Quali sono i benefici della collaborazione tra differenti saloni? Lo abbiamo chiesto a Mauro Beggi, direttore artistico HairTerapy Group.
Un gruppo di parrucchieri italiani ha deciso di collaborare per crescere insieme. HairTerapy Group raggruppa saloni di coiffure in tutta Italia. Ecco cosa ci ha raccontato Mauro Beggi, il direttore artistico.
Originario di Reggio Emilia, dove tuttora lavora, Mauro Beggi, dopo essersi formato all’Accademia di Jacques Dessange a Parigi, collabora con molti stilisti come Bruno Pettini, che segna il suo esordio in pedana a 19 anni, Llongueras, Tim Hartley, Anthony Mascolo e Trevor Sorbie. Negli anni ha introdotto un metodo di lavoro che ha chiamato HairTerapy, ma anche una tecnica di colorazione, Multicolor.
Fondatore del “Salotto Culturale Creativo”, Mauro ha sempre pensato che il rapporto tra stilisti, cultura e arte fosse imprescindibile.
Come, dove e quando nasce Hair Terapy Group?
Tutto nasce dalla fine di Studio Creativity Partners (48 negozi in partnership fino al 2011), il salone da me fondato, dove ci siamo conosciuti e da lì abbiamo capito che assieme potevamo crescere. Il gruppo di lavoro, formato da 7 saloni che collaborano con Davines, si sta rivelando più forte del singolo.Da 5 anni collaboriamo e abbiamo partecipato a show e corsi nazionali e internazionali, ci siamo presi soddisfazioni e premi, complimenti e riconoscimenti. Questa associazione vuole portare avanti una filosofia diversa dalla partnership e dal franchising: tutti collaborano insieme in modo attivo.
Qual è la filosofia del gruppo?
L’arte, la creatività e il benessere sono gli ingredienti di un’esperienza di gruppo, che porta all’esplorazione di se stessi e alla scoperta del talento che sta dentro ognuno di noi. Il lavoro e la vita non sono scollegati: la creatività, l’arte e il benessere sono nel salone, ma anche nella nostra vita. La parola d’ordine? La cliente, che è un valore e deve essere felice.
Quali i vantaggi di lavorare insieme?
Sostenerci, comunicare le nostre gioie, condividere le incertezze e camminare sempre insieme verso un obiettivo che possa portare alla rinascita di questo mestiere meraviglioso. La professionalità vive di una nuova anima che personifica la qualità totale.
E gli svantaggi?
Non esistono svantaggi. Una cosa importante è che vivere in un gruppo ci permette di ascoltare. La verità assoluta e la convinzione di avere sempre ragione svanisce. In un gruppo non hai sempre ragione, quindi la “tua” realtà non è sempre la “vera” realtà. E così si impara a pensare in modo diverso e a vedere le cose sotto altri punti di vista. Bisogna sapere ascoltare, non solo parlare.
Il vostro percorso ha come finalità anche l’aspetto artistico-culturale, dal quale sono nati dei libri…
Il primo libro Hair Terapy (2010), edito da Socialmente, che ho scritto con Monica Cocconi, è stato distribuito in tutte le librerie e tradotto in 3 lingue. Davines ha contribuito alla sua diffusione. L’oggetto? La nuova filosofia del parrucchiere che si evolve perché l’hair terapy ci permette di fornire una consulenza personalizzata. Prima di cambiare il look a una persona, cerco di capire la sua personalità, di studiare i suoi tratti somatici e solo allora le propongo il taglio e il colore più adatti. E per ultimo, le fornisco consigli sulla cura dei capelli.
Come funziona la consulenza personalizzata?
La cliente prende un appuntamento e le viene dedicato un tempo di circa 30 minuti, tutti rivolti allo studio della personalità, dei tratti e della carnagione. Alla fine della consulenza la cliente può decidere se tornare, e fare taglio e colore proposti, oppure no.
Un altro vostro progetto è Histoire d’Onde: di cosa si tratta?
Histoire d’Onde è un libro uscito nel 2015, edito da Corsiero Editore. Si tratta di un manuale romanzo che racconta la filosofia con cui si può svolgere la professione dell’acconciatore ed è anche un piccolo racconto capace di toccare le corde più intime e universali della sensibilità di chi lo legge. Etica, cultura e business: se capiamo che questi tre elementi sono strettamente legati insieme, ci sarà un futuro meraviglioso per la professione del parrucchiere. Etica vuole dire, per esempio, dare dei prodotti al parrucchiere e dare loro le informazioni per conoscerli al meglio. Il business è legato alla cultura e all’etica. Il grande cerimoniere della regina una volta era il parrucchiere, mentre oggi si è perso un po’ questo concept perché spesso la cliente non è pienamente soddisfatta, non è felice e quindi non ritiene il servizio coiffure indispensabile per il suo benessere. Spesso chi non ha voglia di studiare fa il parrucchiere, mentre questo mestiere ha una cultura e una professionalità e i seminari di formazione sono indispensabili.
Siete stati tra i primi nel 2009 ad andare in Brasile…
Grazie alla collaborazione con Barbara Olivi, fondatrice della onlus il sorriso dei miei bimbi, siamo riusciti ad aiutare concretamente persone più sfortunate di noi. Siamo andati all’interno della favelas Rocinha, la più grande e popolata favelas del Sud America (circa 250.000 abitanti) e abbiamo portato la nostra esperienza, oltre ad attrezzature e prodotti professionali per i parrucchieri del luogo. Mi piace definire queste esperienze come “un leggero silenzio da cui attingere piccole notizie”: tutto quello che riceviamo dobbiamo anche darlo, altrimenti non serve a nessuno. Qualsiasi professione ha una sua cultura e potere insegnare il proprio mestiere a qualcun altro è una grande soddisfazione.
Cosa vi ha lasciato questa esperienza?
La cosa più bella è stata riuscire a fare capire a queste persone che erano state fortunate a ricevere formazione, denaro e attrezzature e che quindi avrebbero dovuto aiutare a loro volta le persone più bisognose di loro. E così si è creata una catena continua di solidarietà.
Ricreare è la vostra ultima collezione modacapelli…
L’ispirazione nasce dalla volontà di dare nuova vitalità e nuovo vigore al capello mosso. Le modelle sono vestite con un materiale riciclato (una rete in metallo per zanzariere). Ricreare significa donare nuova vita a qualsiasi materiale, pensiero e idea.
Progetti futuri?
Due nuovi saloni nel 2016. A settembre la presentazione di un nuovo metodo di colorazione, color waving (tessitura di colore), che consente di colorare i capelli come faceva Pollock, distribuendo il colore in modo disordinato e quasi astratto.
A ottobre uscirà anche il mio nuovo libro, edito da Aliberti Compagnia Editoriale, e si chiamerà Filosofia dell’acconciatore – Dialogo sui capelli e la felicità, in concomitanza con il cortometraggio di Alessandro Scillitani: l’attrice aprirà alcune pagine del libro e le interpreterà. Una nuova idea che vuole elevare a livello socio economico l’acconciatore.
Credits
Hair e Make up: HairTerapy Group
Photo: Gianluca Barilli
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