Il sito produttivo di Settimo Torinese e il suo ambizioso progetto: raggiungere le emissioni CO2 neutrali.
Il polo industriale L’Oréal di Settimo Torinese è espressione dei valori ambientali del Gruppo:
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la salvaguardia delle risorse naturali;
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il corretto utilizzo delle materie prime;
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il risparmio energetico;
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la sensibilizzazione dei propri collaboratori sull’importanza di adottare comportamenti eco-responsabili.
Il sito produttivo di Settimo Torinese, infatti, è certificato ISO 9001 (Qualità) dal 1996, ISO 14001 (Ambiente) dal 2004 e OHSAS 18001 (Sicurezza) dal 2005.
“Molti sono gli eco-riconoscimenti ottenuti dallo stabilimento negli ultimi anni” ha dichiarato Alberto Meloni, direttore dello stabilimento di Settimo Torinese. “In termini di gestione ambientale sono stato raggiunti tra il 2005 e il 2014 importanti risultati: consumo idrico -32%, consumo di energia elettrica 2014 pari a 72W/prodotto finito rispetto ad un valore di 100W/prodotto del 2005; rifiuti valorizzati al 90,3%”.
Ma L’Oréal Italia ha in corso un altro progetto ambizioso che sarà terminato nel 2015… “Esatto. Si tratta di un progetto nato nel 2011 – in collaborazione con il comune di Settimo e le società Enersol, Pianeta, Acea Pinerolese – che prevede per lo stabilimento di Settimo Torinese il raggiungimento delle “emissioni CO2 neutrali” attraverso l’utilizzo di diverse fonti rinnovabili combinate: un sistema di teleriscaldamento/teleraffrescamento presente sul territorio del Comune di Settimo Torinese; l’energia solare generata attraverso un impianto fotovoltaico sul tetto dello stabilimento; una centrale energetica a biomassa a completamento del fabbisogno di energia elettrica dello stabilimento; Biogas per la generazione del vapore tecnologico necessario ai processi produttivi”.
Lo stabilimento coprirà il fabbisogno globale termo-elettrico, annullando una potenziale emissione in ambiente pari a oltre 9000 tonnellate di anidride carbonica all’anno, e superando gli obiettivi generali del Gruppo che prevedono di ridurre del 60% (rispetto al 2005) le emissioni di anidride carbonica nei suoi 45 stabilimenti entro il 2020.