5 Maggio 2025
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THOR DAMAST: la forbice forgiata dai maestri

Made-in-Germany da maestri artigiani: ecco le nuove forbici premium THOR DAMAST di TONDEO.

Nella sede manifatturiera high-tech di Solingen di TONDEO, da oltre 90 anni vengono sviluppate e prodotte forbici uniche. Ogni prodotto è un concentrato di alta qualità, creato grazie a un perfetto mix di maestria artigianale e tecnologia innovativa. Ognuno convince per precisione, tecnologia e per un design di prodotto fuori dagli schemi. Tutti progettati per soddisfare esigenze individuali in termini di qualità ed ergonomia fino all’ultimo dettaglio. Già nel Medioevo esisteva un marchio di qualità per i prodotti Solingen. L’iscrizione latina “Me fecit Solingen” (Solingen mi ha creato) era, infatti, incisa sulle spade di quel periodo storico.

Il termine “Made in Solingen” è legalmente protetto e sta per manufatti di altissima qualità. E così le ultime forbici THOR di TONDEO portano con orgoglio l’incisione “Me fecit Solingen” sui taglienti. Le forbici premium da 7 pollici THOR DAMAST sono realizzate in acciaio Damasco (Damasteel®) brevettato e prodotto sulla base di una moderna metallurgia a polvere. Il risultato: acciaio puro senza inclusioni o impurità, forza unica e un aspetto eccezionale per comprovate capacità di taglio. Proprio partendo da questo pregiato acciaio, i maestri TONDEO producono le esclusive forbici THOR. Un lavoro affidato a mani esperte durante tutto il processo produttivo, compendio della maestria artigianale in ciascuna delle oltre 150 fasi di realizzazione.

Se Thor, il dio del tuono, avesse forgiato un paio di forbici con il suo martello, le avrebbe fatte proprio così!

Le forbici sono prodotte utilizzando la tecnologia CONBLADE, che conferisce alle lame una sensazione di taglio particolarmente morbida grazie all’estrema smerigliatura cava della lama altamente convessa. Il THOR DAMAST ha proprietà di taglio perfette grazie a massime stabilità e affilatura. La lama a forbice convessa presenta anche un tagliente integrato affilato come un rasoio e l’angolo di taglio più piccolo per un’affilatura perfetta e duratura. La THOR DAMAST è ergonomica grazie al poggia dita forgiato e alla forma dell’impugnatura sfalsata che garantiscono una postura di lavoro corretta e piacevole.

Per maggiori informazioni scansiona i codici QR qui sotto e scopri di più sulla produzione del tuo prodotto preferito.

Women4Beauty: al Cosmoprof 2022 la presentazione ufficiale dell’associazione

Durante l’edizione di Cosmoprof 2022 appena trascorsa, Estetica ha partecipato alla presentazione ufficiale dell’associazione Women4Beauty. Afsoon Neginy è la fondatrice e insieme ad Alessandra Faiella ci ha raccontato lo scopo dell’associazione volta a sviluppare i talenti femminili.

Riportiamo l’intervista integrale di Laura Castelli, caporedattrice della rivista Estetica, uscita sull’ultimo numero dell’edizione Italia.

Perché ha sentito la necessità di fondare W4B e quali sono le finalità dell’associazione?

Da anni si affrontano tematiche legate al mondo femminile, ma ho sempre avuto la sensazione che si parlasse molto delle cause senza passare alle soluzioni, cioè ad azioni concrete per migliorare davvero le condizioni delle donne nel mondo del lavoro. Quindi W4B nasce come associazione di empowerment e leadership femminile con la mission specifica di aiutare ad esplorare il potenziale che c’è in ogni donna – e che a volte non affiora per una serie di condizionamenti sociali ed educativi – per farne emergere il talento e garantirne e sostenerne la piena realizzazione professionale.W4B è quindi una associazione fatta dalle donne per aiutare altre donne.

In cosa si concretizza l’aiuto dell’associazione alle donne?

