Comfort, tecnologie e formazione si uniscono alla qualità e all’atmosfera. Il franchising aiuta ad affrontare la crisi di mercato.
“I termini franchising, affiliazione e partnership sono spesso interpretati in modo generico dagli acconciatori, risultando vuoti di significato. Noi pensiamo che quando si dà vita a più saloni di una stessa catena è indispensabile mantenere il sapore originale della casa madre: gli stessi standard, la stessa politica e qualità. Usiamo quindi qualsiasi formula societaria o lessico… ma atteniamoci a quanto sopra”. È il pensiero di Piero Bastiani, fondatore del marchio Piero Bastiani United International Hairdressers.
Un franchising che offre ai propri affiliati servizi a 360°: “Coerentemente con quanto detto prima, la tecnologia e i comfort che si trovano nei nostri saloni principali, così come la qualità dei prodotti scelti, l’atmosfera, la scelta della musica, la formazione e la qualità vengono riprodotti nei saloni di nuova creazione” spiega Piero.
Per lo stilista, partner L’Oréal Professionnel, far parte di un franchising può aiutare l’acconciatore a crescere o ad affrontare l’attuale crisi di mercato “a patto che la scelta dei collaboratori sia curata anche sul piano culturale oltre che tecnico. A coloro che porteranno avanti il brand deve essere trasmesso quell’aspetto artistico proprio del leader”.
Per quanto riguarda le affiliazioni, molto è già stato fatto per Piero Bastiani, che afferma: “In futuro potremmo assistere alla nascita di franchising o affiliazioni tra settori diversi. Ad esempio, un salone d’acconciatura unito al servizio biblioteca, ma anche questa idea non è certo di nuova generazione… E poi, avete presente le lavanderie a gettone americane con pizzeria in affiancamento? Per favore, non stravolgiamo il senso della nostra professione, che è già un settore che soffre”.