Dal 6 aprile l’Italia torna divisa per colori di regione. Confermata la riapertura dei parrucchieri e centri estetici in zona arancione, ma non in zona rossa. Facciamo il punto.
Passate le feste, l’Italia torna alla suddivisione per colore, con la conferma che le aree gialle fino a fine mese sono bandite. Fino al 30 aprile infatti – data in cui scadrà lo stato d’emergenza, che è destinato ad essere prorogato – nessuna regione o provincia potrà tornare alla zona gialla. Ci saranno solo zone rosse o arancioni. La nuova disposizione prevede che:
- sono in fascia rossa: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta;
- sono in fascia arancione: Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Umbria e Veneto.
In zona arancione si può uscire senza autocertificazione rimanendo all’interno del proprio Comune di residenza e riaprono negozi, parrucchieri, centri estetici.
In zona rossa, invece, negozi non essenziali, parrucchieri e centri estetici rimangono chiusi.
“In ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale, con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili, con deliberazione del Consiglio dei ministri – si legge nella bozza del decreto – sono possibili determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento”. Dunque, la buona notizia è che si contempla la possibilità di allentamenti nelle regioni in cui i dati miglioreranno.
La data in cui potrebbero esserci delle variazioni nell’attribuzione dei colori è quella del 20 aprile, prima di quella nessuna decisione sulla riapertura parrucchieri e centri estetici, bar e ristoranti, cinema e a seguire palestre e piscine. Per permettere delle aperture si terrà conto dei dati dei contagi, della tenuta delle strutture sanitarie, ma anche il numero delle persone vaccinate.
L’individuazione del 20 aprile come data di riaggiornamento è comunque un segnale di attenzione nei confronti di quei governatori e di quelle categorie professionali che hanno chiesto la riapertura delle loro attività per fronteggiare il disagio. I negozi da parrucchiere e i centri estetici sono fra questi, segnaliamo a tal proposito la petizione organizzata da CNA, Confartigianato e Casartigiani che chiede la riapertura in zona rossa dei saloni e dei centri estetici per combattere l’abusivismo che sta dilagando e per continuare a esercitare una professione essenziale in tutta sicurezza. O l’iniziativa di sensibilizzazione organizzata sui social dall’acconciatore Cristiano Suzzi, che ha lanciato l’hashtag #parrucchieriessenziali.