24 Giugno 2025

Area retail: i consigli per arredarla al meglio

La zona rivendita in un negozio da parrucchiere è una delle aree strategiche per la finalizzazione degli acquisti della cliente. Con l’architetto Guido Matta scopriamo quali sono gli accorgimenti da utilizzare per realizzarla in modo efficace.


di Daniela Giambrone

Le strategie di vendita in salone si mettono in pratica su più fronti. Uno di questi è quello rappresentato dall’area retail, dove l’acconciatore espone i prodotti utili alla cliente per continuare il trattamento coiffure a casa. Le soluzioni design possibili sono numerose, ma i criteri da rispettare sono comuni per tutte. Guido Matta, dello studio Matta & Partners di Milano, ha condiviso con noi la sua lunga esperienza in questo ambito.

“L’area rivendita va posizionata di norma in area reception e a stretto contatto col cliente attratto dalle vetrine” comincia a spiegare Guido. “La tendenza attuale è quella di distribuire punti retail specializzati a latere delle differenti aree tematiche del salone”.

Che ruolo ha l’illuminazione? come deve essere scelta?

L’illuminazione comanda sui materiali e va scelta in funzione di almeno tre distinti aspetti:

• l’area retail e reception deve prevedere un’illuminazione diretta di qualità calda sul prodotto adeguata a metterne in risalto il packaging;

• le aree tecniche di taglio e colorazione devono essere caratterizzate da luce fredda diretta e contemporaneamente di volume; 

• le superfici connettive e di servizio devono essere valorizzate da luci che premino il volume e da un’estetica d’arredo.

Per quanto riguarda i materiali invece?

I materiali che di norma utilizzo sono legati alla durabilità e alla resistenza, il salone è prima di tutto un luogo di lavoro, un vero e proprio laboratorio. 

A questi materiali cosiddetti “civili”, si accompagnano altre due categorie di prodotti/materiali:

• i mobili su disegno

• i mobili di serie.

Sui primi consiglio materiali che durino nel tempo, possibilmente non tossici, facilmente lavorabili visti i costi attuali dei manufatti. Per quanto concerne i prodotti di serie, difficilmente si può evitare l’uso dei cataloghi, in quanto legati a una cartella consigliata dalle aziende specializzate. Mi riferisco ai metalli, agli skai o alle plastiche utilizzate in produzione. In questo caso il suggerimento dato dall’ufficio tecnico aziendale può essere molto utile al titolare del salone o all’architetto se incaricato.

Ci sono dei criteri di esposizione prodotto che è consigliabile rispettare?

Il merchandising è espressione dei vari brand venduti od offerti, la tendenza è quella di sdoppiare in due differenti segmenti l’area vendita:

• un’area touch orizzontale, con offerte di prodotti da testare, provare, toccare

• un’area più istituzionale, dove le referenze siano presenti con un sistema ordinato e chiaro.

In questo momento, si possono individuare delle soluzioni design più di tendenza o più efficaci?

Sicuramente il mio concept Salon Emotion 2.0, progettato per L’Oréal DPP, sta riscontrando molto successo. Questo è dovuto principalmente all’uso sapiente di tecnologie di digital signage e da software di gestione avanzata dei contenuti che vanno incontro al nuovo consumatore.

Può descrivere qualche esempio realizzato dal vostro studio che vi ha soddisfatto in modo particolare e perché?

Tra i saloni progettati ultimamente posso sicuramente elencarne almeno tre: tre differenti progetti, tre punti d’eccellenza in Italia dove progettista, cliente ed esecutori delle opere hanno collaborato per il raggiungimento di un risultato unico.

Nadia Ceccarelli a Roma: un salone top di gamma legato al marchio Compagnia della Bellezza di Catania e gestito da due soci. Il tema legato al progetto di questo salone è classico, ho condiviso con i titolari gli obiettivi risolvendo il tema dell’atmosfera, del confort e della specializzazione. Il risultato è l’equilibrio.

Angelo Labriola a Taranto: un classico di Salon Emotion 2.0 top di gamma dove, congiuntamente al cliente, si sono raggiunti livelli di efficienza del funzionamento e della resa economica difficilmente raggiungibili in questo complesso settore.

Salvo Filetti e Roberto Napoli ad Acireale: più di un salone, è un luogo che origina la moda in Italia, un laboratorio efficiente e allo stesso tempo creativo, rappresentativo della migliore arte-artigianalità italiana.

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