Quanto è importante l'education per un parrucchiere? Quali sono i corsi più gettonati dai giovani e dai professionisti del settore? Con l'iniziativa #redattorixungiorno a rispondere a queste domande sono proprio loro: gli acconciatori!
I percorsi formativi spaziano dagli incontri tecnico-stilistici alla moda, dall'uso delle tecnologie a programmi che stimolano la crescita di nuovi pensieri creativi e studiati in base al bisogno del professionista di essere una figura eccellente e riconosciuta. Ma quanti corsi di formazione seguono all’anno gli hairstylist? E i loro collaboratori? Che cosa manca ancora all'offerta formativa per raggiungere l'eccellenza? Queste alcune delle domande rivolte dalla redazione ai parrucchieri italiani. Ecco che cosa è venuto fuori con l'iniziativa di Estetica #redattorixungiorno…
Tipologie di corsi
Il ventaglio dei corsi proposti da aziende e stilisti è davvero ampio e va dai corsi base agli avanzati, ai master. Corsi di taglio e colore, di phon e finish, di marketing, gestionali e motivazionali. “Seguiamo molti eventi e dalle tematiche variegate a seconda delle esigenze di ognuno di noi: dai corsi di formazione fatti prevalentemente all'estero, ai seminari più formativi qui in Italia” ha dichiarato Giaccone Giuseppe, I Didier (To). “Ma quelli che a mio parere funzionano meglio sono i corsi che uniscono la parte teorica alla pratica: in questo mestiere infatti è importante saper fare!”. Più pratica e meno teoria per Pierluigi Fabbri, Il Parrucchiere di Roma: “Per me è più facile mettere in pratica cose imparate in situazioni pratiche e non solo studiate sui testi. Mi aspetto di ritornare a questo, che invece è un aspetto oggi lasciato un po’ indietro”.
Bellegoni Beatrice del Salone Tony di Sarzana: “ Seguo circa 36 giornate l'anno, perché se i nostri clienti grazie al web sono molto informati, noi dobbiamo esserlo allo stesso modo! Io faccio parte del gruppo Mitù e devo dire che a livello di education si muovono a 360°: dalla moda all'arredamento, agli argomenti olistici e naturali. Personalmente mi affido molto anche alle forme terapeutiche alternative come il reiki che porto anche in salone con delle giornate dedicate”. Per Cordova Idalmis, salone Raffi&Ida Parrucchieri a Cernusco Sul Naviglio (Milano), la formazione è la chiave per il successo in salone e i corsi manageriali sono di assoluta necessità. “Cerchiamo di seguire più corsi possibili e di ogni tipologia, dalla comunicazione ai più tecnici – ha raccontato Cordova – Quest'anno però punteremo di più sui corsi imprenditoriali e manageriali finora lasciati un po' da parte: vorremmo, la mia socia ed io, essere un po' meno parrucchieri e un po' più imprenditrici.”
Cristina Vasanti Peretti di Avigliana punta molto sui collaboratori: “Dedichiamo alla formazione
dagli 8 ai 20 weekend all'anno. Personalmente seguo molti corsi marketing, ma alle mie collaboratrici propongo corsi ad hoc per le loro esigenze: corsi di taglio per chi ha bisogno di approfondire il taglio, colore per chi è più debole su questo tema, ecc…”
Formazione web
Il rapido sviluppo della rete ha portato a una globalizzazione dell'informazione. I sistemi di instant messaging permettono di comunicare in modo istantaneo, le web-tv propongono contenuti multimediali sempre più vicini alle esigenze degli utenti, i social network diventano strumenti di business. E se l'idea di una piattaforma e-learning è ancora poco usata dalle accademie d'acconciatura perché poco si sposa con le necessità pratiche della professione, molti acconciatori ne sentono sempre più l'esigenza. Lorena Zugnoni, L’eterna Bellezza di Morbegno (Sondrio) ha così dichiarato: “Ogni weekend siamo in giro a far corsi di marketing, colorazione, styling… Sarebbe però utile avere un supporto didattico interno al negozio: poter seguire corsi online ci permetterebbe di rimanere all’interno del nostro ambiente e vivere tutti insieme importanti momenti di formazione.” Anche Giovanna Racca dell'omonimo salone di Torino, auspica l'ausilio delle tecnologie: “Un modo per facilitare la formazione dei collaboratori a nostro parere è proprio quello di organizzare incontri sul web: più facili da seguire, si informano rimanendo comunque in salone.”
