L’Armocromia è ormai diventata un trend topic che spopola sui social media e sta progressivamente entrando a far parte della lista dei servizi di alcuni dei saloni di acconciatura più attenti alle evoluzioni del mercato, ma rischia di essere confusa col più complesso mondo della consulenza di immagine. Abbiamo voluto approfondire l’argomento e fare chiarezza intervistando un’esperta nel campo, che da anni cerca di creare cultura attorno a questa figura professionale in Italia.
Giuseppina Sansone, Image e Wardrobe Consultant, ma anche Life Coach e Professional Style Career, da oltre 15 anni aiuta le donne a conquistare benessere personale e a raggiungere obiettivi professionali. Esperta di immagine di carriera (power dressing, leadership, empowerment) e consulenza d’immagine, progetta percorsi “taylor made” nel rispetto dell’individualità del cliente.
Negli anni ha collaborato con noti brand di abbigliamento, organizzato eventi e presentazioni in store, ha tenuto lezioni di stile personale, seminari tematici dedicati a: guardaroba sostenibile, shopping consapevole, accessori. Ha insegnato Metodologie e Ricerca Tendenze nell’ambito del corso universitario di Fashion Design presso lo IED di Torino. Attualmente è docente incaricata del corso di Image Consulting presso l’Accademia del Lusso di Milano.
Estetica l’ha intervistata in esclusiva in occasione della presentazione del suo libro “Vestirsi è un lavoro”, scritto in collaborazione con Stefano Sacchi, con le illustrazioni di Stella Artemisia De Bernardi ed edito da Cartman Edizioni. L’intento è fare chiarezza sugli equivoci sul tema della consulenza d’immagine, tipici in ambiente social, e acquisire nuove e corrette informazioni su queste expertise dalle innumerevoli applicazioni e potenziali sinergie in campo hair&beauty.
L’ARMOCROMIA E LE ALTRE TECNICHE DELLA CONSULENZA DI IMMAGINE
1) Oggi l’Armocromia è un vero e proprio trend topic, viene forse confusa con la Consulenza di Immagine?
Si, purtroppo le cose stanno così. L’Armocromia non è la Consulenza d’Immagine, è solo una delle tecniche possibili di cui un Consulente d’Immagine si avvale per aiutare il suo cliente a definire un’immagine efficace, sia sul piano personale, agio e benessere e sia sul piano professionale, come rappresentazione di fronte agli altri. In questo senso il servizio di Consulenza d’Immagine si configura come una strategia di comunicazione utile al raggiungimento degli obiettivi professionali del cliente.
2) Quali sono le altre tecniche che un buon consulente di immagine dovrebbe saper padroneggiare?
Le tecniche che un Consulente d’Immagine deve saper padroneggiare in modo eccellente sono: lo studio del body shape, lo sviluppo verticale della figura, osservazione ed interpretazione dello stile, le tecniche di camouflage, face shape, Armocromia, tra le tecniche più importanti. A queste si aggiunge l’esecuzione del servizio di “Re-fashion” del guardaroba, determinante per un Consulente d’Immagine che si rispetti. Ciò comporta una grande maestria nel saper sapientemente recuperare dal guardaroba i capi che hanno ancora una possibilità di essere sfruttati: reinventati, riposizionati e recuperati, in qualche modo. Per poter svolgere questa fase del lavoro è necessaria un’abilità creativa che non può essere improvvisata ma deve essere innata, diretta espressione del buon gusto, della cultura e della sua formazione.
CREARE UNA CULTURA SULLA CONSULENZA DI IMMAGINE IN ITALIA
3) A suo avviso in Italia manca un po’ di cultura intorno a questa figura professionale?
A mio avviso in Italia manca completamente una cultura intorno alla figura professionale del Consulente d’Immagine. La comunicazione che passa attraverso i social, incentrata per lo più sul trend dell’Armocromia dilagante, scredita le potenzialità di questa professione, riducendola a mera tecnica che tutti, anche coloro che non desiderano applicarsi nello studio, possono acquisire in una manciata di giorni di corso di formazione. Invece, la formazione deve essere più approfondita, di più lungo periodo e continuativa. Stessa cosa dicasi per l’esperienza acquisita. Inoltre, basandomi sulla mia esperienza professionale, se posso permettermi di dare un suggerimento, coloro che desiderano intraprendere seriamente questa professione, devono avere una formazione nell’ambito delle scienze sociali: psicologia, sociologia, antropologia, in primis. Ma anche avere una solida cultura umanistica ed economica. È questa la Consulenza d’Immagine seria, che io definisco “inclusiva” di più ambiti e conoscenze.
