Una parrucchiera di Torino ha ricevuto fuori dal salone un biglietto con un insulto omofobo a lei diretto.
Non è ancora chiaro se si tratti di omofobia o di un pretesto per una ritorsione. Domenica 11 ottobre 2020 Daniela Pantaleo, parrucchiera titolare del salone Il Capriccio in Via Capelli a Torino, ha ricevuto fuori dal negozio un biglietto con sopra scritto un insulto omofobo. La parrucchiera riporta l’accaduto su Facebook, postando anche il foglio che recita “Lesbica di merda”.
“Come se essere lesbica fosse motivo di insulto“, si sfoga la parrucchiera nel post, evidenziando di aver “fatto di tutto perché il mio salone fosse un luogo amichevole, aperto, rispettoso. Un posto in cui tutti e tutte potessero sentirsi liberamente se stesse, senza mai pregiudizi o critiche. Il mio salone è casa mia, il luogo in cui io mi sento me stessa e in cui pretendo che tutte le persone si sentano al sicuro. Oggi però sono io che non posso sentirmi tranquilla“.
Pantaleo aggiunge che si tratta di un “ennesimo attacco”, ma è la prima volta con un insulto omofobo. É probabile quindi che sia solo un pretesto per risolvere una questione personale o economica tra la parrucchiera e il colpevole, di cui non si conosce ancora l’identità. Fuori dal salone, però, sono presenti delle telecamere che potrebbero avere ripreso l’autore del biglietto.
Un segno di solidarietà per l’accaduto è arrivato anche dal Sindaco di Torino Chiara Appendino, con un post Facebook in cui sottolinea “La battaglia di Daniela perché nel suo salone ci si senta a casa, libere e liberi da pregiudizi è la stessa che stiamo portando avanti per Torino. Qui non c’è spazio per queste vergognose discriminazioni”.