Intervista ad Antonio Cristaldi, presidente Art Hair Studios, e Giuseppe Presti, franchise leader e digital manager Wella. Focus: il sistema aggregativo in partnership con il brand.
Cosa significa per Art Hair Studios aver aperto l'evento WellaCollection?
Antonio Cristaldi – Per noi è stata una grande vetrina e un momento di profonda condivisione. Significa aprire le porte e far vedere agli altri cosa sappiamo fare. Una grande opportunità anche per i nuovi associati. Per conoscerci da vicino.
“Collection 2050”: look avanguardisti. Una caratteristica di AHS è sapersi evolvere nel tempo…
Antonio Cristaldi – AHS, grazie al suo direttore artistico Maurizio Contato, ha sempre avuto una capacità “visionaria”, intuendo in anticipo le possibili trasformazioni della moda. Ovviamente, non si tratta solo di capelli. Maurizio riesce, partendo da questo punto focale, a vedere tutto quanto può ruotarvi attorno: dal design alle tendenze.
AHS è anche molto legato al cinema. Come si riesce a gestire un gruppo con tante anime differenti?
Antonio Cristaldi – Con passione, che è l'elemento che più ci contraddistingue. Sentiamo fortemente lo spirito di gruppo. Ovunque qualcuno di noi sia impegnato, viene data rilevanza e visibilità prima di tutto al marchio. Siamo giocatori di una stessa squadra.
Quanti associati ha oggi Art Hair Studios?
Giuseppe Presti – Sono 102.
Perché nella coiffure è diminuito il numero di franchising a favore di affiliazioni più flessibili?
Giuseppe Presti – Per Wella è stata una scelta nel tempo. Non a caso Art Hair Studios rappresenta l'evoluzione del settore, perché nasce nel 1984 come cooperativa, poi si trasforma in franchising e nel 2009 diventa club. Wella ha scelto di acquistare i suoi marchi: oltre ad Art Hair Studios e Mitù, possedeva già The Club by Toni&Guy e l'anno scorso ha lanciato SoGlam. In più c'è una partnership anche con James e Joelle: fanno parte della famiglia…
Cosa comporta aderire a un vostro club?
Giuseppe Presti – Poter contare su sette formule aggregative significa dare ai propri clienti ogni anno l'opportunità di fare una scelta diversa. Vuol dire avere un portafoglio di collezioni, non un'immagine unica per tutti. E il WellaCollection ne è stata la dimostrazione, perché ciascuno di questi gruppi è salito sul palco con il proprio mondo. Per Art Hair Studios questo evento è stata la punta di diamante dell'offerta formativa, sempre top level e con un focus sull'imprenditorialità. Mitù punta maggiormente alla consulenza d'immagine, The Club si rivolge a saloni start-up, SoGlam parla agli artisti. Abbiamo definito 'smartbox' queste sette realtà differenti e Art Hair Studios è quella 'imprenditore': con 24 giornate formative e una serie di privilegi. Con 4 mila euro si ha accesso alle due accademie più importanti d'Italia dal punto di vista imprenditoriale: Bocconi e Naba, la nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Quali sono le caratteristiche degli altri club?
Giuseppe Presti – Mitù e Mline si propongono come consulenza d'immagine (Mline in versione young) con focus sulla moda più prȇt-à-porter: è una smartbox con 22 giornate, (16 in Mline), che comprendono una partnership con lo IED e i backstage della sfilate. The Club è rivolto ai saloni in fase di start-up, con la fortissima Education Toni&Guy: 2.300 euro, 17 giornate formative e la partnership con l'Istituto Marangoni. SoGlam è la smartbox 'artista', con 20 giornate a 2.900 euro. Nato l'anno scorso, ha raccolto già 100 associati in tutta Italia.
Come si gestiscono gruppi diversi? C'è competizione?
Giuseppe Presti – Si fa con amore per questo lavoro, perché i parrucchieri sono una categoria che ti chiede tanto, ma ti dà anche tanto. Ti riempie di emozioni tutti i giorni. La forza di Wella sono proprio questi gruppi, che ne costituiscono il cuore. Ciascuno con una propria identità e con la struttura che si sceglie, con il proprio direttore artistico, presidente, comitato direttivo, coordinatori sul territorio…
Antonio Cristaldi – Non c'è competizione perché il cliente Art Hair Studios si sente tale, non pensa di essere in Mitù o altro. Noi ci presentiamo con un'immagine, ma è lui che sceglie quale gli appartiene. E tutti sono ugualmente importanti.
Giuseppe Presti – Come in America, nel NBA. Per noi si tratta di una squadra, al cui interno ciascuno decide con chi andare a giocare…
Quanto conta il digitale per la comunicazione tra i gruppi stessi e tra gruppi e cliente finale?
Giuseppe Presti – Tantissimo. Non a caso abbiamo rinnovato tutti i siti dei vari club e da pochissimo è online il nuovo sito di Art Hair Studios, con un'area registrata dove è possibile scaricare tutti i materiali formativi, i video delle collezioni e gli step by step. Puntiamo tantissimo sul digital: il futuro è la realtà aumentata, che permette al parrucchiere di interagire col proprio smartphone. E nel 2016 il passo successivo saranno i social.