Questo periodo di forzata chiusura può essere ben impiegato per capire cosa succederà nel post Coronavirus: aria più salubre nel negozio da parrucchiere potrebbe essere uno degli obiettivi da raggiungere in salone alla riapertura. Come? Ne abbiamo parlato con un esperto.
di Daniela Giambrone
Il tema della salubrità indoor sta assumendo sempre più importanza in questi ultimi anni, complici l’inquinamento ambientale e il cambiamento climatico che hanno peggiorato le condizioni degli spazi chiusi, a partire dalle abitazioni, per finire ai locali commerciali. L’emergenza di questi giorni offre un’occasione di riflessione importante: nel post Coronavirus l’aria più salubre nel negozio da parrucchiere potrebbe essere un obiettivo prioritario da assicurare alla riapertura.
Come ci spiega Leopoldo Busa – progettista e consulente energetico, nonché fondatore di Bio-Safe, azienda di certificazione della salubrità dell’aria – “un ambiente salubre è un luogo dove, oltre ai concetti classici di comfort come la regolazione della tempertaura e dell'umidità, vengono rispettati e garantiti una serie di parametri dedicati alla salute degli occupanti:
- mantenimento e controllo dei livelli d'inquinamernto chimico
- schermatura e filtraggio delle polveri sottili
- eliminazione delle muffe
- sanificazione da batteri e virus.
Un ambiente salubre rappresenta un habitat ideale (si passa oltre il 90% del tempo in luogo chiuso) all'interno del quale è possibile applicare protocolli di prevenzione primaria per migliorare la qualità della vita”.
Quali sono le caratteristiche generali che deve presentare un locale commerciale?
La condizione principale che un locale commerciale deve garantire per tutelare la salute degli occupanti è l'ottima circolazione e il costante ricambo dell'aria; è inoltre importantissimo intervenire sulle superfici interne con l'applicazione di materiali bassoemissivi capaci di assorbire le sostanze inquinanti presenti nell'ambiente. Un’ulteriore implementazione adottabile in questi locali, per aumentarne la qualità dell'aria interna, è l'introduzione di sistemi attivi di purificazione.
In particolare, cosa si può fare per garantire aria più salubre nel negozio da parrucchiere?
Per un salone di acconciatura è determinate la programmazione e la progettazione assistita delle soluzioni citate: è possibile, ad esempio, prevedere l'uso di sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) capaci di cambiare continuamente l'aria viziata interna (satura di composti chimici) immettendo in ambiente aria pulita dall'esterno (la concentrazione degli inquinanti indoor è circa 5 volte più alta rispetto a quella registrata outdoor). Queste macchine sono inoltre dotate di appositi filtri che garantiscono un’efficace barriera verso le possibili polveri del traffico veicolare esterno; teniamo presente che batteri e virus si attaccano allo smog per essere veicolati anche a grande distanza, eliminando quindi l'afflusso di polveri sottili all'interno del locale si elimina anche di molto la possibilità di contagi batterici e/o virali. Da un punto di vista energetico le VMC consumano pochissimo e, attraverso uno scambiatore di calore, permettono all'aria in entrata (più fredda, soprattutto in inverno) di essere pre-riscaldata dall'aria in uscita (più calda) evitando sprechi di riscaldamento.
Ci sono altre soluzioni da adottare?
Altro importante elemento da inserire all'interno di un salone di acconciatura è il purificatore d'aria dotato di tecnologia di ionizzazione a plasma freddo; questo apparecchio può essere inserito all'interno degli impianti di aerazione o utilizzato, stand-alone, come un normale elettrodomestico. Lo ionizzatore sfrutta la differenza di potenziale di una scarica elettrica per scalzare gli elettroni più esterni delle molecole inquinanti trasformadole di fatto in sostanze inerti e non aggressive per l'essere umano: sostanzialmente lo ionizzatore si comporta come un fulmine che, durante i temporali, rende l'aria frizzante (appunto ionizzata) grazie alla sua scarica elettrica. La sua efficacia è totale su composti chimici, batteri e virus.
Oltre a questi impianti, cosa può aiutare a rendere l’aria più salubre nel negozio da parrucchiere?
La possibilità di utilizzare materiali (vernici e/o tinte) capaci di assorbire le sostanze nocive presenti in ambiente indoor diventa essenziale nella ritinteggiatura di un negozio da parrucchiere, che può essere eseguita con particolari prodotti attivi.
In utlima analisi, è possibile inserire nell'ambiente di lavoro una serie di piante (ficus, aloe, areca, ecc.) capaci di assorbire molte sostanze tossiche potenzialemente presenti. Queste amiche sono anche eccezionalmente belle e garantiscono agli occupanti uno stato di comfort che abbraccia anche la sfera visiva ed emotiva.
È necessario un piano di manutenzione nel tempo?
Il piano di manutenzione è essenziale e comporta la possibilità di monitorare regolarmente (attraverso un data-logger multi sensore) i parametri di temperatura, umidità, VOC totali, polveri sottili (PM2,5) e anidride carbonica (CO2) all’interno dell’ambiente in cui viene installato. L’apparecchio rimane continuamente collegato a un cloud, è gestibile e consultabile da piattaforma web e/o applicazione smartphone e permette d'intervenire tempestivamente sulle variazioni qualitative dei locali lavorativi. Di prioritaria importanza sono poi le manutenzioni e i ricambi dei filtri relativi alla macchine e ai purificatori che abbiamo descritto poc'anzi; a seconda della località in cui ci troviamo è necessario sostituire un filtro anti-particolato ogni 3-4 mesi e un generatore di ioni ogni paio d'anni.
A che tipo di professionisti si può rivolgere il titolare per mettere a punto il suo salone?
In Italia esiste una rete di Tecnici Ufficiali Biosafe, ovvero professionisti abilitati a rispondere e intervenire su qualsiasi casistica relativa la salubrità di un ambiente indoor.