W4B è una lente di ingrandimento che si focalizza su quanto le donne possono fare per se stesse o per le altre – secondo il concetto dell’accordo di sorellanza – in ambito lavorativo. Ci si concentra molto sulla leadership e su tutte le tematiche legate all’empowerment: azioni concrete fatte dalle donne per le donne volte a ottenere pari opportunità nell’ambito lavorativo, affinché emerga la competenza o la persona migliore per svolgere una mansione, a prescindere dal sesso. La vera chiave di volta è l’auto-stima, lo sviluppo del potenziale personale: le donne devono acquisire più fiducia in loro stesse, senza pensare di dover per forza possedere sempre una competenza a 360 gradi per raggiungere posizioni di successo. Occorre riappropriarsi profondamente di quelle che sono le voci interiori di ogni donna, dei desideri palesi – o non – di ogni persona. Questa è la chiave per trovare una soluzione efficace.

Come si articolano i percorsi “di crescita” dell’associazione?

Su tre diversi ambiti. Per le giovani, che devono ancora entrare sul mercato del lavoro o sono all’inizio delle loro carriere, si tratterà di fare Orientamento per aiutarle a capire la strada da intraprendere. Per le donne con più esperienza, che magari per motivi familiari hanno abbandonato il lavoro per qualche anno e vogliono rientrare, oppure svolgono ruoli che non le coinvolgono più e vogliono riprendere in mano la loro professionalità, si parla di Reskilling. Perché il lavoro che facevano magari non esiste più o sul mercato serve poco, per cui devono cambiare completamente mestiere o imparare nuove cose. Qui l’intervento della nostra coach sarà più focalizzato ad aiutarle a capire come raggiungere quello che vorrebbero. Si parla invece di Upskilling per le donne inserite nel mondo del lavoro in modo più o meno soddisfacente, con una carriera, ma che si rendono conto che oggi occorrono nuove competenze – specie nel campo digitale o in altri ambiti – e vogliono formarsi in tal senso. Quindi, Reskilling, Upskilling e orientamento per le nuove leve: W4B coinvolge un po’ tutte le fasce di età ed esperienze. Tutte e tre le categorie di donne vengono coinvolte con percorsi di mentoring e coaching da parte di altre donne dell’associazione. Questo non perché ci sia alcun divieto verso gli uomini: nello statuto è prevista anche la loro presenza come relatori o docenti, ma l’intenzione è appunto quella di estendere particolarmente il concetto dell’accordo di sorellanza…

Chi può far parte dell’associazione?

W4B nasce individuando come categorie di maggior interesse le donne che lavorano nel mondo della bellezza, fashion e alimentare perché sono settori molto popolati da donne, ma in cui raramente queste arrivano a conquistare posti chiave. Ma l’associazione è aperta a tutte, qualsiasi mestiere facciano: ad esempio può iscriversi una donna che vuole emergere come hairstylist, oppure che vuole ingrandire il suo salone, o che è già un’imprenditrice ma desidera avere maggiori competenze. Noi non facciamo una formazione strettamente tecnica, per cui l’associazione si rivolge a qualsiasi fascia di donne, con una quota associativa molto bassa, sotto i 100 euro, che dà diritto a un colloquio individuale di mentoring e alla partecipazione a tutti i talk mensili.

Poi ci sono i vari seminari tra cui scegliere. Senza dimenticare che W4B può essere anche una grande opportunità per le aziende, che possono diventare sponsor e di conseguenza far partecipare un certo numero di donne ai nostri seminari e corsi di formazione. Trattandosi di una associazione non a scopo di lucro, le quote degli sponsor vengono totalmente utilizzate per i percorsi di sviluppo e formazione. Le imprese ne ricavano molteplici vantaggi: da un lato avere dipendenti continuamente formate e motivate, capaci di lavorare in una nuova ottica produttiva, di network e aiuto reciproco. Inoltre in questo momento in cui si parla molto di responsabilità sociale, di requality, pari opportunità, un altro vantaggio significativo è il certificato rilasciato da W4B di adesione a una associazione no profit che ha come mission l’empowerment al femminile.

Cosa vuol dire per lei essere la presidentessa di questa associazione?

Per me c’è una parola molto importante: gratitudine. Credo molto nella restituzione, per cui l’associazione nasce anche per il senso di gratitudine che io e altri membri del direttivo e altre associate volevamo in qualche modo esprimere nella comunità. Aiutare altre donne che magari sono in un momento di smarrimento della loro vita, soprattutto professionale. Il mondo è difficile, dobbiamo farci forza, tutte abbiamo non solo da dare ma anche da prendere. W4B è una rete che dà a tutti, molto arricchente: non a caso abbiamo scelto come claim: “una donna realizzata nella professione rende il mondo più bello”…

Mr. Apfel Collection di Olga Garcia: la collezione ispirata alla leggendaria icona di stile

Olga Garcia presenta Mr. Apfel Collection, una collezione uomo premiata nell’ultima edizione degli Spanish Barbershop Awards. A ispirarla, l’icona di stile Iris Apfel.

