10 Settembre 2024

Culture Chanel in mostra a Venezia

Venezia dedica una mostra alle letture della più grande creatrice di moda di tutti i tempi, Coco Chanel.


La più sublime e affascinante delle sintesi culturali. Una forma d’arte che tende al futuro e si nutre del presente, mostrandone la fisionomia più oltranzista e affondando le radici in infinite suggestioni. L’alta moda è molto più dell’osservazione attenta di come ci si veste nel nostro tempo per tentare di anticipare il (dopo) domani. Quando assurge ad Arte non può fare a meno di ispirarsi alla letteratura e alle avanguardie del periodo a cui detta le regole dell’eleganza, il trend di uno stile.

In mostra fino al mese di gennaio 2017 alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, Culture Chanel – La donna che legge osserva la figura di Gabrielle Chanel dalla prospettiva fino a questi giorni inedita del suo rapporto con la letteratura e gli scrittori. Curato da Jean-Louis Froment che “grazie a profumi” della biblioteca di Coco, si è “avvicinato pian piano” alla “luce segreta delle sue letture, le quali riflettono, ancor oggi, le sue creazioni”, La donna che legge è il settimo capitolo dell’avventura Culture Chanel.

Ovvero un focus sul ruolo nella cultura “alta” dei suoi tempi della più grande creatrice di moda del Novecento, che nel 1967 Roland Barthes ritenne all’altezza di entrare a pieno titolo nella storia letteraria dello scorso secolo. Un’autrice che non scrisse “con carta
e inchiostro (salvo nel suo tempo libero) ma con tessuti, forme e colori”
. Per svelare l’animo della fervida lettrice che fu Mademoiselle Chanel, la mostra di Ca’ Pesaro si apre con la biblioteca di Coco, esordendo con un suo scritto: “La vita che conduciamo non è mai granché, la vita che sogniamo è invece la grande esistenza perché la continueremo oltre la morte”.

È una visione che tende all’infinito, non troppo diversa dalle sue creazioni che sfidano le leggi del tempo collocandosi in una dimensione atemporale. Per Coco Chanel la lettura era fondamentalmente un sogno che permise al suo immenso talento di fare della propria vita un vero e proprio romanzo, anche se è nella poesia che l’artista francese trovava le fonti delle sue ispirazioni: dai classici Sofocle e Virgilio ai contemporanei Baudelaire e Verlaine, per citare solo alcuni dei nomi trovati sugli scaffali della biblioteca del suo appartamento parigino, al numero 31 di rue Cambon.

Strutturata in quattro sezioni – La vita che conduciamo, Le confidenze dell’invisibile, Thoughts that make you think e Gli aspetti del tempo – l’exhibition veneziana mette in mostra circa 350 pezzi: libri, fotografie, oggetti d’arte, quadri, dediche e un guardaroba firmato da Karl Lagerfeld.

Attraverso analogie e corrispondenze visive si prende carico dell’affascinante compito di scoprire le sublimi connessioni tra forme d’arte solo apparentemente distinte e distanti. E sottolinea ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che quando si parla di haute couture la “doppia C” rimane la vetta più alta mai raggiunta.

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