Spesso la scelta di andare a lavorare all’estero è la naturale conseguenza del desiderio giovanile di allargare i propri orizzonti. Così è accaduto a Michael Marenco.
Partito da Rivalta Bormida, in provincia di Alessandria, è approdato a Parigi, passando prima da Milano, Roma, Londra, Miami e Dubai. Un bel “tour” mondiale che oggi lo porta così a motivare quella scelta: “Ho deciso di lasciare l’Italia poiché avevo capito che nel mio Paese le mie capacità professionali, le opportunità e anche i guadagni non si sarebbero sviluppati più di tanto. Quindi ho pensato che, prima di perdere l’amore per il mio lavoro, sarebbe stato meglio cambiare salone, città e anche Stato. Questa è stata la mia filosofia, da sempre. E a chi vuole fare questo mestiere consiglio di misurarsi con le realtà straniere, di avere coraggio, di essere perseveranti e, soprattutto, come dicono gli inglesi ‘be focused’: puntare all’obiettivo, senza distrazioni”.
Naturalmente è indispensabile imparare le lingue, ma questo è solo l'inizio: “Certo, ai ragazzi consiglio di imparare bene l’inglese, ma anche il francese” ci racconta Michael. “E poi di saper esaltare il savoir-faire italiano che, a prescindere dalla nostra bravura, ci pone un gradino più in alto rispetto agli altri. Non ultimo, di mantenersi sempre ‘open-minded’: scegliere l’estero significa imparare nuovi codici culturali e di comportamento e questo è sempre positivo”. E quali sono in genere i ritorni di questo investimento umano e professionale? Michael Marenco non ha dubbi: “Maggiore facilità a ricoprire posti di responsabilità, più lavoro in team e meno da ‘prima donna’, che dà la possibilità di crescere tecnicamente, volume di lavoro più elevato e, di conseguenza, più guadagni”.
Ostacoli? “L’unico ostacolo siamo noi stessi! Dobbiamo essere abili a cambiare mentalità. Essere più elastici per affrontare una diversa burocrazia, una nuova lingua e una cultura che ci è estranea. E poi, non dobbiamo temere la nostalgia: i mezzi per comunicare con la famiglia ci sono. Quindi, consiglio a tutti di partire e andare lontano, essere ricettivi e positivi. Senza mai perdere il sorriso, quello sì tipico italiano!”.
Perchè lavorare all'estero?
Il Talk show Hair4Export al Cosmoprof di Bologna. By Estetica