Il giovane imprenditore cinese ha saputo leggere le esigenze del mercato in maniera vincente, andando controtendenza rispetto ai suoi concittadini. Ecco la sua storia.
Dieci dipendenti tutti italiani, gestiti da un imprenditore cinese di 22 anni. È questo il caso di Shèngjié Shi, che gestisce tre saloni in provincia di Pordenone. Il ragazzo ha deciso di andare controtendenze rispetto ai suoi concittadini cinesi, puntando sulla qualità anziché su prezzi bassi. Il suo segreto? “Tanti sacrifici in tempo e denaro, ma soprattutto tanta passione. Senza di quella non si va a nessuna parte” ci dice Shi.
Gentile, disponibile, e un po’ emozionato per la richiesta di intervista, ci ha raccontato la sua storia.
Nato in Cina, residente in Veneto da 12 anni, Shi è arrivato in Italia all’età di dieci anni: “È stata dura imparare la lingua, ma avevo già le idee molto chiare. A 12 anni mi piaceva pettinarmi i capelli in modo particolare, e non trovavo mai un parrucchiere che mi facesse il taglio desiderato. A 14 iniziai a frequentare lo IAL di Pordenone, un Istituto di formazione per parrucchieri” racconta Shèngjié Shi. “Contemporaneamente lavoravo in un salone da amici cinesi. Con la scuola feci uno stage da Memi parrucchieri e Elle parrucchieri. Questo mi ha permesso di conoscere le differenze nel metodo di lavoro tra italiani e cinesi. I cinesi puntano su prezzi bassi, quantità e velocità. Gli italiani instaurano una relazione con il cliente, si diventa amici, puntando sulla qualità. È questo che mi piace del mio lavoro”.
Shi iniziò quindi a frequentare altri corsi di formazione in giro per l’Italia, tra i quali un corso all’Accademia Toni&Guy di Milano. Nel 2015 aprì il suo primo salone a Salice, nel 2016 il secondo a Cordenons, e nel 2018 il terzo a Pordenone.
Oggi ha una decina di dipendenti “tutti italiani”. Come mai questa scelta?
“Ho iniziato con due dei miei ex compagni di classe, italiani. La mia strategia è puntare sulla qualità, e non su quantità e prezzi bassi. Un parrucchiere cinese impiega 20 minuti a fare una piega, un italiano 30-45 minuti. Il risultato si avvicina ma mancano quei 10 minuti che coccolano il cliente, ed è in quei minuti che si instaura un dialogo e si crea un feeling. La mia strategia punta sulla fidelizzazione del cliente”.
Tre saloni sono tanti per un ragazzo di 22 anni, come hai finanziato la tua attività?
“Ho chiesto aiuto ai miei genitori per il primo salone, mentre il secondo e il terzo li ho aperti grazie alle agevolazioni che la Regione Veneto offre agli imprenditori con meno di 30 anni che aprono nuove attività. Ci sono anche agevolazioni sulle spese, sugli arredamenti e sulle assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato”.
Quali consigli vuoi dare ai ragazzi giovani che vogliono intraprendere questa strada?
“Bisogna avere tanta passione, ed essere disponibili a fare tanti sacrifici. All’inizio bisogna investire molto in formazione. Se si punta sulla qualità è il passaparola poi a fare tutto il resto…”.