SINERGIE TRA CONSULENTE DI IMMAGINE E PARRUCCHIERE
4) Quali sono le sinergie che possono nascere tra un consulente di immagine e un parrucchiere?
Un’ottima intuizione per un parrucchiere potrebbe essere quella di affidarsi ad un Consulente d’Immagine per fornire il servizio di face shape e quello di Armocromia. Il face shape sarebbe utile per definire con estrema cura un taglio in grado di valorizzare i punti di forza di un viso, ad esempio un bell’ovale; oppure a mimetizzare qualche piccola imperfezione, come un naso un po’ importante che spesso per una donna è fonte di disagio. Oppure, in modo molto personale trovare un taglio in grado di enfatizzare una personalità celata che aspetta solo di essere espressa. Avvalersi dell’Armocromia, con tatto e senza snaturare l’identità e lo stile della cliente, potrà essere utile, invece, per la scelta del colore più adatto a valorizzare con estrema naturalezza l’incarnato o a illuminare lo sguardo, mettendo in risalto il colore degli occhi. Un taglio e un colore ben eseguiti possono avere un tale impatto sull’emotività della cliente da poter
essere annoverati tra quegli elementi in grado influire in maniera positiva sul processo di costruzione della sua autostima. E non è poco.
5) Nei saloni di acconciatura inizia a comparire anche il servizio di Armocromia, come renderlo professionale?
La professionalità per un Consulente d’Immagine in generale è determinata da un’ottima formazione (consiglio di investire in un corso di formazione completo) da un aggiornamento costante, dall’esperienza maturata, da una naturale eleganza nei modi, dall’educazione, dal buon gusto e da un’immagine impeccabile curata e coerente. Detto ciò, a mio parere per poter rendere davvero professionale un servizio di Armocromia, sarebbe il caso di affidarsi ad un* Consulente d’Immagine che abbia tutte le skills di cui sopra. In poche parole che non sia improvvisato, che sia colt* e che abbia esperienza.
L’EMPOWERMENT FEMMINILE PASSA ANCHE ATTRAVERSO IL LOOK
6) Nel suo libro “Vestirsi è un lavoro” l’empowerment è un tema a lei molto caro, ci racconta qualcosa in più?
Da anni approfondisco l’empowerment e mi preme sottolineare che nonostante sia una parola ormai entrata nel linguaggio comune, in realtà se ne fa un uso improprio ignorandone il contesto. Empowerment è un concetto prettamente femminista. Quindi ogni volta che si utilizza questa definizione ci si riferisce sempre al processo di ascesa delle donne in ogni campo: personale e professionale. Così, l’empowerment riguarda l’emancipazione femminile, la promozione dei diritti delle donne; ancora, l’empowerment promuove il senso di autostima delle donne, la loro capacità di determinare le proprie scelte e il loro diritto di influenzare il cambiamento sociale per se stesse e per gli altri. Nel mio libro parlo di empowerment, sostenendo che questa operazione di “rafforzamento” e di emancipazione delle donne nell’ambito professionale, può essere supportata con un’intelligente utilizzo della moda: degli abiti, ma anche di ogni elemento che riguardi la cura e il benessere personale. Quindi anche l’hair style, il make-up, il fitness, la sana alimentazione, etc.
7) Su questa scia secondo lei una donna “empowered” quale scelta dovrebbe fare: tingersi i capelli o lasciarli al naturale?
Una donna “empowered” ha fiducia in se stessa, riconosce le proprie potenzialità, ha consapevolezza ed è capace di sfruttare l’insofferenza di certi periodi difficili della vita, come spinta per mettersi in discussione e ampliare i propri orizzonti. Con intelligenza riconosce le sue fragilità e con obiettività i suoi difetti e i suoi punti di forza. Se la sua immagine riflessa nello specchio la fa sentire frustrata e insoddisfatta, allora trova il modo di cambiare, migliorare per piacersi di nuovo. Il suo è un processo di rafforzamento, di empowerment, appunto. Una donna così non subisce i trend ma li usa all’occorrenza a proprio vantaggio. Fa ciò che le conferisce agio, benessere e bellezza. Così, potrebbe scegliere di tingersi i capelli oppure, con la stessa sicurezza, potrebbe lasciarli al naturale. Non segue le mode e fa come le pare o le serve.
Per maggiori informazioni e approfondimenti sul lavoro di Giuseppina Sansone ti invitiamo a seguire i suoi profili ufficiali @giuseppinasansoneofficial | @vestirsi_e_un_lavoro
Estetica approfondirà ulteriormente il tema dell’Armocromia e della Consulenza di Immagine applicata al mondo dell’acconciatura. Resta connesso!