Il negozio di barbiere di Giovanni Reale a Roma, in via Cesi, ha visto passare molti personaggi e accompagnato tante epoche.
Lo spazio di Giovanni Reale è ancora oggi un centro culturale vivo e dinamico. Il segreto? Una passione profonda e la capacità di rinnovarsi. Anche grazie all’arte.
Il suo negozio sta per compiere quasi cinquant’anni. Quali sono oggi le richieste della clientela e come è cambiato il suo spazio nel tempo?
I clienti che vengono nel mio negozio cercano un trattamento classico, con pennello, panno caldo e massaggi. Però c’è anche chi richiede servizi di depilazione. Nel tempo il mestiere di barbiere ha subìto molte trasformazioni, ma a cambiare è stato soprattutto il salone. Tanti anni fa era un luogo di incontro, un vero e proprio salotto dove circolavano idee e personaggi importanti. Oggi le persone curano molto di più l’estetica, ma sono sempre di fretta e il salone tende a essere solo un centro dove erogare servizi.
Come ha cercato di invertire questa tendenza?
Sono riuscito a ricreare quell’atmosfera da salotto e luogo di influenze culturali attraverso l’arte. Nella mia barberia c’è l’esposizione permanente delle mie opere, dei miei dipinti. A breve il critico d’arte Claudio Strinati terrà una presentazione sulla prossima mostra che farò presso il Comune di Roma. Inoltre, ci sono molti personaggi importanti che vengono nel mio salone, politici, professori e avvocati di spicco.
Tra i suoi clienti, anche un giovane Roberto Benigni. Ci racconta questo incontro?
Quando ho aperto il salone, eravamo entrambi agli inizi e Roberto era proprio agli albori della sua carriera artistica. Lui, come tanti altri attori di quegli anni, si esibiva proprio qui vicino, al Beat’ 72. Eravamo due “morti di fame”, potevamo appena permetterci un panino con una foglia d’insalata, ma quel periodo è stato bellissimo. Ho incontrato di nuovo Benigni dopo tanti anni e mi ha detto che verrà a trovarmi per pagare gli arretrati!
Lei è un riferimento tra i barbieri di Roma: cosa suggerisce a chi desidera intraprendere la sua professione?
Ai giovani consiglio formazione e sicuramente tanta pratica in negozio che è il modo più concreto per impadronirsi del mestiere. E poi tanta passione. Ricordo che già a cinque anni mi piaceva andare dal barbiere, sentire i profumi e osservare i più grandi lavorare. Da ragazzo ho fatto tantissimi mestieri e ho cominciato a inserirmi in salone in alcuni paesi della Sicilia. All’inizio mi occupavo soltanto del lavaggio dei pennelli, poi ho avuto a disposizione un mio piccolo sgabello per arrivare alle teste dei clienti… Piano piano ho iniziato a fare le barbe e ricordo che facevo certi tagli…. Per fortuna i miei primi clienti hanno “sopportato” e io sono andato avanti e sono arrivato a Roma quando avevo 17 anni. Tre anni dopo ho aperto il mio negozio che è ancora aperto.
Progetti?
Mi piacerebbe rinnovare il negozio totalmente e accogliere in salone giovani da formare. È un passaggio storico per la mia attività, non sono più giovanissimo… E il mio desiderio è non perdere tutto questo. Sarebbe un vero peccato.