Un Paese affascinante per i suoi contrasti, che riesce a conciliare tradizione e innovazione tecnologica in uno stile originale. Un’impronta che si riconosce anche nelle scelte design dei saloni di acconciatura.
di Daniela Giambrone
Lentezza, amore per il dettaglio, rispetto fortissimo delle tradizioni. Ma anche tecnologia di ultima generazione e soluzioni all’avanguardia per la vita in comunità. Il Giappone vive in costante equilibrio fra una cultura antica e gli aspetti più attuali e futuristici della vita contemporanea. Una formula che lo caratterizza e lo distingue dagli altri Paesi, motivo di fascino e attrazione. Particolarmente attenti all’estetica e al senso del bello come bene da condividere, riescono a declinare questa attitudine in tante espressioni, non ultima il design. E in particolare i negozi da parrucchiere – dove il benessere e la bellezzza sono focus dichiarati – diventano interessanti casi di studio per chi voglia imparare una lezione di stile dove minimalismo, echi zen, elementi naturali e tecnologici si abbinano in un mix unico.
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Il salone Equip di Osaka ha fatto una scelta precisa: servire un cliente alla volta. Pertanto tutto lo spazio è stato pensato in virtù di questa decisione. Tre aree di lavoro (attesa, taglio e lavaggio) divise da pannelli in legno di quercia ospitano postazioni uniche. Minimalismo estremo nell’arredo per ribadire il concetto di unicità e attenzione rivolta a un unico focus. E come tipico della cultura giaponese, la natura si mescola sempre al lavoro dell’uomo, quindi ecco che il cemento grezzo qui si abbina al legno e alla luce naturale delle ampie vetrate.
Foto: Yoshiro Masuda.
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Per certi aspetti simile a Equip, il salone Jete a Kobe è stato ricavato dalla trasformazione di un bar. La porta originale è stata sostituita dall’ampia vetrata che permette di vedere all’interno. Il concept alla base del progetto è quello di creare un luogo in cui i clienti non si sentano costretti da spazio e tempo. Un luogo che invece consenta di avvicinarsi, parlarsi e rafforzare le connessioni. Ecco allora che l’arredo diventa minimal per lasciare un intorno il più arioso possibile all’interno di un locale raccolto, reso intimo da tende e luce soffusa.
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Originale nella realizzazione, ma tipicamente giapponese nel concept, è il salone Onico Hair and Nail di Osaka, dove l’architetto ha voluto ricreare la magia di una foresta di betulle all’interno di un negozio da parrucchiere. Sebbene rimangano cemento e resina come elementi di contemporaneità, la presenza delle betulle insieme ad arredi vintage e colori pastello restituisce un’atmosfera sognante e romantica. E in un Peaese dove lo spazio urbano e domestico sono rari, lasciare stanze semi vuote diventa un’espressione di lusso.
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Lo stile che ripropone l’intimità di un appartamento è moto diffuso in Europa. Il salone Anfrum, a Osaka, ne presenta la versione giapponese: lo spazio è raccolto, sono in tutto 56 metri quadrati, decorato da colori pastello e grigio ghiaccio genitle, ma è tutto ben organizzato, rigoroso e geometrico. Qui lo spazio è meno ampio, ma c’è ancora un buon margine di manovra per i clienti, uno alla volta come in Equip, che possono sedersi al tavolo di attesa per attendere il proprio turno leggendo, bevendo caffé o chiacchierando.
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L’elemento scenografico non è usato spesso nei saloni di acconciatura. Il caso di Flux, salone di Kyoto, è invece rappresentativo di questa soluzione design. Nato dalla conversione di uno showroom di automobili, dislocato in un secondo piano, mantiene il cemento e le ampie vetrate come tratti tipici dello stile di arredo nipponico, ma qui alla contemporaneità si aggiunge anche una nota nostalgica e modernista. La suddivisione in più locali permette inoltre un uso strategico della prospettiva che crea curiosità da un lato, riservatezza e intimità dall’altro.