Pandemia e lockdown hanno cambiato le abitudini beauty degli italiani e gli equilibri dei canali del mercato cosmetico. Ecco lo studio di Up Marketing e Marketers.

Quali sono gli effetti del lockdown sul mondo beauty? Cominciamo con alcuni dati. Nel 2019 il fatturato interno del mercato della bellezza in Italia è stato di 7 miliardi di euro, divisi in saloni di bellezza (circa 35.000 su tutti il nostro territorio) e parrucchieri, che hanno fatturato in totale oltre 771 milioni di euro. Nel 2020 – a seguito dell’epidemia da Covid 19 e del conseguente lockdown – è stata registrata una contrazione dei consumi del -9,3% e del fatturato complessivo (-11,6%) che si è attestato sui 686 milioni di euro.
Alla luce dei recenti sviluppi e proprio per analizzare il mercato, è nato il primo report italiano sul tema realizzato a Up Marketing, agenzia di marketing che aiuta i professionisti del mondo beauty a crescere e ad aumentare il proprio fatturato e Marketers, il più grande movimento italiano di imprenditori digitali.
Nei primi sei mesi del 2020 – i più significati ed impattanti dal punto di vista dei lockdown sul mondo del beauty – si sono registrati grandi perdite per un valore complessivo di oltre 4 miliardi di euro. Nel dettaglio: il mondo dell’estetica ha avuto una perdita del -47% (pari a 63 milioni di euro), così come il settore dell’acconciatura che ha altresì avuto una perdita del -47% (pari a 157 milioni di euro); erboristeria (-40% per un totale di 134 milioni), profumeria (-38,5% per un totale di 520 milioni) e anche le vendite dirette hanno subito una perdita del -35% pari a 155 milioni.


Il lockdown, insomma, ha cambiato il mondo beauty degli italiani e gli equilibri dei canali del mercato. I volumi dell’e-commerce, ad esempio, sono quasi quadruplicati nei primi sei mesi del 2020, registrando un +38,8% e una crescita di 2 milioni di euro. Gli acquisti online degli italiani sembrano orientati verso prodotti per l’igiene e la cura della persona (44%), un’occasione perfetta per tutti i professionisti del beauty che vogliono implementare i propri negozi online per la vendita diretta di prodotti. “Il successo dell’e-commerce riscontrato nel corso del 2020 non è però da interpretare come un invito, per chi ha un centro estetico, ad aprire un e-commerce inteso nel senso più tradizionale – spiega Tony Balbi, CEO e co-fondatore di Up Marketing – Infatti la gestione di un e-commerce (che include anche la sua promozione, senza la quale il portale non potrebbe ottenere vendite) si configura come un’attività a parte rispetto all’attività di un centro estetico e, nella maggior parte dei casi, non è compatibile, sia per fattori economici che logistici.”
Un fattore rilevante rispetto al trend e-commerce è che le persone si sono abituate ad acquistare sul web, e questo facilita ogni forma di vendita online. In particolare, il report ha evidenziato come le soluzioni di vendita online che in pieno lockdown hanno avuto maggiore successo sono attribuibili a vendite online ristrette, ovvero vendite attraverso canali come Whatsapp, Gruppi Facebook o una vetrina su Instagram o Facebook Shop, così da mantenere un filo diretto con loro.