7 Ottobre 2025

Il look giusto per ripartire? Lo abbiamo chiesto a Marco Todaro

Anno nuovo vita nuova, anche in salone. Quali sono le richieste delle clienti per partire con il piede giusto, anzi, con il capello giusto? Lo abbiamo domandato a Marco Todaro.

Nell’elenco dei buoni propositi per il nuovo anno molti aggiungono la voce “visita in salone” per iniziare con un po’ di tempo dedicato al proprio benessere. Dopo i festeggiamenti e gli eccessi del periodo natalizio è normale desiderare di tornare a un maggiore equilibrio o, al contrario, prepararsi a qualche cambiamento per affrontare con rinnovata grinta l’inizio dell’anno e la ripresa delle attività.

Abbiamo chiesto a Marco Todaro – titolare del salone Casa Arpège di Torino, nonché ideatore del sistema formativo Arpège e del brand Arpège Opera – quali sono le richieste più frequenti della clientela con l’arrivo del nuovo anno. “In questo periodo le clienti sono tutte predisposte alla cura del proprio capello più che al cambiamento” spiega l’hairstylist.

Ci si indirizza di più verso il trattamento dunque?

Dico sempre alle mie clienti che i capelli sono l’unico capo di abbigliamento che non rimane nell’armadio, pertanto è giusto averne massima cura. Non si uscirebbe mai con una camicia sgualcita, perché farlo con i capelli? Devo dire che negli anni, probabilmente anche per l’influenza che arriva dai social, c’è molta più attenzione sia allo skincare sia all’haircare. La cura della fibra è molto di tendenza attualmente.

Ci sono richieste di altro tipo?

Molte clienti esprimono il desiderio di uscire dal salone “più ordinata, con una fibra capillare più sana” perché lamentano capelli secchi o crespi. Per affrontare queste problematiche o si ricorre ai trattamenti tecnici e costruttivi o si opta per i trattamenti chimici. Adesso per esempio vanno molto la nanoplastia per lisciare oppure la permanente per muovere. In ogni caso si cerca qualcosa di disciplinante che possa aiutare la cliente a mantenere la propria personalità nel quotidiano. In sostanza, c’è un ritorno alla naturalezza.

Quale esigenza si individua dietro queste richieste?

Penso che le intenzioni siano quelle di migliorare il più possibile la struttura capillare. In fondo è una coccola, un modo per prendersi cura di sé stessi e di dedicarsi del tempo. L’altro focus su cui si orientano le clienti è la salute del cuoio capelluto, per la quale c’è molta più attenzione di un tempo. Fino a qualche anno fa in salone vedevo teste con eccessi di forfora, desquamazione o grasso oleoso, oggi molto meno. Parallelamente, penso che il professionista si sia specializzato meglio sia nell’intercettare e distinguere le problematiche sia nel fare una corretta diagnosi, cui segue poi una posologia giusta dei prodotti indicati.

Pensi che la consulenza sia inclusa fra le richieste di inizio anno?

La consulenza è diventata un servizio molto di moda ultimamente. Spesso quando faccio formazione in aula mi viene chiesto dai partecipanti di formulare un protocollo con le 10 domande più adeguate a fornire una buona consulenza alla cliente. Io rispondo che non sono le domande a fare la differenza, quanto le risposte. Saper gestire le risposte della cliente, diverse per ogni singolo caso, non è scontato, anzi, è in quel frangente che emerge la professionalità del parrucchiere.

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