Il Gruppo Davines lancia Rethinking Plastic la campagna globale per impedire a 100 tonnellate di plastica di invadere gli oceani.
Scelte sempre più sostenibili per il Gruppo Davines. In partnership con Plastic Bank, l’azienda ha lanciato la campagna Rethinking Plastic con una triplice finalità:
- evitare che 100 tonnellate di plastica invadano gli oceani migliorando la qualità della vita delle popolazioni locali coinvolte nella raccolta della plastica,
- promuovere un approccio consapevole alla plastica, uno tra i packaging più utilizzati quando si tratta di prodotti di bellezza di uso quotidiano,
- condividere i risultati del suo impegno sul tema plastica e packaging in senso esteso ispirandosi a un modello sempre più circolare e rigenerativo.
Guidata da Davines (haircare) e Comfort Zone (skincare), Rethinking Plastic è stata lanciata sui canali media ufficiali del gruppo il 23 settembre e proseguirà fino alla fine dell’anno. Questo non è il primo progetto di raccolta della plastica intrapreso dall’azienda, ma è certamente il primo ad impatto globale.
“È sempre più evidente che l’unico modo per accelerare la necessaria trasformazione dall’attuale modello socioeconomico estrattivo a un nuovo paradigma rigenerativo (una trasformazione ormai non più rimandabile ) è quello di creare alleanze e coalizioni multilaterali, che lavorino congiuntamente all’obiettivo”, ha commentato Davide Bollati, Presidente del Gruppo Davines. “La nostra collaborazione con Plastic Bank rappresenta un nuovo passo nel nostro continuo percorso di sostenibilità e rigenerazione.”
“Siamo entusiasti di essere partner di Davines, un’azienda che condivide la nostra visione sulla creazione di impatto ambientale, sociale ed economico”, ha affermato David Katz, fondatore e CEO di Plastic Bank. “La nostra partnership rappresenta un’opportunità unica per rivelare il valore della plastica e avere un impatto diretto nello sforzo di fermare l’entrata di plastica negli oceani”.
Indonesia, Brasile e Filippine sono le aree coinvolte in questa prima fase di Plastic Bank, un progetto che non solo impedisce alla plastica di entrare negli oceani, ma migliora la vita dei raccoglitori di rifiuti nelle comunità costiere. I raccoglitori locali scambiano i loro rifiuti di plastica con premi che aiutano a fornire le necessità familiari di base come generi alimentari, carburante per cucinare, tasse scolastiche e assicurazione sanitaria; il materiale raccolto rinasce come Social Plastic® che può essere facilmente reintegrato nei prodotti e negli imballaggi come parte di una filiera a ciclo chiuso.
Circolarità e packaging policy del Gruppo Davines
La circolarità per il Gruppo Davines è una sfida a ripensare le proprie azioni e ad abbandonare la linearità del “prendi, usa, getta” a favore di un approccio rigenerativo:
- Impegno che si è rafforzato con la certificazione B Corp nel 2016 e l’ingresso del Gruppo Davines nella rete globale delle B Corporation, che hanno ridefinito il proprio modello di business per generare non solo profitto, ma anche impatto positivo sulle persone, l’ambiente e le comunità in cui operano.
- Da anni l’azienda si impegna a valorizzare i propri rifiuti. Nel 2020 – come per i due anni precedenti – è riuscita a raggiungere lo 0% dei rifiuti della propria produzione smaltiti in discarica, recuperandone tramite riciclo o termovalorizzazione l’86,3% del totale.
- Continua il proprio impegno nello sviluppo di packaging progettati sulla base dei principi dell’ecodesign ottenendo imballaggi più leggeri, da materiali riciclati o da fonti rinnovabili, monocomponente più facili da smaltire e riciclare. Con l’alleggerimento dei packaging, dal 2014 al 2020 sono state risparmiate oltre 630 tonnellate di plastica.