La moda come specchio sociale e dichiarazione di identità. Raccontata per immagini in una mostra a Torino. Fino al 2 maggio
Cosa hanno in comune le passerelle della moda di Milano e Parigi con le praterie dell’Oregon, le foreste pluviali di Papua Nuova Guinea, i villaggi africani o i templi giavanesi? Molto più di quanto si immagini e la mostra Fashion, allestita fino al 2 maggio a Palazzo Madama di Torino, ce lo spiega.
Con 62 immagini di grande formato provenienti dall'archivio di National Geographic Italia e firmate da 36 grandi dell'obbiettivo, fra cui Jodi Cobb, Alexander Graham Bell, Chris Johns, Stephanie Sinclair, per citarne alcuni. L'istinto di decorare il corpo per abbellirlo e dichiarare in questo modo un senso di identità o appartenenza sociale, religiosa e politica è antico, radicato a fondo nelle culture di tutto il mondo.
Che si tratti del minuzioso codice estetico cui si rifanno le geishe giapponesi o delle elaborate cavigliere delle danzatrici tamil, il desiderio di distinguersi e il bisogno di comunicare messaggi impliciti sono comuni. Una riflessione interessante su quante declinazioni abbia avuto questa matrice comune, nei tempi e fra i popoli.