Sostenibile, inclusiva e naturale. La bellezza del decennio 20-30 è, e sarà, caratterizzata da una crescente sensibilità ambientale che vede aziende cosmetiche, saloni e consumatori sempre più attenti al proprio impatto sul pianeta.
Il nostro pianeta non può più aspettare. A fronte di un’emergenza climatica senza precedenti, allarme urlato a gran voce da oltre 11mila scienziati e scienziate di 153 nazioni, è necessario rivedere le proprie abitudini di vita, anche in fatto di bellezza. L’evoluzione della domanda nei mercati sta in effetti subendo una rapida mutagenesi con le diverse generazioni che, pur con sensibilità diverse, dimostrano una sempre maggiore attenzione all’ambiente. Proprio su come sta cambiando la domanda in generale, l’Istituto Piepoli di Milano ha presentato al Sana di Bologna, al convegno annuale del Gruppo Cosmetici Erboristeria, alcune macro-informazioni elaborate grazie alla collaborazione con un istituto pubblico di ricerca australiano, il Commonwealth Science and lndustry Research Organization (CSIRO).
Tra i megatrend studiati da CSIRO, tre in particolare caratterizzeranno il decennio 2020-2030: More From Less, il trend per cui si tende a riqualificare i consumi in modo da “ottenere di più spendendo di meno”; Virtually Here, che concerne l’uso integrato delle tecnologie per essere virtualmente dappertutto; Going, going, gone?, una crescente sensibilità ecologica di cittadini e consumatori, con il conseguente desiderio di preservare la qualità dell’ambiente e la ricchezza della biodiversità. Lo studio ha suddiviso le generazioni in tre fasce – Gen Z (16-20 anni), Millennials (21-27 anni), Baby Boomer (oltre i 55 anni) – mettendo in risalto una comune attenzione verso l’ambiente e i prodotti ecosostenibili.

Guardando il grafico 1, si nota come il 79% dei Baby Boomer è preoccupato per gli effetti del cambiamento climatico, ma altrettanto lo sono i Millenials (75%) e la Gen Z (72%). Con l’abitudine alla raccolta differenziata, è aumentata anche la sensibilità ai materiali degli imballaggi. Se si guarda al grafico 2, non solo è possibile notare un’altissima percentuale di chi – in tutte e tre le generazioni – fa la raccolta differenziata e sforzi concreti per ridurre gli sprechi, ma abbastanza alte sono le percentuali di chi si sta impegnando a ridurre gli acquisti di prodotti con imballaggi in plastica rivolgendo la propria attenzione a prodotti realizzati con materiali riciclati/riciclabili. In crescita anche la propensione ad acquistare prodotti sostenibili o ad evitare prodotti dannosi per la società e l’ambiente.

L’acquisto di marche attente alla sostenibilità ambientale ha conquistato un buon 64% tra i Baby Boomer, il 61% dei Millenials e il 56% della Gen Z. Alte anche le percentuali di chi evita di scegliere i prodotti di aziende che hanno comportamenti dannosi in ambito sociale e ambientale e di chi preferisce pagare di più per prodotti eco-sostenibili. Minore, ma comunque presente, l’attenzione verso le fonti energetiche: il 60% dei Baby Boomer acquista prodotti che derivano da energie rinnovabili, contro il 49% dei Millenials e il 48% della Gen Z.
LA COIFFURE A IMPATTO ZERO
Cop26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici tenutasi a Glasgow a inizio novembre, aveva come obiettivo principale incoraggiare le aziende a una crescita e un’occupazione sostenibili e proteggere le comunità più vulnerabili dalle conseguenze del cambia-mento climatico. Una necessità diventata emergenza ma alla quale molti brand del settore tricologico stanno già rispondendo da tempo, applicando un modello di economia circolare fuori e dentro l’azienda, proponendo prodotti sempre più ecosostenibili, promuovendo iniziative di tutela ambientale. Di seguito una panoramica delle ultime iniziative lanciate dalla coiffure a sostegno del Pianeta.
PACK SOSTENIBILI, SCATOLE RICICLATE
L’abbiamo detto. Oltre all’abitudine sempre più consolidata di fare raccolta differenziata, il consumatore si dimostra attento anche ai materiali usati per il packaging, che devono essere riciclati, riciclabili e sostenibili. E le aziende raccolgono la sfida. Come Fanola, che ha ripensato in chiave sostenibile il packaging della crema colorante professionale con ammoniaca Fanola Color: l’astuccio è in carta biodegradabile e compostabile, realizzato con materie prime che provengono da foreste coltivate in maniera responsabile e sostenibile, mentre il nuovo tubo è 100% in PCR, alluminio riciclato, con un risparmio di oltre 21 tonnellate di alluminio vergine.


