Recentemente sdoganato dalle celeb e attualizzato con uno stile contemporaneo, il bowl cut vive una stagione di rinascita fra i tagli al maschile.
Fino a poco tempo fa condivideva la stessa sorte del mullet, con la fama di taglio difficile da portare e poco attraente. Il bowl cut, o taglio a scodella in italiano, era inevitabilmente legato a un immaginario medievale – da Giovanna d’Arco ai monaci benedettini – che lo relegava a look for only the brave. Nonostante gli esempi celebri degli anni Sessanta, ricordiamo i Beatles dei primi tempi, non è diventato un taglio molto richiesto, relegato piuttosto a soluzione pratica e veloce per i bambini.
Ci voleva dunque il Festival di Sanremo per fare ricadere l’attenzione generale su un taglio che invecesembra tornato alla ribalta proprio per le sue linee nette e di carattere, in un momento storico in cui la ricerca di look gender neutral ha fame di novità. Sì, perché uno dei plus del bowl cut è quello di essere unisex, adattabile sia su visi femminili sia su quelli maschili.
Nella versione al maschile, oggi ci sono numerose variazioni di stile che rendono il bowl cut un look contemporaneo, d’effetto, ma non più punitivo dal punto di vista estetica. Al contrario, se ben studiato sulle caratteristiche specifiche, diventa un taglio di tendenza.
Le caratteristiche del bowl cut
Il nome deriva dalla tecnica originaria con cui si realizzava questo taglio: una scodella sul capo veniva usata come riferimento regolatore per allineare il perimetro dei capelli davanti e dietro. La linea è rimasta quella ancora oggi: frangia corposa e tutta pari sul davanti, che tende a essere replicata anche sul retro, lasciando la nuca scoperta.
Pratico da mantenere, richiede poco impegno anche dal punto di vista styling. L’unica accortezza sta nel mantenere sempre ben curato il perimetro. Le variazioni si possono ottenere intervenendo sulla texture dei capelli oppure sullo stile della rasatura nella parte posteriore, che può essere più o meno accentuata.
Come portare il bowl cut
Perfetto su chi ha i capelli folti, il consiglio è quello di portarlo lasciando le ciocche lunghe il più libere e naturali possibili, fissando con una pasta solo la zona delle basette. Siccome mette in primo piano i lineamenti, soprattutto quelli delle sopracciglia e del naso, è importante che la geometria del taglio sia ben studiata in base alle caratteristiche del viso.
Il bowl cut a Sanremo
A dare una spinta all’interesse per questo taglio è stato anche l’ultimo Festival di Sanremo, dove ben tre partecipanti lo hanno indossato, ognuno col proprio stile.
Ultimo, per esempio, lo ha portato nella versione classica attualizzata, con ciuffo corposo, accenno di basetta e nuca corta ma non rasata.
Un po’ più audace la versione di Sethu, che ha esasperato la forma sferica con uno styling più disciplinato e una rasatura più evidente sia per le basette sia per la nuca. Il risultato è un bowl cut più scultoreo.
Decisamente più di rottura lo stile scelto da Lazza, dove il ciuffo corposo lascia posto a una frangia pari molto corta sulla fronte, che sul retro si sfuma in una rasatura molto profonda e accentuata.
Il bowl cut fluo
Altre variazioni di questo taglio includono il colore. In questo caso, per esempio, la forma è abbastanza classica, ma la rasatura totale sul retro e l’abbinamento con il colore fluo lo rendono decisamente attuale.
Il bowl cut texturizzato
Altro elemento con cui giocare per creare un taglio di tendenza è la texture. In questo caso il capello liscio è messo in evidenza da ciocche libere e da un perimetro che nella parte posteriore sorprende perché, dove ci si aspetterebbe una rasatura, c’è invece una nuca piena e sagomata.
Non solo bowl cut
E a dimostrazione che questo taglio non è così rigido come lo si immagina, ecco una variazione che abbina al bowl cut nella parte superiore, le lunghezze tipiche da mullet sul collo, passando attraverso una rasatura posteriore sfumata ad hoc.