Per coltivare benessere e conoscenza, un Orto Scientifico arricchisce il Davines Village.
La sede del Davines Village, alle porte di Parma, si arricchisce di un prezioso giardino botanico e orto scientifico: uno spazio dedicato alla ricerca dei laboratori del brand, ma anche un luogo di ricarica interiore per offrire a dipendenti e visitatori un momento di contatto profondo con la natura.
Progettato dallo studio londinese di architettura paesaggistica del Buono Gazerwitz, il giardino botanico si sviluppa su una superficie di 3.000 metri quadrati, comprensivi di un pergolato che ospita tavoli dotati di prese elettriche per consentire ai dipendenti di lavorare all’aperto.
«L’idea di un giardino botanico dedicato alla ricerca scientifica è da sempre nella mia mente. Il fatto che Scienza e Natura, le due anime che contraddistinguono la nostra realtà, potessero non solo convivere, ma anche operare in armonica sinergia è un sogno a lungo coltivato che ora diviene realtà. L’Orto Scientifico offrirà ai laboratori Davines e Comfort Zone la possibilità di un contatto ancor più diretto con la natura e le sue infinite risorse, fungendo sia da strumento che da fonte d’ispirazione per il loro lavoro quotidiano» racconta Davide Bollati, Presidente Davines.
Coltivato secondo i principi dell’agricoltura biologica, l’Orto Scientifico contiene specie rare e a rischio di estinzione. E diventa così custode della biodiversità.
«Per la progettazione dell’Orto Scientifico di Davines ci siamo lasciati guidare da due ispirazioni: il paesaggio rurale circostante l’azienda e il cinquecentesco Giardino dei Semplici di Padova (Patrimonio dell’Umanità UNESCO), universalmente riconosciuto quale mirabile capostipite di tutti gli orti botanici del mondo. La struttura dell’Orto Scientifico replica la sua pianta architettonica: un quadrato inscritto in un grande cerchio. Questa geometria, accanto alla profonda valenza simbolica che da sempre riveste, è un richiamo esplicito alla circolarità quale concetto chiave dell’approccio sostenibile di Davines» spiega Tommaso del Buono, Co-fondatore dello studio del Buono Gazerwitz.
Intorno alla fontana collocata in posizione centrale si sviluppano, circoscritti da arbusti di salice, quattro macro aree dedicate ad altrettante categorie botaniche: l’Orto degli Aromi (piante officinali e aromatiche da cui si estraggono olii essenziali dalle proprietà energizzanti, distensive e purificanti), l’Orto Medico (erbe dalle proprietà curative che sono state centrali per lo sviluppo della moderna scienza farmaceutica), l’Orto dei Colori (piante tintorie) e l’Orto dei Profumi (peonie, gelsomini, arance, limoni, foglie di alloro, cortecce di cedro o sandalo, bacche di ginepro, resine di incenso e radici di iris…).
Una serra, con al centro una limonaia, è stata progettata e realizzata in Inghilterra al fine di contenere le specie inadatte al clima emiliano ma funzionali alle ricerche del laboratorio dell’azienda, come il banano e il cactus. L’Orto Scientifico è cinto da un Arboreto, selezione di piante provenienti da tutto il mondo in rappresentanza della community internazionale Davines: a ogni filiale è stato chiesto infatti di indicare un albero tipico del proprio ambiente naturale, affinché la ricchezza culturale che contraddistingue il DNA di Davines potesse simbolicamente prendere vita.