di Wilma Sommariva
Agli East End Studios di Milano, due giorni di show, party e workshop. Protagonista la cultura della bellezza, interpretata da Mauro Galzignato, accompagnato da Alessia Solidani e Richard Thompson, ma anche da esperti del calibro di Diego dalla Palma e Vittorio Sgarbi.
Un concetto di bellezza autentica e innovativa, nell’aspetto esteriore, nel valore interiore ma anche come evoluzione del mercato dell’acconciatura. È stato questo il tema portante dei Kemon Days 2018, che si sono svolti il 13 e 14 maggio e che, dopo vent’anni, proprio in questa edizione si sono spostati da Rimini a Milano negli East End Studios, i capannoni una volta destinati alla costruzione di aerei, e oggi luogo capace di unire stile, design e tecnologia.
In apertura della serata di domenica, presentata da Petra Loreggian, una lectio magistralis del Prof. Vittorio Sgarbi: un viaggio nella storia dell’arte e su come la pittura possa essere un’inesauribile fonte creativa per l’acconciatore, dalla quale trarre ispirazione per arricchire il proprio bagaglio culturale e professionale. Da Ambrogio Lorenzetti a Amedeo Modigliani, passando per Lorenzo Lotto (“il primo pittore che entra nell’anima di chi ritrae”), Felice Casorati e Tamara De Lempicka. Con un messaggio importante per i parrucchieri: “voi siete dentro l’arte e ciò che fate è arte stessa”.
Il palco è stato poi calcato dal direttore creativo di Kemon, Mauro Galzignato, insieme al suo team. “Oggi nella moda diventa sempre più complicato trovare risposte chiare, perché non esiste una direzione vera e propria e l’interpretazione diventa protagonista” ha spiegato Mauro Galzignato. “La moda però ha delle domande e queste sono uguali per tutti. Una in particolare: cosa funziona? Se quello che noi pensiamo è in linea con cosa pensano molti altri, questo diventa un trend”. E tre sono i trend individuati ai Kemon Days, ispirati all'arte e suddivisi in quadri, che ben rappresenteranno ogni tipologia di donna nel prossimo autunno/inverno.
Nel primo quadro, l’elemento di riferimento è la cultura classica, la bellezza che da sempre ha determinato ciò che comunemente e universalmente definiamo “bello”. Il colore di riferimento? Quello che nel mondo dell’arte è conosciuto come rosso tiziano. Oggi questa colorazione ha subito un’evoluzione, ampliando le nuance che lo comprendono: si va dal rosso tiziano vero e proprio fino a un’ampia gamma di ramati. Ogni modella del primo quadro ha rappresentato un tipo di rosso tiziano: dalla bionda che vuole scaldare il colore per l’inverno, fino al tiziano vero e proprio. Ogni modella si può tradurre quindi un servizio per una cliente, anche la castana scura che nel rosso tiziano cerca dei flash di luce. Elemento comune? Le linee pulite, sinuose, per tutto un mondo di styling.
Intenso il secondo quadro, che si ispira a minimalismo e cubismo. I riferimenti nell’arte? Mondrian e in parte lo stesso Picasso, con un melting pot nel quale si fondono forme e colori, che ha già ispirato nel passato le linee geometriche e le forme pulite della scuola anglosassone di taglio. Partendo da quegli esempi, gli hairstylist Kemon hanno realizzato proposte con linee geometriche ammorbidite per essere attuali, dai colori importanti, dai blu fino al viola. “Il concetto stesso di minimale si è evoluto, e protagoniste non sono più le linee rette, ma l’essenzialità, la purezza e la pulizia delle forme” ha raccontato Mauro Galzignato.
L’ultimo quadro rappresenta l’avant-garde, interpretato dal surrealismo di Dalì in cui si mescolano fantasia e realtà. È quello in cui l’acconciatore riesce a esprimere il suo estro creando una bellezza atipica e unica. In pedana, posticci, maschere, accessori, per un’ispirazione fotografica di collezione modacapelli, difficilmente replicabile in salone ma nella quale l’acconciatore può trovare un invito a cercare l’unicità di ogni cliente, approfondendo il momento della consulenza al fine di interpretare al meglio le sue esigenze.
La mattina di lunedì 14 è stata interamente dedicata all’education, con tre seminari look and learn svolti da Alessia Solidani, Richard Thompson e Mauro Galzignato, che hanno esplorato i canoni di bellezza di tre correnti artistiche declinandoli nelle loro creazioni. Special guest Diego dalla Palma, che ha spiegato il connubio tra arte e bellezza. “Il concetto di arte a volte viene preso come alibi. Quando finisce l’arte e comincia il ridicolo? Non è più arte l’esibizionismo bieco, fatto tanto per stupire, il cattivo gusto. L’armonia ha un valore. Come l’eleganza d’animo”.