Occhiali extra-large, volume sulla sommità e accessori che non passano di certo inosservati in Mr. Apfel Collection. La musa ispiratrice di Olga Garcia? La centenaria Iris Apfel, nota imprenditrice americana, interior designer e icona fashion. Il suo punto di vista originale sull’immagine e la moda, la sua eccezionale impronta, si riflette nelle diverse attitudini dei suoi look. Il non convenzionale appare come un elemento naturale, fresco e irrefrenabile. E così presenta un aspetto diverso, plurale, ma allo stesso tempo accogliente e ricco di bellezza.

Con Mr. Apfel Collection, l’hairstylist di Valladolid ha vinto il premio come Migliore collezione maschile nell’ultima edizione degli Spanish Barbershop Awards, organizzati da Barberías ed Encanto. Il concorso si è svolto il 7 maggio presso Espacio Artero, main sponsor dell’evento, e ha visto la speciale collaborazione di Estetica Magazine. La cerimonia di premiazione è stata presentata da Jordi Perez (Barberia de Gracia) e Virginia Argüello (Barberas de Sevilla) e ha reso omaggio a due grandi riferimenti del mondo barbering spagnolo: Milagros Olmeda e Ramiro Fernández.

Credits Mr. Apfel Collection:

Hair: Olga Garcia Estilistas
Photo: David Arnal
Make-up: José Luis Blasco
Styling: Visori Fashionart

Lo show di Paul Gehring & Encarna Pachón per Vitality’s è un vero inno alla diversità

Questa edizione del Cosmoprof 2022 ha visto Paul Gehring e sua moglie Encarna Pachón attraverso il loro show ad On Hair dal nome Los Ageless, lanciare un messaggio che proprio in questo momento storico dovrebbe essere universale.

Paul Gehring, il genio creativo di Vitality’s che ha girato il mondo e esportato la sua idea di bellezza, ci ha raccontato cosa vuol dire per lui oggi una donna bella.

Il suo è stato di sicuro uno show elegante e raffinato, che ha messo insieme le diversità, la bellezza in quanto unicità e la collezione che ha presentato rispecchia un mix di professionalità, equilibro, meno spettacolarizzazione ma più normalità e portabilità.

Questa è la donna che Gehring vuole esprimere. Un messaggio inclusivo che fa della diversità la vera grande forza.

Per vedere la sua intervista completa, ecco il video:

Laura Castelli, caporedattrice di Estetica intervista Paul Gehring di Vitality’s

La moda abbraccia ogni tipo di tendenza all’insegna dell’inclusività. Molti modelli oggi sono considerati obsoleti e abbiamo bisogno di realtà, professionismo e sostenibilità.

Tagli cortissimi chic: dal Boyish al Gamine

Non solo medi o lunghi. L’eleganza più cool passa anche (o soprattutto) attraverso tagli cortissimi e sfrontati. Chic is less.

Austeri, rigorosi, androgini. Sono solo alcuni degli aggettivi associati ai tagli cortissimi femminili, ritenuti “alternativi” agli haircut lungochiomati. Ma è solo una questione di numeri, e non è detto che la maggioranza abbia sempre ragione. Sì, perché un taglio cortissimo regala una classe irraggiungibile con acconciature medio/lunghe, un’eleganza impertinente o bon ton a seconda della scelta. Sicuramente, mai scontata.

Tagli cortissimi chic: il boyish e il buzzcut

Lo stile boyish non è il nome tecnico di un taglio, ma di un mood. Per una donna vuol dire… incarnare lo spirito di un uomo, di un ragazzo precisamente. Ecco allora che il taglio che ne deriva dovrà ricalcare quello, ordinatissimo e sleek, di un boy impertinente. La riga laterale è un must, lo stile vintage deve prevalere.


