Produrre scatti come quelli delle collezioni modacapelli richiede una lunga preparazione. Abbiamo affiancato i professionisti Kemon sul set che ha visto nascere K-NOW #4 e confermato ancora una volta: le belle immagini non arrivano mai per caso.
Quello che vedono gli acconciatori è la foto finale: la luce perfetta, i colori saturi al punto giusto, la location, gli abiti e il makeup che raccontano una storia e completano uno stile. E poi naturalmente, il taglio, il colore, l’acconciatura, i protagonisti indiscussi dell’immagine. Quello che tutti possono ammirare, insomma, è il risultato finale, ma prima dello scatto c'è un universo di dettagli e di scadenze, di professionisti e fatiche, che i più non conoscono, anche tra gli hairstylist.
Estetica ha affiancato i professionisti Kemon che per due giorni, tra Milano e il MAGA – Museo Arte Gallarate, e si è fatta raccontare da un lato come nasce la nuova collezione modacapelli K-NOW #4 e dall’altro quali sono i segreti per la riuscita di un set come quello che l’ha vista nascere.
Mauro Galzignato, direttore artistico di Kemon, la sua crew di hairstylists Pierre Baltieri, Antonio Candido, Davide Carlucci, Diego Comandulli, Elisa Franco, Edoardo Ribaudo, Riccardo Rogari e gli HUB Project Francesco Estini, Debora Ricupero e Gianni Rizzi ci hanno raccontato le emozioni e i segreti per un set e una collezione modacapelli di successo.
Punti fermi?
Ogni collezione deve essere composta da una parte didattica e una creativa, che vanno a compenetrarsi per un risultato perfetto. Nessun aspetto del backstage va sottovalutato: la location deve rendere viva la modella, il fotografo deve riuscire a trasmettere l’anima dello shooting, la stylist si occupa totalmente degli abiti… E infine il direttore creativo deve essere il punto di incontro di tutti i professionisti e deve tirare le fila.
Lavorare sul set
Per un buon lavoro, bisogna essere molto organizzati, ci racconta Mauro Galzignato “è un po’ come in salone, con tutti gli appuntamenti già bene organizzati. Dividiamo la giornata in ore e all’interno di ognuna inseriamo i vari appuntamenti: preparazione, fitting, prova set, prova luci, definizione del look delle modelle e scatto finale. Si lavora dalle 8 alle 10 ore”.
E per un ottimo lavoro bisogna essere versatili e saper scendere a compromessi. Perché ad esempio, le modelle difficilmente ti fanno stravolgere il proprio look. “Quello che faccio” continua Mauro “è andare a cercare modelle vicine allo stile che voglio interpretare, in modo da poter fare piccoli accorgimenti. Ed è esattamente quello che accade nel mercato: le statistiche ci dicono che all’interno dei saloni sono poche le persone che stravolgono il loro look. Sono piccoli cambiamenti fatti frequentemente in modo da essere attuali si stagione in stagione”.
K-NOW #4 – le anticipazioni
Anni Novanta, gender fluid, radice anni Ottanta, job affair. Quattro punti cardine per una collezione modacapelli che ha come concetto base la fluidità. “Si tratta di una collezione trasversale, sia come target sia come gusto per la cliente finale”. Perché uno degli errori più comuni che si possano fare, è “lavorare cercando di soddisfare il gusto personale, quando noi lavoriamo per accontentare un mercato molto ampio”.