Il presidente di Coiffure Suisse, Damien Ojetti, anticipa a estetica.it le sfide che attendono l’associazione più importante d’Europa. A quasi un anno dal suo insediamento.
Damien Ojetti, 51 anni, svizzero, ha iniziato la professione a 16 anni: “Dopo solo una settimana di stage mi sono appassionato e non ho più smesso”. A Ginevra, al Kempinsky Hotel, 23 anni fa entra in società nel salone che ha poi rilevato sei anni più tardi e che porta il suo nome. Lo gestisce tuttora con un team di 17 collaboratori. A settembre 2014 è stato nominato presidente di Coiffure Suisse. È succeduto a Kuno Giger, presidente per 27 anni.
Cosa rappresenta Coiffure Suisse per i parrucchieri svizzeri?
È il punto di riferimento. In Svizzera esistono alcune associazioni ma sono quasi tutte focalizzate sull’aspetto artistico, creativo della professione. A livello sindacale Coiffure Suisse è unica: abbiamo un solo sindacato patronale. E rappresenta in assoluto la difesa della categoria. Ha 3.400 iscritti e mi piace ricordare che esiste da 125 anni…
Come si presenta il mercato svizzero?
La Svizzera è un Paese ricco. Lo conferma anche il fatto che ogni anno il saldo attivo chiusure/aperture di saloni fa registrare circa 1.000 saloni nuovi. È una cifra altissima. Nel nostro Paese il rapporto tra popolazione e saloni è il doppio rispetto a quello della Francia. Probabilmente perché in Svizzera non servono licenze, autorizzazioni: chiunque può aprire un salone e praticare la professione.
Coiffure Suisse offre servizi gestionali, di tutela della professione, formativi: come si inserisce l’appuntamento biennale con Hair Days a Zurigo? Novità per l'edizione 2017?
Hair Days è nata per volontà del mio predecessore, ed è stata un’ottima idea. In partnership con importanti brand del settore, ha offerto show con stilisti provenienti dall’estero per portare tendenze e novità ai nostri parrucchieri. È cresciuto a tal punto che le ultime tre edizioni sono state ospitate allo Stadium che contiene 4.500 persone. Contemporaneamente, sono cambiate e cresciute esigenze e aspettative dei parrucchieri. Per questo stiamo lavorando ad un nuovo concept che punta a diversificare l’offerta. Dal 2017 Hair Days diventerà la “Giornata del parrucchiere”. Oltre agli show, ci sarà spazio per workshop di look & learning, seminari e anche per lo shop. L’appuntamento è per maggio 2017.
Quest’anno avete lanciato Swiss Hair Talent…
È un concorso rivolto agli under 25 che il 1° maggio scorso ha decretato il migliore young talent. Quest’anno abbiamo testato il format ma nel 2017 per Hair Days faremo molto di più.
In che cosa consiste il concorso?
Elegge il migliore giovane talento dell’anno. La finale si è svolta in pedana, in pubblico, e il backstage era visibile a tutti. La giuria ha espresso il voto sul lavoro dietro le quinte e on stage. Sono arrivati in finale 15 giovani. Per iscriversi non abbiamo chiesto foto di modacapelli ma un video di due minuti dove si raccontavano. E abbiamo selezionato quelli che abbiamo reputato i migliori.
Parliamo di lei: già prima della presidenza, era attivo all’interno dell’associazione…
Per me è sempre stato naturale, logico, far parte e partecipare all’unica associazione che rappresenta e tutela il nostro mestiere. Mi sembra strano piuttosto chi non lo fa… Ho svolto tre mandati, nove anni, alla Haute Coiffure Française: la sezione svizzera conta 80 saloni, tutti di alto livello, in tre lingue. E portato la Svizzera in pedana a Parigi. Poi ho ricoperto la carica di presidente cantonale per tre anni.
Quale impronta vorrebbe dare a Coiffure Suisse?In Svizzera ci sono più di 12.000 saloni. Per me tutti dovrebbero far parte dell’associazione. Ma direi che più che un’ambizione, è un sogno. Perchè prima o poi tutti avremo bisogno dell'associazione. E vorrei dire ai miei colleghi che la solidarietà, anche nel nostro mestiere, è fondamentale. Coiffure Suisse difende il mestiere, trasmette il sapere, organizza i servizi. In troppi si lamentano, io li invito a partecipare. Per il bene della categoria.
In Coiffure Suisse si lavora in team o la struttura è verticistica?
Io credo molto nel lavoro collegiale, questo è il mio stile. Amo studiare insieme a team e professionisti dei diversi settori che cosa si può fare e come si possono affrontare le problematiche. Per esempio, stiamo per lanciare il nuovo sito al quale abbiamo anche integrato uno shop: un associato deve poter comprare quello di cui ha bisogno e a prezzi vantaggiosi. Noi lo possiamo fare proprio perché abbiamo una base di oltre 3 mila iscritti. Un altro modo di garantire servizi sempre nuovi.
Con la sua presidenza si rinnova la partnership con Estetica. Quanto conta oggi informare ed essere informati?
La collaborazione con Estetica si rinnova perché non vogliamo restare chiusi nel nostro territorio.Vogliamo dialogare, aprirci sempre più. Abbiamo una rivista, Le Journal Coiffure Suisse, che ha proprio l’obiettivo di comunicare con i nostri iscritti. Ma rimane comunque un canale nazionale. Con Estetica invece oltrepassiamo le frontiere, ci apriamo al resto del mondo.
Qual è oggi la sfida più importante che deve affrontare un parrucchiere?
Quando un giovane sceglie questo mestiere lo fa perché è appassionato della parte creativa.
Le vere carenze oggi sono tutte negli aspetti imprenditoriali. Questa è la sfida per i parrucchieri e anche la méta dell'associazione.
La diffusione del web ha cambiato il modo di informarsi della cliente?
Prima della diffusione di internet, quando una donna decideva di cambiare look, doveva andare da un professionista, cercare delle foto e attendeva la consulenza del parrucchiere. Oggi la cliente cerca su internet il look e trova migliaia di proposte… Quindi, oggi il parrucchiere consiglia ancora la cliente ma è cambiato il punto di partenza: la donna decide già prima di entrare in salone. Al suo parrucchiere chiede la conferma. Purtroppo questo servizio è diventato un prodotto di consumo e anche la fedeltà al parrucchiere è molto relativa.
Quest’anno ha visitato il Cosmoprof di Bologna e anche la Gallery storica di Estetica 70: quali impressioni ha riportato?
Una bella impressione! Quasi nostalgia per icone, punti di riferimento senza tempo… Visitare la gallery storica di Estetica permette ai parrucchieri, soprattutto ai giovani, di capire la progressione del mestiere che è fatta di interpretazioni, emozioni, valori, riuscendo a identificarsi. Questo è bello e utile.
Un’ultima domanda: cos’è la bellezza?
Non sono mai riuscito a rispondere a questa domanda. Sto ancora cercando la risposta… Quello che è certo, è che ciascuno deve sentirsi bene con