Più audace e radicale, il buzzcut è quello ottenuto con la macchinetta e che rientri tra i tagli cortissimi chic o meno eleganti… dipende da diversi fattori, in primis la colorazione. In questa acconciatura lillà, la delicatezza delle nuance violette in qualche modo attenua la durezza del taglio di pochi millimetri, regalando al buzzuct un’eleganza alternativa, molto prossima al concetto di chic.

Tagli cortissimi chic: lo short bob e il pixie


Nella gallery dei cortissimi non poteva mancare il glorioso caschetto, nella sua versione più corta e simmetrica. Il trionfo della compostezza formale, determinato dalla riga centrale e da una curvatura interna molto marcata. Per un effetto ultra chic, è d’obbligo una texture sleek… non un capello fuori posto.


Altro grande classico. Nella sua versione morbida il pixie cut sa essere androgino e classy allo stesso tempo. Se poi lo si coniuga con una colorazione “ghiaccio” come questa, il gioco è fatto: eleganza sempre attualissima, con un tocco di (dolce) insolenza.

Tagli cortissimi chic: il gamine

In francese gamine vuol dire ragazzo, nella sua accezione più impertinente e ribelle. È un taglio reso celebre da star come Audrey Hepburn e Mia Farrow, la prima con un’eleganza senza tempo, la seconda con androginia.

Il taglio rimane un modello imprescindibile quando si parla di acconciature corte chic. E il suo status immortale risiede nell’adattarsi alla personalità di chi lo “indossa: in testa ad Audrey Hepburn esprime un’eleganza adolescenziale, raffinatissima e pura; con Mia Farrow il gamine è androgino, ambiguo, provocatorio.

Concept by Ceriotti: la lampada che purifica l’aria

È stata tra le novità più apprezzate al Cosmoprof di Bologna 2022. Una lampada che oltre ad illuminare il salone, purifica l’aria eliminando germi e virus. Anche quello del covid.

Illumina, filtra e sanifica l’aria. È Concept, la lampada brevettata da Ceriotti e presentata al Cosmoprof Worldwide Bologna 2022 che permette ad operatori e clienti di vivere il salone con più comfort. “Si tratta di un sistema professionale che, oltre ad avere l’illuminazione, presenta un filtraggio multiplo, a triplo filtro, per eliminare all’interno del negozio esalazioni, polvere o qualsiasi cosa possa dar fastidio alla cliente o all’acconciatore stesso – ha spiegato ad Estetica Guido Dell’Acqua, product manager Ceriotti – La lampada presenta un’aspirazione fino a 163 m³/ora, quindi più lampade saranno presenti in salone, più il ricambio d’aria sarà assicurato, riducendo i problemi allergologici o la semplice lacrimazione degli occhi”.

L’intervista completa per capire come funziona questa lampada innovativa, che fa bene all’ambiente e dal design accattivante:


Concept elimina anche i germi e in virus presenti nell’aria? “Assolutamente sì. Grazie alla lampada UV-C interna certificata, che non emette ozono, garantisce un sistema di sanificazione che in periodi come questo è in grado di eliminare anche il virus del covid.” Il sistema di illuminazione è wireless con una regolazione del punto di bianco da toni più caldi a toni più freddi, fino ad arrivare ad una luce più naturale. “Questo – ha spiegato Dell’Acqua – permette di non virare il risultato di colorazione sul capello e di far sì che la cliente veda il colore reale, senza sorprese all’uscita del salone”. Un semplice telecomando wireless è in grado di gestire fino a quattro lampade in maniera automatica, basta selezionare il numero di lampada corrispondente. I colori di Concept? Bianco, nero, oro o silver.

Anche Ceriotti vuole fare la sua parte nel contribuire ad adottare uno stile di vita sostenibile più “green”, senza rinunciare alla qualità che la contraddistingue e senza pesare sui conti dei propri clienti. Oltre a lanciare un programma di sostenibilità atto a ridurre i consumi energetici nel suo stabilimento e ad avvalersi di fornitori di energia proveniente solo da fonti rinnovabili, ha presentato a Bologna una linea di carrelli green: senza coloranti e tutti in plastica riciclata e certificata.

Tête d’Affiche Academy presenta Je T’Abime

Il team artistico Tête d’Affiche Academy presenta Je T’Abime, una collezione che va oltre la bellezza e dice no ad ogni forma di violenza.

