Un tocco morbido e naturale: il taglio shag regala al long bob nuove ispirazioni Seventies.
L’universo rock è in continuo dialogo con il mondo dei capelli, prova ne sia il taglio shag, uno dei trend di questa estate. Acconciatura prediletta di molte rock star degli anni Settanta – poi involuta in forma di mullet nel decennio successivo – il taglio shag è ritornato prepotentemente sulle teste delle celebrities, spopolando anche sui profili Instagram.
La supermodella britannica Suki Waterhouse sfoggia il più classico dei tagli shag: frangiona prominente e curvy, sommità leggermente bouffant e lunghezze scalate che terminano in boccoli appena accennati. Ideale per visi ovali così come per quelli spigolosi, il taglio shag rende i lineamenti più dolci, aggiungendo carattere sbarazzino.
Ecco il taglio shag nella sua versione più glamour. A proporlo è Emily Ratajkowski, avvistata agli ultimi TONY Awards con una parrucca di capelli veri, in pieno stile rétro. La lunghezza è media, la frangia assume le forme di un ciuffo, i volumi perfetti, il modello sembra essere Jackie Onassis. Non è la prima volta che la modella gioca con capelli posticci, e ogni volta… fa centro.
Super trendy ormai da qualche stagione, il taglio shag è all’apice della sua fortuna questa estate. Ha dalla sua un’estrema versatilità, perché di grande effetto sia nella versione liscia che in quella riccia o ondulata. In più, se eseguito da un bravo acconciatore, il taglio shag non richiede molta manutenzione specie nella versione meno arruffata, con scalature poco aggressive.
E in effetti, il segreto del successo del taglio shag è la sua estrema capacità di adattarsi su capelli di ogni lunghezza e texture. Diverse celebrities lo hanno scelto come variante di bob e long bob, per la ricerca di un’eleganza “alternative”, e per un’acconciatura più ariosa e libera di muoversi senza scapigliarsi.
Il taglio shag è tutto tranne che perfetto e sta agli antipodi del rigido formalismo “sleek”. Le onde e le scalature creano movimenti spontanei, sia cotonate sia più lisce e naturali. Uno dei primi estimatori di questo styling rock, fu David Bowie che agli inizi degli anni Settanta si propose con il suo alter ego Ziggy Stardust, pioniere del taglio shag. Nel decennio successivo, ci fu l’involuzione in “mullet”, versione più rigida con tanto di cresta post punk.