In un’ottica di continua evoluzione del concetto di sostenibilità, si cita sempre più spesso questo trend. Ne abbiamo parlato con un esperto per capire cosa significa applicare la biofilia nei negozi da parrucchiere.
di Daniela Giambrone
Capire come costruire un edificio o un locale commerciale rispettando i criteri di sostenibilità è compito della bioarchitettura e della bioedilizia. Ma, a mano a mano che il settore approfondisce la materia, si è compreso che occuparsi dell’esterno non basta. Ecco perché sta assumendo sempre più importanza un nuovo trend design, che tiene conto del punto di vista della biofilia. Nei negozi da parrucchiere quanto è possibile applicarlo?
Lo abiamo chiesto a Giuseppe Barbiero , direttore del Laboratorio di Ecologia Affettiva dell’Università della Valle d’Aosta (LEAF/UniVDA), nonché uno dei principali esperti internazionali di progettazione biofilica. È autore di Introduzione alla biofilia (con Rita Berto; Carocci, 2016) e di Ecologia affettiva (Mondadori, 2017). Per iniziare, cerchiamo di dare una definizione chiara del termine biofilia: “è il nostro amore per la natura vivente. Tutto ciò che è vivo ci attrae e può suscitare in noi emozioni di affiliazione (biofilia) o di repulsione (biofobia). La biofilia è innata, ma non è istintiva. È una predisposizione genetica che tutti noi possediamo, ma che dobbiamo stimolare ed educare se vogliamo che essa fiorisca. Se la biofilia non viene stimolata, se abbiamo poche possibilità di interagire con il mondo vivente, perdiamo la capacità di sviluppare alcune aree della corteccia cerebrale. Con conseguenze importanti per le nostre funzioni cognitive (in particolare, tende a ridursi la capacità di attenzione diretta e sostenuta) ed emozionali (in particolare, tende a ridursi la capacità di recupero dallo stress)”.
Che tipo di applicazioni ha nella progettazione di ambienti e locali commerciali?
“Un locale commerciale, come un salone di acconciatura, è un ambiente sociale. La socializzazione è favorita da alcuni pattern di progettazione biofilica (biophilic design), che possono essere scelti e personalizzati con l’aiuto di un esperto”.
In particolare, che tipo di effetti potrebbe avere la biofilia nei negozi da parrucchiere?
“Sappiamo che un ambiente biofilico favorisce il recupero dallo stress e migliora le facoltà cognitive, rendendo più lucido il pensiero. I primi ad avvantaggiarsene sono ovviamente i titolari del salone e i loro dipendenti, che sono le persone che trascorrono più tempo in un ambiente biofilico. Il nuovo ambiente biofilico avrà un effetto anche di fidelizzazione del cliente, in quanto un ambiente che stimola la nostra innata biofilia suscita sentimenti di benessere e induce a tornarci volentieri”.
Quali sono gli interventi da prendere in considerazione se un titolare di salone volesse organizzare il proprio negozio secondo questo stile?
“Nell’85% dei casi l’intervento richiesto è una riqualificazione di ambienti. Il progetto di riqualificazione viene di solito assegnato a un progettista. Nella fase di progettazione, committente e progettista possono avvalersi della consulenza di un esperto di biophilic design che, dopo aver studiato la situazione e intervistato il committente, suggerisce i modelli più adatti alla situazione e al contesto”.
Organizzare uno spazio secondo questi criteri è costoso?
“No, non è più costoso. A parte la consulenza specifica di biophilic design, non ci sono costi aggiuntivi. Perché si tratta di organizzare gli spazi di un ambiente seguendo criteri sperimentati di psicologia ambientale e di ecologia affettiva”.
E noi della redazione aggiungiamo che, fra i parametri basilari per applicare la biofilia nei negozi da parrucchiere, si suggerisce di:
- privilegiare l’illuminazione naturale e la vista verso aree verdi
- porre attenzione alla qualità dell’aria e ai sistemi di ventilazione naturale
- scegliere di inserire delle piante adeguate come complemeti di arredo
- preferire materiali naturali per arredi e finiture.