19 Settembre 2024

Furti in salone

Non solo soldi, ma prodotti, attrezzature, macchinari. Furti su commissione per rifornire un mercato illegale? Secondo la Cna, sì!


Lucia Preziosi

La notizia arriva da Reggio Emilia. I furti nei saloni di acconciatura ed estetica sono in forte aumento mettendo a dura prova il lavoro dei professionisti della bellezza. E nel resto d'Italia la situazione non sembra essere diversa.

Per Cna sono furti su commissione utili ad alimentare un mercato illegale parallelo e la soluzione più immediata è fare informazione. Da qui un Vademecum sulla sicurezza redatto da CNA Reggio Emilia, con la collaborazione ed il supporto  della Questura, per venire  incontro alle sempre maggiori esigenze di sicurezza di imprenditori e operatori commerciali. Per saperne di più abbiamo intervistato Teresa Salvino, responsabile Cna Benessere e Sanità di Reggio Emilia.

A cosa è dovuto questo aumento di fenomeno e perché?

La sensazione è che ci troviamo di fronte a furti incentivati dal mercato nero: parrucchieri non in regola che acquistano la refurtiva a costi decisamente bassi. In questi furti, infatti, l'obiettivo non è il denaro  – ormai i clienti pagano con carte di credito e bancomat e in cassa rimane ben poco – quanto prodotti specifici, attrezzature e dispositivi elettronici. Parliamo dunque di persone che conoscono molto bene il mercato e sanno a chi rivendere la refurtiva. Non a caso l'abusivismo nel nostro settore è in aumento e questo va, inevitabilmente, a incrementare il fenomeno dei furti.

Che cosa si può fare per ridurre questo fenomeno?

Le iniziative Cna sono tante, soprattutto legate all'informazione e alla sensibilizzazione della clientela finale. Chi opera in maniera onesta sa quali requisiti professionali e sanitari deve avere, ma chi lavora in casa questi requisiti non li ha. Questo apre a un doppio problema: effetti negativi sull'economia legale e possibile pericolo per la salute dei clienti. Ecco perché  abbiamo sottoscritto diversi protocolli di intesa per fare campagne di comunicazione sia nei saloni, attraverso brochure informative e cartellonistica, sia attraverso le istituzioni.

Ci sono zone della città più colpite rispetto ad altre?

I saloni colpiti non solo solo quelli dell'area urbana centrale ma c'è stata un'escalation anche in provincia. Abbiamo però notato che la maggior parte dei furti avviene in strade di passaggio, quindi in aree ben visibili, e in negozi privi di sistemi di sorveglianza.

Per aiutare a difendersi da questi furti due anni fa è stato redatto da Cna e Questura di Reggio Emilia un vademecum sulla sicurezza: come è stato accolto dai parrucchieri?

Abbiamo avuto degli ottimi riscontri sia da parte dei parrucchieri, sia delle attività commerciali in genere. La Cna ha più volte chiesto alle forze dell'ordine di aumentare il pattugliamento ma ci rendiamo conto che non è facile, quindi non resta che fare informazione e prevenzione. A questo proposito il vademecum sulla sicurezza è un vero e proprio manuale che, oltre a fornire informazioni generali e consigli utili per ridurre il rischio di furto, suggerisce una serie di comportamenti da tenere per evitare situazioni di pericolo. Il documento parte dai consigli su come arredare il salone alla sicurezza dei dati, fino ad arrivare alle assicurazioni più importanti per le imprese.

Questo vademecum è solo per i professionisti (non solo parrucchieri ed estetiste, ma anche imprenditori in generale) di Reggio Emilia?

Assolutamente no. Si tratta di un documento redatto qui a Reggio Emilia ma ci siamo attivati per la sua divulgazione ad altre province italiane e sappiamo che alcune regioni lo hanno già adottato o stanno per farlo… 

Nel vademecum si parla di “furto di dati e spionaggio industriale”: che tipo di danno può subire un parrucchiere per furti come questi?

Per quanto riguarda i saloni, il rischio è legato alla nuova privacy e ai dati sensibili della clientela. Questo però è un problema maggiormente legato ai collaboratori disonesti, a chi pur lavorando ancora in salone si propone alle stesse clienti per servizi a casa…

Un tema, quest'ultimo, che merita un articolo a parte…

Intanto, ecco i 5 consigli messi a punto dal Vademecum per la riduzione dei furti:

1. Analizzate le aree critiche: i ladri colpiscono maggiormente laddove possono passare inosservati

2. Tenete sott’occhio tutte le aree dell’azienda: la maggior parte delle attività di vendita sono prese di mira, ma spesso si ruba anche presso uffici e aree produttive

3. Sensibilizzate tutti i dipendenti: discutete il tema in eventi aziendali, date istruzioni chiare (legalmente protette) per interagire con i ladri

4. Utilizzate la videosorveglianza come prova: monitorate la vostra attività in conformità alle disposizioni di legge.

5. In caso di problemi, rivolgetevi subito alle Forze dell’Ordine e mostrate le immagini dei furti.

 

Per consigli e suggerimenti o per ricevere una copia del Vademecum, contattate Teresa Salvino, responsabile CNA Benessere e Sanità: teresa.salvino@cnare.it

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