“Scatole in viaggio” è invece il nome del progetto di Wella Professionals per il riutilizzo plurimo delle scatole per le spedizioni. Il progetto prende vita dopo uno studio avvenuto negli stabilimenti dell’azienda e a seguito di test durati circa un anno, con l’obiettivo di riadattare le linee di spedizione e inscatolamento del Centro Distributivo di Castiglione delle Stiviere in modo da riutilizzare i cartoni di spedizione che arrivano dai diversi impianti produttivi di tutto il mondo. “Ogni scatola ha un passato, formato dalle storie di tutti i suoi viaggi”, ha commentato Marco Vurro, Direttore della Comunicazione di Wella Italia. “Una scelta forse banale, ma che di fatto permette di evitare lo spreco di oltre 27.000 cartoni ogni anno, che equivalgono a circa 5,5 tonnellate di carta”.

Basti pensare che per produrre lo stesso quantitativo di carta vergine vengono impiegati 2.420.000 litri di H2O, distrutti 83 alberi, emesse 18,57 tonnellate di CO2 (10.000 litri di H2O e 6,6 T di CO2 se carta riciclata). Nel 2021 Oway, brand promotore del concetto di agricosmetica, si è aggiudicato il premio Netcomm Award nella categoria Sostenibilità per “la grande attenzione e rispetto per l’ambiente, l’aver sostituito fin dal 2013 tutti i packaging e gli imballi con materiali riciclabili al 100%, l’utilizzo di energia green nella produzione e le spedizioni carbon neutral”. L’ azienda che promuove la Certificazione Biodinamica e che, grazie a politiche mirate all’azzeramento alla compensazione delle emissioni può definirsi una Carbon Neutral Company, ha scelto di utilizzare solo packaging plastic-free in vetro e alluminio, nel rispetto delle formule e dell’ambiente, e ha promosso la riduzione degli sprechi all’insegna del “consuma meno ma consuma meglio”. Ogni agricosmetico packaging, materiale, oggetto o strumento – è studiato per avere il minimo impatto ambientale, durare o essere riutilizzato, compostato o trasformato in una nuova risorsa. Oway ha una grande attenzione anche verso il mondo degli animali, tanto che in occasione della Giornata Internazionale del Cane ha lanciato Duetto, un bagno-doccia purificante e nutriente adatto sia ai cuccioli che ai padroni.
Nel 2021 Emsibeth Company è diventata società Benefit: “Un’evoluzione del concetto stesso di azienda – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Ida Fuga – perché nel nostro oggetto sociale oltre agli obiettivi di profitto e divisione degli utili, integriamo lo scopo di avere un impatto positivo su società e biosfera e operiamo in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori, ambiente, beni, attività culturali, sociali, enti, associazioni e altri portatori di interesse.” La linea haircare Ethè e tutte le colorazioni permanenti Emsibeth Cosmetics sono vegan friendly mentre tutti i flaconi della linea Thermal sono realizzati con un materiale di origine vegetale proveniente dalla canna da zucchero, il Green Bio Base PE che contribuisce a ridurre la quantità di CO2 nell’atmosfera. Anche il colore Cromakey-In Multibenefit ha un packaging completamente green: tubi riciclabili, 100% alluminio; tappi riciclabili, 95% plastica riciclata; astuccio riciclabile, cartone FSC riciclato al 100%; bugiardino e imballo in carta FSC.


