23 Marzo 2023

Capelli come favole

Una cravatta, una corda, una pianta: sono molto versatili i capelli nel meraviglioso progetto della fotografa Bára Prášilová .


Un loop stravagante e fantasioso – fatto di code, trecce e chignon esplosi – immerso in tinte pastello di un multiverso fiabesco “duepuntozero”. Un trip onirico, che non ha inizio e non ha fine, sostenuto dai capelli, ovvero i germogli dei nostri pensieri, la materia di cui son fatti i sogni.

In un mondo inflazionato di immagini di ogni tipo, di social network strabordanti di qualunquismo fotografico che esalta il quotidiano (banalizzandolo), l'immaginario proposto da Bára Prášilová in questo progetto Evolve ha il raro potere di portarci altrove, con una grazia poetica sempre più difficile da cogliere negli scatti degli artisti contemporanei.

Una ragazza che posa con un vaso di fiori dal quale escono i germogli dei propri capelli. Quale potrebbe essere una metafora migliore per raccontare un mondo in cui pr manager e stylist ci dicono ciò che siamo? Gli scatti di Bára Prášilová, nata a Praga nel 1979, hanno il potere di infondere dubbi e di trasportare la nostra mente.

“Con la fotografia cerco di capire le relazioni tra le persone e le loro connessioni. Per rimanere vicini a qualcuno o al contrario per tenerlo lontano, usiamo dei fili invisibili fatti di sentimenti, ansie e timori che, come i nostri capelli, abbiamo paura di perdere”.

Vincitrice di diversi award fotografici in tutto il mondo, per il progetto Evolve, organizzato nel contesto degli Hasselblad Masters, l’artista ceca si è ispirata al nome del programma, creando un concept che parte dall’idea di capelli “infiniti” per spiegare la propria visione del mondo, dove il presente, e di conseguenza il futuro, sono strettamente collegati agli eventi già trascorsi.

“Nel significato comune, la parola ‘Evolve’ vuol dire crescita, una serie di eventi che tendono al futuro. Per me il domani è fortemente connesso al passato e sento la necessità di esplorare la mia storia per poter compiere un passo in avanti”.

In questo loop spazio-temporale, insomma, i fili di cheratina che crescono sulle nostre teste non sono solo materiale glamour per gli hairstylist o l'interfaccia di una personalità e del suo senso estetico. Ma anche il segno del nostro essere biologicamente vivi, in continuo divenire.

Credits
Photo: Bara Prasilova

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