di Daniela Giambrone
Non è una scelta che si improvvisa. Diventare bionda è una decisione che richiede determinazione e devozione. E quel talento tutto particolare nell'essere “bionda dentro”. A spiegarcelo è l'hairstylist torinese Nicola Zanivan.
Che gli uomini preferiscano le bionde non è solo una famosa citazione cinematografica. Il biondo è un colore che affascina tutti, una nuance che prima o poi almeno una volta nella vita le donne vogliono provare a indossare. E che la coiffure tratta con molto rispetto perché una delle colorazioni più sfidanti a livello tecnico e di manutenzione. Ma scegliere di diventare bionda, soprattutto per chi non lo è naturalmente, implica un percorso prima, durante e dopo di cui è bene essere a conoscenza per evitare delusioni e malumori. Per aiutare le aspiranti bionde nella loro decisione, ne abbiamo parlato con Nicola Zanivan, hairstylist torinese specializzato in questa colorazione.
1. Qual è la condizione di partenza migliore per farsi bionda?
“Sono due i fattori di partenza che determinano la possibilità di avere una bellissima testa bionda” commenta Nicola. “Il primo è un fattore psicologico: da questo punto di vista la condizione migliore è essere 'bionda dentro', ovvero essere determinata nel volere un aspetto chiaro e luminoso e consapevole che questo comporta un piccolo impegno in termini di tempo e denaro. Il secondo fattore è puramente tecnico e riguarda la condizione ideale di partenza di chi è già bionda; infatti chi ha i capelli con una base naturale già chiara, non solo ha solitamente un colore della pelle e degli occhi adatti al biondo, ma consente anche al parrucchiere di utilizzare prodotti davvero delicati per ottenere l’effetto desiderato, dal classico al glamour. Il connubio perfetto dei due fattori è molto raro, soprattutto per la nostra connotazione mediterranea. Spesso le 'bionde dentro' hanno capelli piuttosto scuri e carnagioni olivastre, elementi che rappresentano una sfida anche per il parrucchiere esperto, ma che producono una grande soddisfazione a lavoro ultimato”.
2. Quanto tempo si deve dedicare prima e dopo di diventare bionda?
“Non c’è una regola fissa. Al netto delle capacità e dell’esperienza del parrucchiere, la prima volta di un biondo è tutto un… “dipende”. I tempi di realizzazione sono un elemento estremamente variabile, che può essere determinato unicamente passando attraverso una consulenza personalizzata che valuta la compatibilità tra i desideri della cliente e la condizione di partenza dei capelli. In ogni caso la prima volta è sempre quella più delicata e lunga, perché richiede una trasformazione completa: la cliente deve essere consapevole che potrebbero essere necessarie anche 3-4 ore. Successivamente il mantenimento presenta maggiore semplicità, dal momento che coinvolge solo l’aspetto della riflessatura del biondo che i ripetuti lavaggi possono rendere meno luminosa”.
3. Che tipo di investimento ci si deve preparare a sostenere?
“Quando si parla di schiarire, le aspiranti bionde non sentono ragioni. Sono disposte a tutto pur di ottenere il risultato desiderato. Il parrucchiere esperto deve poter valutare in sede di consulenza le ore necessarie, il tipo e la quantità di prodotto che utilizzerà per realizzare il sogno della sua cliente. Nel nostro salone dopo aver fatto la consulenza viene consegnato alla cliente il preventivo personalizzato, in modo che sia chiaro non solo il lavoro che si andrà a realizzare, ma anche quanto tempo richiederà e qual è l’investimento economico. Parlando di servizi che possono superare anche i 250 euro ritengo che la cliente debba esserne informata”.
4. Come cambiano i capelli in questo processo (a seconda del punto di partenza)?
“Come per l’aspetto esteriore, anche internamente la trasformazione del capello è significativa. Insieme alla schiaritura del pigmento, infatti, anche la struttura del capello subisce una modifica, che richiederà l’apporto esterno di prodotti trattanti per la fibra e la cuticola dei capelli. Per questo motivo è essenziale l’utilizzo di prodotti di estrema qualità. Le aziende cosmetiche stanno facendo grandi investimenti per realizzare decoloranti e additivi sempre più performanti e rispettosi del capello, ma è il parrucchiere che decide come e cosa utilizzare. In alcuni casi ci sentiamo in dovere di sconsigliare la cliente rispetto alla richiesta che ci viene fatta: ad esempio chi ha i capelli ricci potrebbe perdere l’elasticità del boccolo se trattato in modo troppo aggressivo”.
5. Quali sono i must have da avere sempre in casa una volta bionda?
“Al primo posto occorre avere un prodotto che mantenga il riflesso desiderato perché non c’è nulla di peggio di un biondo sbiadito o giallastro. In commercio esiste una grande offerta di shampoo e conditioner che apportano pigmento senza ossidare ulteriormente la capigliatura. A pari merito in cima alla classifica dei must have ci sono gli oli a base degli amati e odiati derivati siliconici, che rivestono lo stelo rendendolo luminoso e protetto. È comunque utile avere in casa anche spazzole e pettini di estrema qualità, poiché anche le plastiche o i legni che li compongono si rivelano ottimi alleati nella conservazione del capello”.
6. Come deve cambiare il modo di truccarsi e di vestirsi?
“La luminosità del biondo è indubbia e tende ad ammorbidire i tratti del viso, per cui gli incarnati troppo pallidi o quelli troppo olivastri avranno necessità di essere corretti in funzione della nuova cromia. Con il biondo a volte è necessario anche un rossetto leggermente più deciso o un ombretto più intenso per dare risalto ai dettagli. Per l’outfit è meglio scegliere colori che non appartengano alle nuance crema o beige, con i quali si correrebbe il rischio di essere un tutt’uno con una splendida acconciatura. Il total look nero è sempre una buona idea, ma la bionda perfetta non disdegna di certo i colori moda più definiti e audaci”.