Figlio d’arte, dopo gli anni della prima gioventù trascorsi fra esperienze professionali di vario tipo, ora Wendi è diventato il barbiere 2.0
Un’immagine consapevole e studiata per farsi ricordare. Wendi Grandinetti ha saputo sfruttare le dinamiche social per costruirsi un personaggio da cucire addosso alla sua attività di barbiere, portando un nuovo slancio all’attività di famiglia, che oggi conduce insieme al padre. “Ho sempre fatto il barbiere” racconta Wendi a Estetica “anche se ho intrapreso diverse carriere nel mondo dello spettacolo. Ho iniziato a lavorare all’età di 13 anni nella barberia di famiglia, ma fin da piccolo ho sempre voluto crearmi qualcosa di mio. Grazie alla Tv e al cinema sono riuscito a costruire realmente un personaggio per poi farlo diventare un riferimento nel mondo barber”.
Perché hai scelto di specializzarti in hair tattoo?
Sinceramente non è stata una decisione consapevole, piuttosto un’inclinazione naturale. Per me è talmente spontanea che non riesco a spiegarla. Non so disegnare su un foglio, ma se mi si danno una macchinetta, un paio di forbici e un rasoio inizio a inventare e creare con la fantasia.
Che servizi offri nel tuo salone?
Ne abbiamo diversi: estetica e benessere con sopracciglia e pulizia del viso, tagli che vanno dai più classici (che segue più mio padre) ai più estremi (di cui mi occupo io), rifiniture barba, sagomature e barbe all'italiana compresi i trattamenti specifici per la cura.
Fra le tante cose che hai fatto, hai realizzato anche un video musicale, perché questa scelta?
Avevo bisogno di lasciare qualcosa di mio alle persone che mi seguono. E cosa c'è di meglio se non lasciare in eredità la propria canzone? Invece alle persone cui non vado a genio volevo dare qualcosa di cui (s)parlare ancora di più! Come mi disse un caro amico del mondo dello spettacolo: “Wendi, se la gente non parla male di te, vuol dire che stai fallendo. Se invece la gente parla male di te, vuol dire che quella è la strada giusta per il tuo successo!” E così è stato.
Secondo te quanto è stata importante nel tuo caso la formazione e quanto lo è ancora per la tua professione?
Avendo iniziato questo lavoro da ragazzino, la mia gavetta e la mia formazione sono state molto dure. Quando sei piccolo, non comprendi quanto possa essere fondamentale lo studio, ma quando cresci e inizi ad avere degli obbiettivi e delle responsabilità capisci che lo studio e una buona formazione sono la base di tutto. Ora mi ritrovo a 29 anni – coach e responsabile di 6 ragazzi, testimonial, ambassador di alcune aziende del nostro settore – a continuare a studiare e formarmi giorno e notte per trasmettere al mio team e ai miei follower l'importanza dello studio, della costanza e del sacrificio, perché l’acconciatura è in continua evoluzione e c'è sempre qualcosa di nuovo da apprendere.
Quali caratteristiche pensi che debba avere oggi la figura del barbiere?
Su questo avrei molto da dire, non basterebbe un libro. Ma cercherò di sintetizzare. Sicuramente la caratteristica più importante è l'umiltà, e girando per l'Italia purtroppo ne vedo molto poca. Molti barbieri si credono già arrivati, quando il mondo del barbiere è praticamente ricominciato adesso. A tagliare i capelli bene o male siamo capaci tutti, ma a molti è tutto il contorno che manca. A buon intenditore poche parole.
Cosa consiglieresti ai giovani che oggi vogliono diventare parrucchieri/barbieri?
Sicuramente questo è un lavoro che si deve amare per davvero, non si può pensare di diventare barbieri o parrucchieri senza studiare e formarsi. Per cui studiate, formatevi e vedrete che arriveranno tante soddisfazioni lavorative e personali.