Presa di posizione netta anche della Sindaca di Torino, Chiara Appendino, sulla problematica dei parrucchieri a domicilio. Un tema sin da subito evidenziato dalle CNA con campagne regionali e ora oggetto di una stretta nei controlli.
Da sempre l’abusivismo rappresenta una problematica scottante per il settore degli acconciatori ed estetiste: tanti e troppi gli improvvisati “professionisti” che scelgono di esercitare un’attività a domicilio, evadendo i controlli fiscali e le norme igienico-sanitarie. Estetica si è fatta portavoce sin da subito delle campagne regionali sollevate dalle varie CNA (prima a farlo, quella della Regione Campania, seguita a ruota dalle altre), ma oggi il fenomeno sembra aggravarsi ulteriormente, al punto da spingere Sindaca di uno dei capoluoghi più colpiti dal Covid-19 a prendere posizione in modo pubblico.
“Non si tratta solo di concorrenza sleale nei confronti di chi ha chiuso l’attività per seguire le regole – ha dichiarato la Appendino su Facebook e Twitter – ma di una violazione importante di quella che deve essere la priorità in questo momento: la salute nostra e di tutta la comunità”.
Parrucchieri, estetiste e altri servizi alla persona a domicilio in questo periodo?
Una pratica pericolosissima durante l'emergenza #Covid_19
Non affidatevi a questi servizi e non esercitateli @cnanazionale pic.twitter.com/djA6lPAVGN— Chiara Appendino (@c_appendino) April 6, 2020
E prosegue con un appello alla ragionevolezza: “Ci rendiamo conto che è un momento difficilissimo. Che vi stiamo chiedendo un sacrificio davvero importante e che dietro ciascuna delle vostre attività ci sono comunque delle famiglie, ma in questo momento la priorità assoluta deve essere la salute di ciascuno di noi”. Dopo la nota di ragionevolezza, l’accenno alle sanzioni, che ancora costituiscono lo spauracchio più efficace per assicurare il rispetto delle norme: “Insieme al Prefetto intensificheremo i controlli con la Guarda di Finanza, ma contiamo in modo determinante sul senso di responsabilità del singolo in favore della salute pubblica”.