Negli ultimi anni la ricerca di fonti di approvvigionamento di natura sostenibile è diventata una priorità per molte aziende del settore. Le risorse del pianeta sono limitate ed è quindi importante trovare un nuovo equilibrio che crei un impatto positivo sulla collettività, soprattutto in un momento di grandi cambiamenti socio-culturali.
Al Cosmoprof Worldwide Bologna, Angelika Meiss, Senior editor di COSSMA, ha affrontato questi temi con 5 relatori che hanno portato sullo stage del Cosmo Talk di questa mattina esempi virtuosi di sostenibilità nel settore della bellezza:
Johannes Rogaar, Head of Global Procurement Excellence & Responsible Sourcing di Givaudan, ha approfondito il tema delle fragranze che devono diventare sempre più biodegradabili. Energia pulita da fonti rinnovabili e riforestazione, ma anche impegno attivo per creare un impatto positivo sulle comunità locali.
Juliette Sicot-Crevet, VP Business Development Naturals & Sustainability di Firmenich Perfumery Division ha invece toccato il tema della trasparenza sull’origine degli ingredienti per riconsolidare la fiducia dei consumatori nei confronti delle aziende produttrici. Importante anche l’apporto della tecnologia per alleviare il lavoro degli agricoltori, come ad esempio l’utilizzo dei droni per individuare le zone critiche nelle colture dove intervenire tempestivamente.
Bianca Seelig, Stakeholder Manager – Strategy Implementation & Projects for Oleosurfactants di BASF ha affrontato il tema dell’olio di palma. Si tratta dell’olio vegetale più utilizzato al mondo e, grazie all’elevata resa per ettaro, rimane anche uno dei più sostenibili. Ovviamente, è però necessario minimizzare gli impatti ambientali e sociali derivanti dalla sua coltivazione e utilizzare la certificazione RSPO che è il principale standard di sostenibilità nel settore a livello mondiale. Ad oggi, milioni di tonnellate di olio di palma (il 20% del totale della produzione mondiale) sono prodotti in maniera sostenibile.
Alessandra Pantella, R&D Manager di Oway ha fatto un focus sul settore hair e sul concetto di agricosmetica®. L’azienda coltiva a km 0 per ottenere gli oli essenziali, gli idrolati e gli estratti che diventano principi attivi nei trattamenti, ha scelto il metodo biodinamico che non prevede l’uso di sostanze chimiche e per il packaging utilizza solo materiali completamente riciclabili come il vetro e alluminio. Ha eliminato la plastica e gli imballi inutili e superflui, realizzando gli strumenti necessari solo in carta eco-sostenibile, legno, metallo, cotone. agricosmetica® è creare prodotti concentrati e ricchi di principi attivi affinché, in salone e a casa, vengano utilizzati nelle giuste dosi, evitando gli sprechi.
William Brightman, Co-Founder di UpCircle Beauty ha invece approfondito il tema del riuso e del riciclo. L’azienda infatti produce prodotti skincare per viso e corpo utilizzando materiali già esistenti destinati alla discarica anziché crearne di nuovi, come ad esempio gli scrub a base di fondi di caffè.