Un salone all’insegna della naturalezza. Il salone Umbrella di Aldo Ravarotto ha introdotto tra i suoi servizi il colore vegetale dell'azienda francese Marcapar.
Di Adriana Abbena
In una delle zone più esclusive di Torino, in viale Thovez 2, c’è un salone che – fedele alla filosofia della naturalezza da sempre perseguita – ha di recente introdotto fra i suoi sevizi il colore vegetale dell’azienda francese Marcapar. Questo salone è Umbrella di Aldo Ravarotto, dove chi scrive ha vissuto un pomeriggio davvero speciale. Anzi, una vera e propria esperienza di benessere.
Fin dal momento in cui entri nell’hair parlour di Aldo Ravarotto, respiri un’atmosfera particolare, come se avessi lasciato il mondo fuori e potessi abbandonarti fiduciosa alle sue cure e a quelle del suo team. Tutto sa di buono, di raffinato, di rilassante e di… naturale. E si capisce immediatamente che l’obbiettivo primario è la salute del capello. Neanche un attimo di attesa. Aldo si avvicina a me per quello che definisce uno step essenziale: la diagnosi, che ha lo scopo individuare la tonalità giusta della colorazione vegetale Marcapar, fiore all’occhiello del salone, in base al mio attuale colore e allo stato dei capelli. Approfitto dell’occasione per rivolgergli alcune domande, mentre i suoi collaboratori fanno sfilare davanti a me i sacchetti contenenti le polveri vegetali delle varie nuance: tre biondi, tre rossi, un castano e alcuni correttori per ottenere sempre il risultato desiderato.
Aldo, come sei arrivato a conoscere ed utilizzare le colorazioni Marcapar?
Fin dagli inizi della mia carriera, quando ero giovanissimo, ho utilizzato l’hennè, una sostanza naturale che però ha alcuni limiti: primo fra tutti, non mi permette di ottenere tutti i colori. Posso fare i rossi, accendendoli o smorzandoli, posso fare i biondi caldi, ma non i castani o altre tonalità. Inoltre, la copertura dei capelli bianchi non si può definire perfetta. Ecco perché sono sempre stato alla ricerca di sostanze naturali capaci di offrimi un’alternativa, superando i limiti dell’hennè. Ne ho trovate e provate tantissime ma senza soddisfazione, soprattutto dal punto di vista della copertura. Finché non ho scoperto Marcapar… una vera rivoluzione per me.
In che senso?
Con Marcapar, riesco a realizzare praticamente tutte le tonalità esistenti in una colorazione tradizionale: dal biondo al rosso, al castano. E parlo di sfumature purissime, senza quei viraggi verso il rosso che con l’hennè sono quasi inevitabili.
Parliamo di copertura dei capelli bianchi: com’è possibile ottenerla con un colore vegetale, senza ammoniaca, parafenilendiammina e ossigeno?
Prima di risponderti, tengo a precisare che i prodotti Marcapar in generale sono anche privi di PEG, parabeni e laurilsolfato di sodio. Ma torniamo alla tua domanda. La copertura dei capelli bianchi è stata una sorpresa anche per me: era esattamente ciò volevo. Questo risultato è ottenibile grazie all’assemblaggio di tre famiglie di piante tintoriali, dotate di un eccellente potere coprente in tutte le nuance, oltre ad oli vegetali che ne esaltano l’effetto.
Sembra tutto molto semplice…
Invece non lo è. L’aspetto difficile è prevedere quale reazione avrà il capello all’applicazione di questa o quella tonalità. Trattandosi di sostanza naturale, infatti, ogni capello risponderà in modo diverso. Per questo è fondamentale una diagnosi attentissima. Inoltre, le riflessature, che in una colorazione tradizionale sono già di per sé presenti, con Marcapar devo essere io a crearle, aggiungendo magari – giusto per fare un esempio – una piccola percentuale di rame al biondo. A volte, dopo la prima applicazione, è necessario un aggiustamento, soprattutto quando si tratta di castani che devono essere prepigmentati. Per smorzare o intensificare il colore, ho anche a disposizione un prodotto che si chiama Jonction.
Nessun limite, dunque…
Uno solo: trattandosi di colorazioni vegetali, non hanno potere schiarente.
Come accolgono le tue clienti la proposta della colorazione Marcapar?
Molto favorevolmente e con grande interesse. Pur di usufruire dei benefici di un colore completamente naturale, sono anche disposte a trascorrere più tempo in salone, se necessario. Tanto che, grazie al passaparola positivo, nel mio salone sono entrate numerose nuove clienti.
Un’ultima domanda, che esula dalla colorazione. So che tu non tagli mai i capelli a rasoio: perché?
Per due ragioni. Una riguarda la salute dei capelli: non dobbiamo infatti dimenticare che a lungo andare il rasoio li sfibra. L’altra relativa alla praticità: i capelli tagliati a forbice sono più facili da tenere anche a casa, permettendo migliori risultati di styling.
L’intervista è finita. E anche la mia testa è finita: brilla di un bel biondo caldo che sembra vero “e – mi dice Aldo – durerà quanto una colorazione tradizionale”. Perché mai non dovrei credergli?