Hairstylist all’Università di Design. Per aumentare le competenze del parrucchiere, il progetto Design, Hair and Beauty: A Contemporary Combination, in collaborazione con IAAD.
Un progetto didattico su misura e all’insegna del design thinking firmato L’Oréal Professionnel e IAAD, l’università del design, per dare una sempre maggiore competenza alla professione del parrucchiere. Non solo tecnica, ma anche conoscenza di un mondo in continua evoluzione. Il progetto Design, Hair and Beauty: A Contemporary Combination vuole formare il parrucchiere per rispondere al meglio alle esigenze delle clienti. Non si tratta più solo di fare bene il proprio lavoro, ma di andare a caccia delle tendenze, di far spendere il giusto e di far vivere un’esperienza.
Il percorso didattico è attivo da fine settembre allo IAAD (Istituto d’Arte Applicata e Design) di Torino. Suddiviso in sei moduli di due giornate ciascuno, sei macro fasi-workshop dedicate a tecniche diverse che vanno dai trend e scenari di consumo ai concept-design inspiration, fino alla progettazione e alla comunicazione.
Il fil-rouge? Il design thinking relazionato alla risoluzione di problemi in ambiti differenti come la creazione di prodotti e servizi oppure la definizione di un business. A formare i futuri hairstylist, Salvo Filetti, co-fondatore e direttore artistico del marchio internazionale di franchising Compagnia della Bellezza.
“In L’Oréal Professionnel la relazione con il parrucchiere va al di là dei prodotti: il nostro obiettivo è accompagnarlo costantemente nel suo percorso di crescita professionale e personale perché possa soddisfare nel modo ottimale le esigenze dei clienti. Affinché ciò accada, bisogna saperne interpretare i bisogni in continua evoluzione, essere in grado di creare e sviluppare nuovi servizi. La formazione, non solo tecnica, è da sempre al centro della strategia di sviluppo di L’Oréal Professionnel” dice Fabio Lo Prato, direttore generale L’Oréal Professionnel Italia.
“L’Oréal Professionnel, in quanto leader, si pone l’obiettivo di valorizzare, attraverso una serie di iniziative, la 'professional difference' dei suoi partners. Al corso parteciperà, infatti, anche il vincitore di United Pro Future, l’hair-contest in cui da due anni si sfidano i giovani hairdresser con la possibilità, offerta da L’Oréal Professionnel, di realizzare il loro primo servizio fotografico professionale sulla prestigiosa passerella del Cosmoprof “ continua Lo Prato.
Spiega dice Salvo Filetti, Hair Designer Compagnia della Bellezza. “Ho scelto il mestiere di parrucchiere per passione ed è stato frustrante per me constatare come venisse sottovalutato dal mercato, dalla donna e dalla società. In questi anni ho visto diventare il sarto stilista e il cuoco chef, mentre sento che il parrucchiere non ha ancora fatto questo salto epocale che meriterebbe, considerando il suo ruolo di creatore della bellezza di una persona. Per tale ragione desidero contribuire ad aprire la nuova era del parrucchiere 2.0, partendo dalla cultura dell’hair design che si impegna a seguire percorsi formativi codificati ad alti livelli come avviene per chiunque si occupi di design in qualsiasi ambito (dal fashion all’interior design, alla progettazione delle auto)”.
“Il progetto messo a punto da L’Oréal Professionnel e IAAD funge da propulsore per dimostrare al mercato che esiste una nuova corrente di pensiero formativo-culturale nella preparazione del parrucchiere di domani. Personalmente, mi adopero a trasmettere un codice trasversale, indipendente dal metodo tecnico, attraverso quattro vettori che misurano la nostra capacità, la nostra professionalità e le nostre competenze”.
“Il saper fare, ovvero l’artigianalità. Il saper intuire e creare, che però deve essere connesso al saper fare. La multi sensorialità: vedere con gli occhi, ma anche con le orecchie e con le mani, per tradurre in realizzazione concreta ciò che percepiamo davanti ad ogni donna. Quarto e ultimo vettore, la capacità di comunicare, di interagire con le persone e saper vendere bene il proprio prodotto”