Questo il claim di una campagna che sta circolando sui social, in risposta al fenomeno mai sconfitto dei parrucchieri a domicilio, oggi più che mai di scottante attualità.
Il primato, nell’originare questa campagna diventata virale su Facebook, spetta alla CNA della Regione Campania, già di per sé virtuosa nel decretare la chiusura per parrucchieri ed estetiste un giorno prima del decreto governativo valido per l’intero Paese.
Come afferma Loretta Capaccio, presidente CNA Salerno Unione Benessere e Sanità: “Il rischio è che con le attività chiuse, a tutela della salute di titolari, collaboratori e clienti, ci sia chi decide di servirsi dell’abusivo di turno, vanificando così lo sforzo collettivo di contenere il contagio attraverso misure drastiche. Da sempre questo è uno dei punti principali dell’azione della nostra associazione, e ora più che mai si deve ribadire perché rivolgersi a chi opera in maniera sommersa mette a rischio la salute di tutti. Con questa campagna chiediamo di difendere chi resta a casa non scegliendo chi viene a casa”.
Lotta all’abusivismo ma anche una chiamata alla responsabilità individuale dei professionisti. “Dopo la decisione del governo di imporre la serrata globale – racconta Marisa Savorelli, 505 Network – molti acconciatori hanno incredibilmente ricevuto telefonate dalle clienti per effettuare servizi a domicilio. La mancanza di senso civico in queste circostanze è davvero ridicola…”.
“Nel primo momento di incertezza – afferma anche Marco Zanardi, Orea Malià – molti colleghi hanno risposto non solo decidendo di rimanere aperti, ma addirittura offrendo i loro servizi a domicilio. Deluso e amareggiato ho deciso di urlare la mia tristezza sui social, chiudendo immediatamente tutti i nostri saloni. Felice poi nel constatare però quanto migliaia di persone – clienti e colleghi – fossero d’accordo”.
“In questo momento forse si deve essere hair influencer non solo per taglio e colore, ma anche per farsi portavoce di valori, dice Genny D’Auria: io ho deciso da subito di chiudere, ancora prima del decreto regionale, e invitato i miei colleghi a fare altrettanto. Ciò nonostante ricevo tantissime segnalazioni di persone che si prestano a servizi abusivi presso le abitazioni. A Napoli, come penso in tutta Italia, è un fenomeno diffuso da sempre, ma oggi diventa drammatico: le ultime due settimane in salone ho lavorato come se fossi un centro di analisi, le clienti giustamente pretendono da te il massimo dell’igiene e delle precauzioni sanitarie, mi chiedo come sia possibile che proprio ora facciano scelte diverse…”.
Un problema di sempre, dunque. Reso più allarmante dall’emergenza epidemica. Allora vi segnaliamo un’iniziativa – già preesistente – della CNA di Ravenna, la mail dedicata stopabusivismo@ra.cna.it, per segnalazioni nel rispetto della privacy.