Come comunicare nel modo corretto, e da chi farsi aiutare. Ce lo ha spiegato Michela Ferracuti, esperta di marketing e ideatrice del metodo “Hair Stylist di Successo”.
Qual è la differenza tra pubblicità e marketing? O meglio, il fare pubblicità come si è sempre fatta e applicare, invece, un metodo di marketing strategico? Lo abbiamo chiesto a Michela Ferracuti, ideatrice del Metodo dell’Hair Stylist di Successo ed esperta di marketing nel settore della cura e della bellezza della persona, in occasione del lancio del suo ultimo libro “Il marketing non serve a un c**o!”. Ecco cosa ci ha raccontato.
Come è cambiato il mondo della comunicazione negli ultimi anni?
Totalmente! Oggi la soglia di attenzione delle persone nei confronti di qualunque cosa si è abbassata notevolmente. Siamo bombardati da messaggi pubblicitari che provengono da tutte le parti: nei manifesti, nelle buche, al telefono, su Facebook, nelle App, eccetera. Oggi nel mercato vince chi capisce che non deve più fare pubblicità ma informazione. Le persone devono essere informate e maturare poi la convinzione di acquistare qualcosa. Ecco perché io insegno a creare contenuti di marketing e non a fare pubblicità.
Qual è la differenza tra pubblicità e marketing?
La differenza è semplice, ma non banale. In un messaggio pubblicitario ci siamo noi che diciamo: “siamo qui, siamo bravi, sceglieteci”. Il marketing, invece, è dare alle persone un motivo per sceglierci. Sembra una differenza sottile ma non lo è. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, chi si occupa del marketing per le piccole attività in realtà fa pubblicità e basta. Ecco perché il marketing non si può delegare a nessuno, almeno a livello strategico.
Quanto è importante comunicare (bene) ciò che si fa?
Ovviamente è fondamentale. L’eccesso di pubblicità, di fonti di informazione e di folle concorrenza (specie nel settore della bellezza) fa sì che il classico schema: ‘lavora bene, al giusto prezzo e sarai premiato dal mercato’ sia ormai superato. Oggi non basta più “fare”, ma bisogna ‘fare, in modo diverso dagli altri, e comunicare adeguatamente’. È l’approccio che è cambiato: non si aspettano i clienti, si attirano. Lavoro con un sacco di parrucchieri ed estetiste che hanno dei metodi esclusivi ma si ‘dimenticano’ di comunicarlo in modo adatto; invece, dovrebbero farne un punto di forza, un’arma per differenziarsi dai concorrenti.
Come rendere il marketing strategico? Cinque consigli.
1. Acquisire le adeguate competenze. Il marketing non si delega, perché nessuna agenzia conosce il proprio posizionamento, la propria concorrenza, i propri clienti e neanche il settore. A livello strategico il marketing non si può delegare.
2. Individuare il proprio posizionamento unico. Assodato che la pubblicità non è dire “siamo qui e siamo bravi, venite”, ma è dare un motivo ai clienti per sceglierci, questo motivo è dato dal nostro posizionamento sul mercato. A chi ci rivolgiamo? Cosa facciamo di diverso rispetto agli altri? In cosa siamo specializzati e unici? Questo è il posizionamento.
3. Definire una strategia per comunicare il posizionamento. Una volta individuato il posizionamento, occorre comunicarlo. Bisogna avere la capacità di utilizzare i vari strumenti necessari per applicare la nostra strategia, secondo un piano ben preciso.
4. Creare campagne di acquisizione clienti efficaci. Siccome i clienti da soli vengono sempre meno, il marketing serve ad attirarli verso il nostro salone strappandoli alla concorrenza. E quindi occorre creare campagne di contenuto (e non di promozioni e offerte!) su Facebook, sul blog, su Instagram, e sui vari strumenti in genere, secondo un preciso piano editoriale.
5. Creare una relazione costante con la clientela. Chi inizia a fare marketing commette un errore madornale: pensare solo ai nuovi clienti dimenticandosi dei vecchi. Un po’ l’errore che fanno le compagnie telefoniche: al nuovo cliente cellulare nuovo e tariffe agevolate, al vecchio solo vessazioni. Quando chiedo ai miei clienti parrucchieri: ‘cosa fate per ringraziare i vostri migliori clienti?’ Le risposte sono sempre vaghe e invece bisogna costantemente investire per far sentire i propri clienti sempre motivati a restarci fedeli.
Chi ci può aiutare?
Chi ha le competenze per farlo. C’è molta offerta di formazione marketing in Italia e, purtroppo, nella maggior parte dei casi si tratta o di ex motivatori convertiti ad un approccio più pratico o molti ragazzi di belle speranze che hanno fiutato il possibile business. O, ancora, aziende di prodotti che si tuffano nella formazione marketing. Sarebbe facile dire: venite da me, ma la verità è che io non creo eventi alla portata di tutti, perché metto una barriera molto alta all’ingresso. Con me non si imparano due o tre strategie veloci ma un Metodo di marketing che richiede studio, impegno e investimenti. Le facili promesse pagano solo sul breve periodo e io non voglio illudere nessuno.
Un consiglio in più?
Prima di affidarsi a un percorso formativo lato marketing verificare i titoli dei professionisti che lo propongono. Chi sono? Da dove provengono? Che formazione hanno avuto? Che titoli hanno? Il marketing è una disciplina che non ha a che fare né con la motivazione, né con le tecniche di PNL, né, tanto meno, con l’essere stati dei parrucchieri. Il marketing si studia all’università e nei Master post universitari, come nel mio caso, e poi si perfeziona continuando a studiare. Solo chi lo mastica costantemente, aggiornandosi in continuazione, può aiutare gli altri a scegliere le strategie giuste.
Nel libro “Il marketing non serve a un c**o”, acquistabile su www.ilmarketingnonserve.it o su Amazon, Michela Ferracuti analizza un caso concreto di due parrucchiere che aprono un salone e cercano il modo per comunicarlo in maniera corretta.