Per andare oltre ciò che brilla, Tête d’Affiche Academy presenta Je T’Abime, un messaggio di sostegno a tutte le donne che subiscono violenza, dalla parola inappropriata, che sembra innocua ma lascia profonde ferite, ai peggiori abusi.

Una collezione che attraverso parole tatuate sulla pelle delle modelle – come ‘I’m not for sale’, umiliazione, violenza psicologia – tocca i dolori di colei che il parrucchiere ama rendere bella. “Fatti i capelli, truccati, cambia look...”, sembra urlare la collezione di Tête d’Affiche Academy. Di fronte ad un abito bianco che viene macchiato da una mano inopportuna, un guinzaglio al collo che simboleggia sottomissione psicologica o le catene alle mani che parlano di un matrimonio difficile, sono i capelli che aiutano a dire basta.

Creata nel 2005, Tête d’Affiche Academy ha 60 formatori in tutta la Francia ed è sempre pronta a far viaggiare gli acconciatori attraverso tendenze e tecniche di grande creatività. Con Je T’Abime ha fatto di più, ha invitato a guardare ciò che a volte nascondono gli artifici della bellezza.

Credits JE T’AbIME by By Tête d’Affiche Academy

Direction Artistique: Morgan Andrusso
Coiffure & Coloration: Team Tête d’Affiche Academy
Stylisme: Crystel Pilone
Maquillage: Ambre Thomas
Photographie & Retouche: Pascal Latil

Colore capelli anti-age: tre segreti per sembrare più giovane a 50 anni

Superati i 50 anni, la scelta dell’hairlook deve tenere conto dei segni del tempo che passa. Per ottenere un risultato naturale e adeguato, ecco i tre segreti per un colore capelli antiage.

Il problema non è solo la ricrescita. Quando si superano i 50 anni, il nostro hairlook deve tenere conto, oltre che dei capelli bianchi in aumento, anche del cambiamento delle cromie del volto e della consistenza dei capelli. Come ci ha ricordato Cristiano Filippini, mediamente dopo i 40 anni i capelli tendono a diventare meno elastici e perdono vigore e luminosità. Ovviamente questo processo non è identico per ogni donna: alcune, nonostante siano anche più avanti dei 40, mantengono chiome molto folte e vitali. La cura, oltre ai fattori genetici, è fondamentale per garantire una buona risposta dei capelli a tutte le azioni chimiche o meccaniche cui li sottoponiamoLa scelta dei giusti prodotti e di processi non troppo aggressivi, sia per quanto riguarda la colorazione sia l’asciugatura, sono assolutamente necessari”.

Ma esiste un colore capelli antiage? La risposta la troviamo nella sinergia fra tre segreti, che elenchiamo qui di seguito.

1. Colore capelli anti-age: parola d’ordine luminosità

Il colore capelli antiage per eccellenza è quello che illumina il viso. Con le tonalità chiare ovviamente il risultato è più efficace, ma il vecchio diktat che dopo una certa età sia necessario schiarire non è più così pressante. Dopo i 50 anni, i segni del tempo su viso e capelli hanno bisogno di una maggiore attenzione nel renderli armoniosi. Un colore troppo marcato ha l’effetto di evidenziare di più un volto, se particolarmente segnato: le schiariture sul colore di base dei capelli e in tonalità con le cromie personali sicuramente aiutano, ma sarà l’hairstylist a fare una valutazione sul singolo caso, senza escludere colori scuri a priori.

2. Colore capelli anti-age: variegare il colore

Oltre a puntare sulla luminosità, il colore capelli antiage deve anche cercare di mimetizzare la ricrescita, per consentire una manutenzione più duratura nel tempo. Il segreto sta nel creare una colorazione non compatta e uniforme, bensì variegata e ricca di riflessi. Evitare se possibile le tonalità scure proprio in radice, puntare su colori neutri o tendenti al caldo, applicando dei punti luce che illuminino i tratti del volto. Con questo approccio, anche i capelli bianchi vengono integrati con più armnia nel look.

3. Colore capelli anti-age:naturalezza al primo posto

L’ultimo segreto del colore capelli antiage è quello che mette al primo posto la naturalezza. Un criterio valido sempre, ma ancora di più dopo i 50 anni se si vuole un risultato adeguato al proprio aspetto, che faccia sentire a proprio agio. Con questo approccio, diventa quindi possibile anche accettare il grigio come colore. Che non implica lasciare i capelli senza cure, piuttosto favorisce l’accettazione del tempo che passa. Il risultato è un hairlook raffinato, che varia dal brizzolato al bianco candido, da scegliere sempre sulla base delle caratteristiche personali.

