In linea con i tempi del distanziamento sociale, il Rapporto di Sostenibilità annuale di Davines è stato presentato a stampa e collaboratori attraverso un meeting sulla piattaforma zoom. E per la prima volta il Sustainability Report non è stato stampato ma pubblicato solo in formato digitale.

“Essere i migliori per il mondo, creatori di buona vita per tutti, attraverso la Bellezza, l’Etica e la Sostenibilità.” È questo l’obiettivo che il gruppo Davines si pone da sempre. Queste la parole con cui il presidente Davide Bollati apre la sua lettera nel rapporto di sostenibilità 2019/2020. “È arrivato il momento, per il Gruppo Davines, di impegnarsi in un cambio sistemico. Ce lo impone la nostra coscienza d’impresa, che sta alla base della nostra visione di Bellezza Sostenibile e di azienda B Corp – ha dichiarato Bollati – La nostra forte vocazione d’impresa nasce dalla gratitudine e le nostre scelte dalla volontà di volere far parte di un movimento per un’economia rigenerativa. Una dimensione di scienza, studio e ricerca in sintonia con una vocazione che porta in sé anche una parte più connessa all’anima e allo spirito, al buon karma che cerchiamo. Davines vuole essere tutto questo.”
Ad aprire il digital event, l’amministratore delegato e direttore generale Paolo Braguzzi che ha sottolineato il grande impegno di Davines nel promuovere uno sviluppo, economico, sociale ed ambientale che sia davvero sostenibile, utile per l’umanità: “Tra le novità più rilevanti del 2019 ci sono la ri-certificazione B Corp, frutto di un enorme sforzo di squadra che ha coinvolto sia lo staff della sede di Parma che quello delle filiali, e la trasformazione in Società Benefit, sia per la casa madre che per la filiale USA, che testimonia l’impegno profondo del nostro Gruppo a generare un impatto positivo su tutti gli stakeholder ed a farsi promotore di questa filosofia così da diffonderla ad un numero sempre maggiore di imprese.”
A presentare i risultati del quinto rapporto di sostenibilità Davines c’era Giovanna Gregori, comunicazione Davines, che ha immediatamente dato la parola a Sonia Ziveri, Chief Sustainability Officer: “La grande novità di quest’anno è che per la prima volta il Rapporto non è stato stampato ma può essere scaricato come pdf dal sito Sustaining-beauty.com. Per sfruttare al meglio questa modalità digitale abbiamo poi pensato di creare aree di approfondimento nelle quali è possibile trovare maggiori informazioni sui tanti progetti che ogni anno portiamo avanti. Inoltre, per la prima volta abbiamo inserito progetti e indicatori relativi alle nostre filiali rendendo il rapporto ancora più globale e rappresentativo.”
La ri-certificazione B Corporation è stata raggiunta con un punteggio di 117,4, migliorativo rispetto a quello ottenuto nel 2016 (99,3). “Per raggiungere questo traguardo – ha spiegato Ziveri – l’azienda ha scelto di non investire solo in azioni ad impatto sostenibile diretto, come ad esempio l’impiego di macchinari sanitizzati a vapore anziché con prodotti chimici, o l’attivazione di benefit per accrescere il benessere dei collaboratori ma anche in azioni ad impatto indiretto, puntando sull’educazione e il coinvolgimento di ciascun collaboratore per riconoscere il contributo concreto di tutti.”
Per poter aspirare ad un miglioramento continuo, la misurazione costante delle performance è un punto essenziale, ecco perché Davines ha introdotto un nuovo strumento che valuta l’impegno e il contributo dell’azienda per il raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: “Parliamo di SDG Action Manager, uno strumento innovativo che consente di monitorare, ispirare e accrescere il contributo aziendale al raggiungimento degli SDGs – ha spiegato Marie-Charlotte Montaut, Sustainability and Transparency Senior Specialist Davines – Lanciato a gennaio 2020, SDG Action Manager è stato sviluppato da B Lab e dal Global Compact delle Nazioni Unite ed introduce il primo standard comune di misurazione dell’impronta aziendale sugli SDGs, che prima poteva essere solo presunta, portando maggiore trasparenza in un ambito sempre più esposto al rischio di ‘SDG-washing’. Attraverso questo strumento qualunque azienda potrà avere un’idea molto precisa delle sue forze, così come dei punti sui quali lavorare di più”.
Tra i risultati raggiunti nel 2019, e presentati da Davines nel Rapporto di Sostenibilità:
- 0% rifiuti della produzione mandati in discarica
- 100% dell’energia utilizzata begli uffici e nello stabilimento produttivo di Parma deriva da fonti rinnovabili
- 55,8% del packaging in plastica è in materiale riciclato e biobased
Regeneration 20/30
Davide Bollati è tra i fondatori di “Regeneration 20/30”, un progetto fortemente voluto e coerente ai valori aziendali e alle scelte che da sempre il Gruppo Davines adotta per far fronte all’emergenza climatica e accrescere il benessere della comunità. Restano solo 10 anni per intraprendere azioni concrete finalizzate allo sviluppo di un nuovo paradigma economico che, coerentemente agli SDGs, sia in grado di creare le condizioni favorevoli alla prosperità della vita per tutti. Questo richiamo ha ispirato i fondatori di “Regeneration 20/30” a creare un’alleanza rigenerativa globale tra organizzazioni governative e non governative, leader spirituali, mondo accademico e settore privato, al fine di avviare dialoghi, condividere idee e intraprendere azioni concrete.
“Il progetto verrà presentato ad ottobre, con un summit di due giorni – ha spiegato il presidente – e chiederà ai partecipanti di firmare una pledge, con impegni specifici e misurabili in tre aree fondamentali: il clima, al fine di raggiungere zero emissioni nette di gas serra e spostare i modelli di business verso la decarbonizzazione e una nuova economia inclusiva e prospera; supporto allo sviluppo di un’economia rigenerativa, un sistema in cui tutti gli attori siano una forza positiva che rigenera l’uomo, la società e la biosfera; supporto allo sviluppo della felicità mondiale nel suo significato più profondo di autorealizzazione, altruismo, benessere individuale e sociale, nonché misura reale del progresso umano.”