Locale di servizio, il bagno è da considerarsi importante tanto quanto le altre zone del salone. Con i suggerimenti di un esperto, ecco 5 consigli per arredare il bagno in un negozio da parrucchiere con un occhio al trend e uno alla funzionalità.
Come in tutti gli spazi pubblici, dalla ristorazione all’ospitalità, anche il bagno in un negozio da parrucchiere ha la sua importanza, perché cartina tornasole dell’attenzione al cliente e al concept generale. Come ci racconta il designer Davide Vercelli, specializzato in progettazione nel pubblico come nel privato, “il bagno spesso in un salone viene risolto in modo sbrigativo e con un budget risicato rispetto al resto della struttura. Mentre dovrebbe esserne il naturale proseguio, anzi potrebbe diventare un elemento di attrazione importante”. Ecco perché abbiamo chiesto a lui 5 consigli per arredare il bagno in un negozio da parrucchiere guardando da un lato ai trend di interior attuali e dall’altro alla funzionalità.
1. Che trend attuali possiamo prendere a prestito dall’home interior?
Il trasferimento di soluzioni estetiche e di trend produttivi da un ambito (quello domestico) all’altro (quello pubblico) è un passaggio che da sempre caratterizza il nostro lavoro, mantenendo alcuni capisaldi di fruibilità, spazi e necessità che le due utenze necessariamente presentano. Il bagno, peraltro, deve essere coordinato e coerente con l’allestimento generale del salone. L’evoluzione dei materiali, delle tecnologie di produzione delle superfici e la conseguente disponibilità di prodotti ha ampliato a dismisura le possibilità. Per esempio, se l’uso di materiali naturali (marmi, pietre) non era in genere abituale – per la delicatezza delle superfici o la sensibilità all’aggressione di prodotti chimici – ora la disponibilità di grandi lastre in gres porcellanato che ne imitano alla perfezione le strutture permette di creare bagni, superfici e anche piani di lavoro di grande eleganza.
Per cui sicuramente in trend sono l’uso di materiali che permettono superfici pressoché prive di giunti, materiali tecnologici ma indistinguibili ormai da quelli veri (a tutto vantaggio di una maggiore sensibilità ecologica e sostenibilità dei processi), colori naturali, ma anche texture e stilemi che prendono a piene mani dal passato, come per esempio il ritorno delle cementine, o degli intonaci a calce e la loro disuniformità cromatica.
2. Quali soluzioni diverse dall’arredo possono risultare efficaci?
Le tecnologie di sintetizzazione ceramica permettono di avere lastre di formati non immaginabili sino a pochi anni fa (3×1,2 mt), in cui le texture assolvono ai più vari stilemi, ma resine e carte da parati possono oramai essere utilizzate anche negli ambienti umidi che prima erano loro preclusi. Un particolare processo di stampa e di posa permette di utilizzare la carta da parati anche in una doccia.
Con la stampa digitale si possono avere superfici altamente personalizzabili. Ogni progetto è così un concept ad hoc studiato con le dimensioni e i colori personalizzati.
3. Quali sono le proposte più attuali per l’illuminazione?
La luce è quell’elemento che per arredare un bagno in un negozio da parrucchiere cambia tutto. Nell’area tecnica è di fondamentale importanza in termini di potenza e di colore e non può prescindere da un corretto progetto illuminotecnico. Ma nel bagno conta di più l’effetto sorpresa e la poesia del prodotto.
4. E per il riscaldamento?
Per un intervento importante, consiglio Heatile. Una piastrella in acciaio, sottile 13 mm che assolve al ruolo di riscaldamento/raffrescamento a pavimento a bassissimo spessore, prefabbricata e da posare a secco. Si posa sui pavimenti preesistenti, si collega con estrema facilità agli impianti preesistenti, non è invasiva, può essere utilizzata come tale o essere ricoperta con piastrelle tradizionali incollate sulla platea che esse creano. Insomma la soluzione a gran parte dei problemi di ristrutturazione/esecuzione di un nuvo impianto in un salone.
5. Qual è il consiglio per chi vuole rinnovare senza ristrutturare?
A parte quella indicata nella risposta precedente,una soluzione spesso adottata per creare il passaggio degli impianti di alimentazione e di scarico è di realizzare un pavimento sopraelevato con i sistemi di Eterno Ivica che, sebbene creati per esterno (anzi forse proprio per quello), assolvono egregiamente alla funzione.
Le resine posate direttamente sui muri o sulle piastrelle preesistenti permettono un lavoro veloce, senza interventi edilizi pesanti (calcinacci, demolizioni ecc), mentre per la posa di sanitari nuovi senza interventi Geberit propone Monolith, una bellissima e funzionale struttura in vetro che ricopre gli impianti preesistenti permettendo di installare nuovi sanitari.