Toccarsi i capelli: qual è il significato psicologico?

Metterli dietro le orecchie, spostare il ciuffo, sistemare la frangia… Toccarsi i capelli non è solo un gesto legato al sentirsi in ordine, ha anche una valenza psicologica. Scopriamone i significati nascosti.

Capelli come specchio della nostra immagine, ma non solo. Sappiamo bene che rinnovare il look spesso riflette anche un desiderio di cambiamento interiore. I capelli parlano di noi, ma non solo per come li portiamo, anche per come e quanto li tocchiamo durante la nostra attività quotidiana.

Per capire quali sono i significati psicologici del toccarsi i capelli, abbiamo chiesto a Sara Rizzi – psicologa del benessere, consulente sessuale, conduttrice di mindfulness e di EMDR – di spiegarci innanzitutto cosa si intende per linguaggio del corpo. “È la comunicazione composta da tutti quei segnali che non sono linguistici. Partendo dall’assunto che non è possibile non comunicare, il corpo è come una seconda voce con la quale possiamo comunicare tantissimo, anche nel silenzio.  Quello del corpo è un linguaggio molto potente, perché parla direttamente dal nostro corpo a quello dell’altro: è un po’ come se, in una conversazione, ci fosse in suoerficie il piano della comunicazione verbale e poi il piano sottostante, in cui i due corpi dialogano fra loro, anche senza che i soggetti se ne accorgano” spiega Sara. “Tra i due piani, linguistico e somatico, può esserci convergenza, coerenza, ma anche divergenza, dissonanza, come se si svolgessero contemporaneamente due conversazioni parallele, ma diverse.

Nel linguaggio del corpo, può rientrare anche il toccarsi i capelli?

Assolutamente sì! Ogni gesto, postura, movimento, può essere comunicazione. Questo però non significa che ogni mossa possa essere interpretata come comunicativa, dobbiamo sempre tenere d’occhio l’intero contesto e ricordare che a volte un gesto è solo un gesto.

Può essere associato a determinate emozioni/stati d’animo?

Toccarsi i capelli è un comunissimo gesto di autoregolazione: molte emozioni, infatti, tendono ad aumentare l’attivazione somatica, il livello di energia del corpo, come ad esempio la rabbia, l’ansia o l’imbarazzo, a differenza delle emozioni che tendono ad abbassare l’energia, come la tristezza, o la delusione. Quando la nostra attivazione somatica si alza sopra una certa soglia, scattano diversi tentativi del corpo di autoregolarsi, che normalmente sono gesti di autostimolazione (dondolarsi, toccarsi) soprattutto centrati sul viso e sul capo, quindi spesso anche nei capelli. Se vediamo qualcuno toccarsi il capo o i capelli, chiediamoci se ci sembra che stia provando un’emozione attivante, che può andare dalla leggera irritazione alla forte ansia.

Spesso si dice che arrotolare le ciocche intorno alle dita è un gesto di seduzione: la psicologia cosa dice?

È sicuramente legato al flirting femminile (inteso come genere di appartenenza e non come sesso biologico), come molti altri che vanno nella direzione dell’ambiguità, ovvero della mescolanza tra segnali di interesse e segnali di disinteresse. L’ambiguità è la base del flirting femminile e comprende, ad esempio, l’altalenare lo sguardo continuamente un po’ sull’altro un po’ sull’esterno, l’orientamento del corpo rivolto parzialmente verso l’altro e parzialmente verso l’esterno e molte gestualità proprio come l’arrotolarsi i capelli su un dito: questo comportamento è per sua natura ambiguo perché sembra a prima vista innocente e legato a una spontaneità giocosa, infantile (quindi non seduttiva), ma inserito nel contesto del flirting si colora di quell’ambiguità che lo rende un gesto seduttivo molto efficace, soprattutto quando è simultaneo a un segnale di interesse (come il contatto visivo o la linea delle spalle orientata verso l’altro). Questi segnali del corpo sono trasmessi in modo autonomo e quasi inconsapevole da parte nostra!

