6 Giugno 2023

Paolo Crepaldi: l’eleganza italiana e dei capelli naturali

Acconciatore e formatore di grande esperienza, e creatore di SHE /// piattaforma con l'obiettivo di evolvere l’artigianato e il made in Italy in sinergia tra arte visiva e comunicazione digitale, Paolo Crepaldi si schiera dalla parte dei capelli natuali: “gli acconciatori devono tornare a pensare alla donna, a una semplicità di fondo”.


“Educator per una multinazionale nel 2009, varie esperienze on stage in Italia e all’estero. Nel 2016 inizia un percorso di creazione contenuti visivi editoriali di carattere fashion, nel 2018 nasce SHE /// piattaforma con l'obiettivo di evolvere l’artigianato e il made in Italy in sinergia tra arte visiva e comunicazione digitale.

“Negli ultimi anni sto facendo molte esperienze in campo editoriale e moda e questo mi ha fatto cambiare il punto di vista rispetto all’ambiente salone dove talvolta si eccede nelle stravaganze. Vengo dall’accademia Sassoon e per tanto tempo è stato affascinante avventurarsi in questa tipologia del mondo del colore. Negli ultimi anni, anche in considerazione del fatto che tante aziende hanno lanciato sul mercato dei prodotti performanti, i crazy color si sono molto diffusi.

Sono sempre interessanti, ma si rivolgono a una fetta di mercato molto piccola e spesso se ne abusa, adattandoli a un target non adeguato e scadendo un po’ nel cattivo gusto. Se parliamo di consulenza di immagine che valorizza la persona, parliamo senza dubbio di naturale. Che richiama necessariamente un profilo di eleganza legata al nostro made in Italy e rappresenta il business del parrucchiere moderno, più legato al mondo dei trattamenti e della salute dei capelli.

Naturale significa identità di stile, ma ciò non toglie che possa essere anche un po’ coraggioso. In tal caso si può osare il fluo ma esclusivamente come dettaglio, e sempre su personalità forti, altrimenti è fuori luogo. Bisogna frenare la confusione che regna su questi servizi e tornare a un concetto di eleganza italiana che parta dalla natura, dal proprio colore di base valorizzato con punti luce. Non per forza si deve ricorrere a tonalità estreme per offrire un cambiamento. Gli acconciatori devono smettere di fare look per il proprio estro creativo e tornare a pensare alla donna, a una semplicità di fondo.

Spesso il naturale viene accostato al fai da te e la paura del parrucchiere è quella di consigliare cose che la donna può farsi da sola. Strategica in questo senso la cura del capello e la consulenza: la stessa persona, anche se ha un tema naturale di base, ha bisogno nell’anno di cambiare le proprie vibrazioni di colore. Basta proporre piccole varianti, spostare leggermente gli equilibri in modo che si percepisca sempre un po’ diversa, pur mantenendo il proprio stile”. Paolo Crepaldi

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