A Lucca, il mondo del bello fa sistema per superare la crisi pandemica: con la sfilata di moda “L’urlo dell’artista” si vuole esaltare il made in Italy e l’arte locale. Un’iniziativa di speranza ed energia positiva.
Tanti i settori colpiti dalla crisi in questi tempi di pandemia, ci sono sicuramente quelli della moda e dell’arte, che sono stati messi alla prova molto duramente. Per guardare al futuro con ottimismo e dare un segnale di vitalità e di ripresa concreto, a Lucca una serie di esponenti del mondo del bello hanno deciso di rappresentare questo sentimento, questa sofferenza, ispirandosi al celebre dipinto ‘L’Urlo’ di Edvard Munch, diventato simbolo della sofferenza umana, personale e collettiva.
È nato così il progetto “L’urlo dell’artista”, una sfilata di moda molto particolare, nel quale ogni singolo aspetto della bellezza è stato curato da un esponente di rilievo: Patrizia Ricci per gli abiti, Luca Piattelli, hairstylist Wella, per il look, Hero, Ginevra e Nicola Barbato per le calzature, lo scultore Alexey Morosov, il musicista Simone di Pasquale.
La serata, che si è svolta il 10 maggio, per le note restrizioni anticovid, è stata riservata ai soli addetti ai lavori ma questa specie di numero zero deve diventare, nelle intenzioni degli organizzatori, un appuntamento annuale durante il quale ribadire l’importanza del bello e della produzione e arte locale come monito per il futuro.
“Un’idea nata casualmente – hanno spiegato Ricci, Piattelli e Barbato raccontando il progetto “L’urlo dell’artista” – ma che speriamo possa diventare ogni anno un modo per promuovere i nostri prodotti e servizi che sono eccellenze del nostro territorio, ma anche ricordare tutti i sacrifici che gli operatori dei nostri settori hanno dovuto sostenere in questa emergenza sanitaria. Comunicheremo successivamente dove trovare il film della serata, per la quale annunciamo importanti sorprese e comunque tanti importanti suggerimenti per tutti”.