie che ha richiami con il mullet. Un look essenziale, meglio se indossato con capelli naturali, che può destreggiarsi fra un mood più simile al mullet o più simile al pixie, a seconda delle lunghezze scelte e della sfilatura. A caratterizzarlo in ogni caso ci saranno le zone laterali più corte, se non addirittura rasate. Da studiare bene la forma per chi ha i capelli ricci, che dovranno avere un minimo di spazio per definirsi. Si può abbinare alla frangia, lunga per renderlo più femminile o molto corta per renderlo più rock. Punto a favore: non ha bisogno di piega se non una passata veloce col gel per gestire il movimento.
Il fluffy pixie
Il taglio che indossa Emma Stone è da manuale. Un pixie morbido, super femminile, che ricorda le dive della nouvelle vague francese. Un taglio apparentemente semplice ma che deve essere eseguito a regola d’arte per far risaltare al meglio i lineamenti del viso. Proprio perché così basic, è un taglio cui arrivare quando si è sicuri di volerlo portare: evidenzia molto il viso e la fisicità, ma soprattutto è un taglio corto libero dai cliché della femminilità legata ai capelli lunghi. Inoltre, enfatizzando molto anche il collo, il décolleté e le spalle, dona soprattutto a chi ha una corporatura esile e un viso minuto.