RETHINKING PLASTIC
Scelte sempre più sostenibili per il Gruppo Davines che, in partnership con Plastic Bank, ha lanciato la campagna Rethinking Plastic promuovendo un approccio più consapevole alla plastica e facendo in modo che 100 tonnellate di questo materiale altamente inquinante non finiscano negli oceani. “È sempre più evidente che l’unico modo per accelerare la necessaria trasformazione dall’attuale modello socioeconomico estrattivo a un nuovo paradigma rigenerativo – una trasformazione ormai non più rimandabile – è quello di creare alleanze e coalizioni multilaterali, che lavorino congiuntamente all’obiettivo”, ha commentato Davide Bollati, Presidente del Gruppo Davines. “La nostra collaborazione con Plastic Bank rappresenta un nuovo passo nel nostro continuo percorso di sostenibilità e rigenerazione.” Indonesia, Brasile e Filippine sono le aree coinvolte in questa prima fase di Plastic Bank, un progetto che non solo impedisce alla plastica di entrare negli oceani, ma migliora la vita dei raccoglitori di rifiuti nelle comunità costiere: i raccoglitori locali scambiano i loro rifiuti di plastica con premi che aiutano a fornire le necessità familiari di base come generi alimentari, carburante per cucinare, tasse scolastiche e assicurazione sanitaria; il materiale raccolto rinasce come Social Plastic® che può essere facilmente reintegrato nei prodotti e negli imballaggi come parte di una filiera a ciclo chiuso. Per far conoscere i principali progetti a impatto positivo di Davines Group, l’azienda è andata online con un nuovo sito ideato e realizzato da WIP Italia. Uno spazio digitale che oltre a raccontare l’identità e i valori che animano l’azienda, propone approfondimenti riguardo tematiche ambientali e sociali di rilevanza globale.
L’Oréal for the Future
L’open talk di fine novembre L’Oréal for the Future – in cui sono intervenuti François-Xavier Fenart, Amministratore Delegato di L’Oréal Italia, e Alexandra Palt, Executive Vice President L’Oréal Group – Chief Corporate Responsibility Officer e Executive Vice President Foundation – ha siglato un nuovo programma di sostenibilità del Gruppo che poggia su tre pilastri: assicurare che le attività rispettino i cosiddetti “planetary boundaries”, ovvero i limiti del pianeta, mitigando il proprio impatto in termini di clima, consumo idrico, biodiversità e risorse naturali; sostenere il proprio ecosistema aziendale per favorire la transizione verso un mondo più sostenibile e coinvolgendo nel loro processo di trasformazione clienti, fornitori e consumatori; contribuire a risolvere le sfide del pianeta supportando i bisogni urgenti ambientali e sociali. L’Oréal ha stanziato, infatti, 100 milioni di euro per soluzioni di Impact Investing dedicate alla rigenerazione degli ecosistemi e allo sviluppo dell’economia circolare, oltre a destinare 50 milioni di euro a un fondo a favore delle donne particolarmente vulnerabili.
Accademia del profumo adotta una foresta

Realizzare prodotti sempre più sostenibili è una sfida comune a tanti settori, anche alla profumeria. Per questo, Accademia del Profumo ha scelto di istituire un riconoscimento speciale all’innovazione responsabile delle fragranze, rendendo merito agli sforzi delle aziende che si distinguono per il loro impegno ambientale. A conquistare il podio, My Way Giorgio Armani, “per aver adottato una visione completa di innovazione responsabile, basata su un approccio scientifico allo studio degli impatti ambientali del profumo con una logica di ciclo di vita e mirata a integrare sostenibilità della formula, del packaging e della filiera.” Ma l’attenzione all’ambiente per Accademia del Profumo non si ferma qui. Grazie al contributo di alcune aziende aderenti, l’associazione ha scelto di adottare, per un anno, una foresta circolare di cipresso calvo Taxodium Distichum, nell’ambito del progetto Radici – Adotta un Albero di BAM (Biblioteca degli Alberi Milano), un’iniziativa della Fondazione Riccardo Catella. Sulla targa posata nella foresta, si possono leggere le motivazioni che hanno mosso al gesto: “Foresta circolare del Taxodium Distichum adottata da Accademia del Profumo per celebrare un messaggio universale di benessere e innovazione responsabile: c’è cultura e sapere dietro ogni profumo, ma la vera magia sono le emozioni, i sogni e i ricordi che ogni fragranza sa suscitare”.
Don’t Black Out The Future


In occasione del Black Friday 2021, Oway è andato contro corrente chiudendo store ed e-commerce. L’iniziativa fa parte della campagna “Don’t Black Out The Future”, lanciata nel mese di novembre per ribadire che esiste solo un modo per arrestare il cambiamento climatico e diminuire la propria impronta sul pianeta: cambiare le abitudini di acquisto. Ed ecco quattro consigli dati dal brand per aiutare a trasformare il consumo consapevole in uno stile di vita sostenibile: scegliere prodotti concentrati, acquistare solo confezioni in materiali 100% riciclabili all’infinito, evitare gli imballaggi inutili, optare per ingredienti biodinamici e formule pulite.