“Le aspettative crescono e ci aspettiamo sempre di più dalle proposte di formazione delle aziende, soprattutto per quanto concerne i corsi social, finora troppo pochi”, sottolinea con forza Tony Di Liddo, Salone Tony Di Liddo Creatore D’immagine a Torino.
Per Franco Falbo, Falbo Franco Hair Stylist & Image (TO), l'uso di internet è già una realtà: “Una volta eri obbligato ad andare a vedere gli show, ora con internet abbiamo tutta l’informazione a portata di mano. Noi facciamo formazione quotidiana aggiornandoci proprio tramite le piattaforme online, confrontandoci tra di noi. La tipologia che seguiamo di più? Moda, tendenze, street style.”
Cosa manca nella formazione?
Il ventaglio dei corsi proposti da aziende e stilisti è davvero ampio e i programmi education studiati dalle Accademie di settore sono differenziati e mirati alle esigenze dei singoli acconciatori. Eppure c'è ancora tanto da fare e i parrucchieri intervistati per #redattorixungiorno hanno lanciato molte idee.
“Manca la comunicazione! – ha esordito Aldo Ravarotto, salone Umbrella (To) – Le persone che si occupano di acconciatura lavorano ma non trasmettono quello che fanno, manca il dialogo, il racconto, la spiegazione. Questo è un limite perché oggi la cliente ha bisogno di informazioni, basti pensare a quante persone seguono i social. La colorazione vegetale che usiamo ad esempio nel nostro salone, se non viene spiegata e raccontata rende solo al 50% a livello di fascino, suscitando poco interesse sia da parte dei clienti, sia dei professionisti”. Domenica Gastaldi, Acconciature Nica di Bra (CN), parla di comunicazione, ma non solo: “Va migliorata la comunicazione, così come va migliorata la scelta dei relatori e quella delle location, spesso sono scomode da raggiungere.” Michele Caruso di Madone (BG) punta alla creatività: “Oggi l’acconciatore si aspetta il prodotto fatto e finito. Quel che una buona formazione dovrebbe fare non è insegnare a fare copia-incolla di ciò che propone lo stilista del momento, ma stimolare a ragionare, aiutare a creare basi solide sulle quali sviluppare la propria creatività e le proprie idee.”
Diversificare è la parola d'ordine di alcuni parrucchieri. Sì ai corsi di taglio e colore, ma non dimentichiamo che i saloni sono sempre più luoghi di bellezza e benessere a 360°. Ecco alcune proposte:
Baravalle Silvio, Salone Team 3 di Savigliano (CN): “Aggiungerei alla formazione legata al mondo dei capelli, anche quella della pelle: più competenze tecniche a livello chimico per conoscere quelle che possono essere le cause e le problematiche legate all’uso di certi prodotti”.
Carbone Alberto, Karbon 21, Torino: “Quello che manca oggi alla formazione sono i corsi relativi all'importanza della posizione del corpo. Spesso, ad esempio, i miei collaboratori lamentano mal di schiena perché non hanno un'adeguata formazione alla postura: si tratta invece di un argomento importante perché con il tempo si tende ad assumere posizioni errate e alla lunga diventa debilitante”.
Yuri Sarto, Salone Backstage di Rivoli (TO): “Tecnicamente ci sono un sacco di corsi validi, ma a me piacerebbe vedere qualcosa di più emozionale. Va benissimo la tecnica utile ad effettuare un taglio, ma, soprattutto per i più giovani, lavorerei di più su alcuni dettagli che riguardano la vita quotidiana, l’aspetto psicologico…”
Costi alti e mancanza di corsi capillari sono al centro di altre critiche. Marretta Stefania, collaboratrice Salone Novino Maria (TO), ha affermato: “Come collaboratrice seguo circa 4 corsi all'anno, soprattutto di taglio e colore. Trovo che la didattica offerta sia abbastanza valida ma devo dire che i costi sono lievitati parecchio. Anche fare formazione all'estero sarebbe interessante ma tra trasferta e costi dei corsi non è facile…”. Anche Francesca Savatteri, Salone Agosto Gianfranco di Pinerolo (TO) sostiene che “c’è un’offerta formativa abbastanza ampia ma i costi sono elevati per cui non si fa tutto ciò che uno vorrebbe ma bisogna necessariamente fare delle scelte, soprattutto quando si hanno più dipendenti”.
Franco Alexandra di Parrucchieri Più (Cuneo): “Secondo me la qualità dell'education è andata un po' calando negli anni. Mancano nuovi contenuti, scarseggiano i luoghi di formazione: la maggior parte dei seminari è concentrata su Milano e Roma, ma chi è lontano da questi centri come deve fare?”