Toccarsi i capelli implica tanti gesti: metterli dietro le orecchie, spostare il ciuffo, sistemare la frangia… hanno tutti la stessa valenza o per ognuno c’è un’interpretazione diversa?

Ognuno di noi sviluppa piccole abitudini motorie per cui è impossibile definire una stessa interpretazione universale. In generale, per dare una lettura secondo il linguaggio del corpo, dobbiamo ricordare due fattori:

  • il contesto del gesto, che non va mai separato dalla situazione (ambientale, relazionale…)
  • la conoscenza della persona nella sua individualità (è una persona che svolge spesso questo gesto?).

Per quanto riguarda il toccarsi i capelli, può essere un movimento senza alcun significato, oppure un’autoregolazione, come abbiamo visto sopra, o anche un gesto comunicativo, come nell’esempio dell’arrotolarsi i capelli attorno a un dito. Può anche anche essere legato, ad esempio a uno sforzo concentrativo, come spostare dal volto i capelli o i ciuffi, mentre aggiustarli continuamente, soprattutto la frangia, può farci intuire una tendenza al perfezionismo o al bisogno di controllo.

In generale, i capelli che rapporto hanno con le nostre emozioni dal punto di vista psicologico?

I capelli, come ogni parte del nostro corpo, reagiscono fortemente ai nostri stati somatici ed emotivi. In primis, reagiscono allo stress che può portare, soprattutto se prolungato nel tempo, alla perdita di luminosità, all’aumento del crespo e anche, nei casi più gravi, al diradamento e alle forme psicosomatiche di alopecia. I capelli infatti, come sappiamo, sono vivi solo nella parte del follicolo che è esposto a ogni cambiamento della pelle (microcircolazione, modifiche del pH o della secrezione del sebo…) e la pelle è il nostro confine naturale, il limite che ci definisce rispetto all’esterno e ci protegge, oltre che permetterci il contatto con l’ambiente. Sembra che la pelle, proprio per la sua funzione di confine naturale, riceva una grande quantità di citochine infiammatorie quando viviamo emozioni spiacevoli e pervasive legate ai confini interpersonali, ad esempio quando non riusciamo a difendere adeguatamente i nostri spazi (intesi anche come spazi relazionali, come necessità, tempi, interessi).

Per prenderci cura di noi, della nostra pelle e dei nostri capelli è fondamentale imparare a gestire i confini e a difendere i nostri spazi: dal saper comunicare i nostri bisogni al saper dire di no e far rispettare i limiti che poniamo nelle relazioni con gli altri.

I capelli possono anche essere un ottimo strumento di comunicazione del nostro stato d’animo o del nostro temperamento: ad esempio nella nostra cultura i capelli ricci, meglio se lunghi e selvaggi comunicano creatività ed estroversione, mentre i capelli lisci, scuri e ben disciplinati (frange perfettamente pareggiate, uso frequente della piastra e nessun capello fuori posto) sono spesso usati per comunicare introversione e pensiero razionale. Questi parametri sono però fortemente dipendenti dal contesto socio-culturale e variano (anche di tanto!) nel tempo.

Inebrya al Cosmoprof 2022: un incontro goloso con Alice Balossi

Allo stand Inebrya la pastry blogger Alice Balossi ha incontrato i visitatori del Cosmoprof Worldwide Bologna 2022, regalando una sua ricetta e un kit prodotti del brand.

Domenica 1 maggio Alice Balossi, la nota concorrente di Bake Off 2, è stata ospite allo stand Inebrya per incontrare i visitatori del Cosmoprof Worldwide Bologna 2022 e svelare loro la ricetta della sensualità e unicità.

A chi compilava un test della personalità by Inebrya, in base al risultato ottenuto la pastry blogger regalava un kit prodotti Inebrya abbinati a una sua dolce ricetta. Quattro erano i profili del test: Creativa (mousse ai mirtilli), Seducente (sorbetto al limone), Delicata (panna cotta alla ciliegia) e Vivace (biscotti cioccolato e pepe). Per realizzare i dolci, anche un frustino in metallo in omaggio, sempre marchiato Inebrya.

Alice Balossi, come ne Il Buono Incontra il Bello, ha portato con sé il suo inconfondibile stile anni ‘50, la sua allegria contagiosa e i suoi luminosi capelli rossi, acconciati anche in questa occasione da Carla Bergamaschi, Global Artistic Team Director Inebrya.