Il settore dell’estetica e dell’acconciatura è al centro di una profonda riforma. Cambia il lavoro di parrucchieri ed estetisti: obbligo di esame, sanzioni più dure e nuove opportunità di collaborazione.
Un disegno di legge presentato dal senatore di Fratelli d’Italia Renato Ancorotti introduce importanti novità: riconoscimento di nuove figure professionali, percorsi formativi più rigorosi e un deciso inasprimento delle pene per chi lavora senza i requisiti richiesti.
A distanza di 25 anni dalla normativa di riferimento, la legge si aggiorna per rispondere a un mercato sempre più specializzato e in crescita, secondo solo all’edilizia per numero di addetti. Nel tempo sono nate nuove professioni legate al benessere e alla bellezza, oggi finalmente riconosciute: l’onicotecnico, specializzato nella cura e ricostruzione delle unghie; il truccatore; e il tecnico dei trattamenti per ciglia e sopracciglia, esperto in extension e laminazione. Per queste figure è previsto un percorso formativo dedicato di almeno 600 ore.
Formazione e abilitazione: la qualifica non basta più
Per diventare estetista non sarà più sufficiente ottenere la qualifica professionale. Sarà obbligatorio superare un esame di abilitazione, a cui si potrà accedere dopo un corso di 900 ore o un anno di esperienza qualificata. In alternativa, potranno sostenere l’esame coloro che abbiano lavorato per almeno tre anni nel settore come dipendenti, soci o titolari. Chi possiede questa esperienza potrà anche specializzarsi in estetica oncologica (Seo), offrendo trattamenti di supporto a persone sottoposte a cure oncologiche.
Multe più alte e sospensione dell’attività per gli abusivi
La lotta all’abusivismo professionale diventa più severa. Le sanzioni per chi esercita senza requisiti passano da 500-2.000 euro a 5.000-50.000 euro, con la possibilità di sospendere l’attività fino a due anni e, nei casi più gravi, avviare procedimenti penali. Anche per i parrucchieri abusivi la stretta è netta: le multe salgono da 250-5.000 euro a 3.000-10.000 euro.
Il “diritto di poltrona” e nuove opportunità di lavoro
Una delle novità più rilevanti è l’introduzione del cosiddetto “diritto di poltrona”: i titolari di saloni di parrucchieri o centri estetici potranno affittare una poltrona o una cabina a professionisti qualificati, dietro pagamento di un corrispettivo. Questo modello apre nuove possibilità di collaborazione e autoimprenditorialità, pur mantenendo alti gli standard di professionalità.
Infine, le Regioni saranno chiamate ad aggiornare i programmi formativi, includendo materie come cosmetologia, chimica, anatomia e fisiologia dell’apparato locomotore e circolatorio, uso di apparecchi elettromeccanici per trattamenti estetici ed elementi di marketing.
Una riforma, dunque, che non solo riconosce e valorizza nuove professionalità, ma rafforza la lotta al lavoro irregolare e punta a rendere ancora più qualificato un settore in continua evoluzione.