Quali sono le pettinature che tutti ricordiamo? Estetica ne ha selezionate 12, che definisce le più belle del mondo per motivi diversi. Ma tutte hanno una caratteristica in comune: hanno fatto storia.
Sicuramente la missione è ambiziosa. Individuare le pettinature più belle del mondo è impresa difficile, perché i criteri secondo cui stabilire questa importante sentenza possono essere i più diversi. Noi di Estetica abbiamo scelto di citare quelle pettinature o quei tagli che in qualche modo tutti ricordano perché hanno fatto storia. Portavoci di uno stile, emblema di eleganza o segnale di rottura: ognuno è significativo e memorabile per un motivo preciso. Vediamoli.
1. Il raccolto di Audrey Hepburn in A colazione da Tiffany
Lei è un’icona di eleganza indiscussa. Il film è uno delle pellicole cult di tutti i tempi. Il mix non può che essere esplosivo. Il raccolto di Audrey Hepburn abbinato al famoso tubino nero rappresenta il distillato dello chic.
2. Il ciuffo di Elvis Presley
The King. Elvis Presley è l’icona per antonomasia. Per ciò che ha significato la sua musica. E per ciò che ha significato la sua immagine. Un segnale di rottura forte, che nei capelli corti, lucidi di brillantina, e nel ciuffo ribelle trova l’essenza di tutta una generazione post bellica.
3. Il corto di Twiggy
L’antesignano del pixie cut, con tutto il fascino della Swinging London. Il corto di Twiggy è una delle pettinature più belle del mondo non solo per la sua linea, ma anche per il significato che si porta dietro. Simbolo dell’emancipazione femminile, della libertà di pensiero tanto invocata negli anni Sessanta, è stato uno dei tagli più amati e imitati della storia della coiffure.
10. Il lob di Gwyneth Paltrow in I Tenenbaum
Liscissimo, perfettamente regolare, morbido sulle clavicole e tenuto in ordine da una pinzetta sul lato. Deliziosamente anni Novanta il lob di Gwyneth Paltrow nel film di Wes Anderson, lo preferiamo al corto altrettanto iconico che indossa in Sliding Doors per l’originalità dell’interpretazione nel total look.
4. Il bouffant di Brigitte Bardot
Cotonatura evidente e raccolto. Due caratteristiche tipiche delle pettinature anni Sessanta. Ma il bouffant di BB è una delle pettinature più belle del mondo per quella texture corposa e selvaggia che la distingueva e che solo lei sapeva indossare con tanta disinvoltura.
5. Il taglio boysh di Jean Seberg
In Fino all’ultimo respiro esprime al meglio la sua bellezza. Jean Seberg, nonostante il capello cortissimo e dallo styling minimal, con quel taglio boysh ha segnato la storia, dando alla femminilità una dimensione nuova.
6. Il mullet di Ziggy Stardust
Tornato alla ribalta ai giorni nostri, il mullet in realtà è uno dei tagli anni Settanta più evocativi. A renderlo imperituro è stato anche Ziggy Stardust, aka David Bowie ai suoi esordi nella musica. Una delle pettinature più belle del mondo perché secondo noi ha saputo attraversare i decenni senza perdere smalto.
7. Il frisé leggero di Meg Ryan in Harry ti presento Sally
“Non si esce vivi dagli anni Ottanta”, recita una famosa canzone. In effetti, quel decennio per la modacapelli rappresenta un periodo molto intenso, ricco di hairlook memorabili, sebbene non sempre piacevoli. Il frisé è senz’altro una delle firme coiffure di quegli anni, il taglio medio di Meg Ryan nel film Harry ti presento Sally è una delle espressioni più tipiche e meglio riuscite dei trend coiffure anni Ottanta.
8. Il medio sfilato di Jennifer Aniston in Friends
Quando ancora non si chiamavano serie TV, Friends è stato uno dei fenomeni del piccolo schermo più iconici degli anni Novanta, look dei protagonisti inclusi. Il taglio sfilato ad arte di Jennifer Aniston/Rachel è diventato uno standard rappresentativo della modacapelli del decennio.
9. Il corto sagomato di Andrea Lucchetta
Non un attore, nemmeno un cantante, bensì un pallavolista della Nazionale Italiana. Andrea Lucchetta è diventato famoso non solo per le sue prodezze sportive, ma anche per un taglio di capelli tutto suo. Lo annoveriamo fra le pettinature più belle del mondo perché è rimasto invariato nel tempo (lo porta tuttora) diventando un simbolo dello sport made in Italy.
10. Il lob di Gwyneth Paltrow in I Tenenbaum
Liscissimo, perfettamente regolare, morbido sulle clavicole e tenuto in ordine da una pinzetta sul lato. Deliziosamente anni Novanta il lob di Gwyneth Paltrow nel film di Wes Anderson, lo preferiamo al corto altrettanto iconico che indossa in Sliding Doors per l’originalità dell’interpretazione nel total look.
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