30 Settembre 2023

Coiffure 2014/2015. Lieve rialzo

Cosmetica Italia ha presentato i dati di chiusura 2014 e i trend per i primi mesi 2015. Nel settore beauty e dei saloni di acconciatura.


Come si presentano i numeri economici italiani del settore coiffure? Nonostante una situazione ancora critica, gli ultimi mesi dell'anno stanno segnalando primi, timidi, segnali di rallentamento della caduta del canale. Il secondo semestre 2014 segna, infatti, una contrazione del 2,9% e per il primo semestre 2015 si attende un nuovo calo di 2,4 punti percentuali.

È quanto emerge dall'indagine congiunturale del Centro Studi di Cosmetica Italia. In particolare, viene sottolineato che per i saloni di acconciatura italiani, la cronica diminuzione delle frequentazioni sembra essersi assestata su livelli sicuramente bassi, ma non si attendono ulteriori flessioni. “I saloni – è stato detto nella presentazione ufficiale a Milano di metà dicembre – stanno dimostrando velocità di reazione differenti nei confronti della crisi, con casi, non rari, di successo e nuove proposte in termini di servizio e valore”.

In un mercato hair che toccherà i 570 milioni di euro, i consumatori sottolineano sempre più l'importanza di concetti quali competenza, novità e qualità del servizio. In questi momenti è infatti fondamentale investire sulla qualità dei servizi e del rapporto con la clientela, in alternativa alla sterile ricerca dei prodotti a basso costo. In generale, comunque, relativamente a tutto il comparto beauty italiano, mentre l'export cresce del 5,5%, si evidenzia è che multicanalità, nuove forme di distribuzione e abitudini d’acquisto stanno ridisegnano il mercato interno.

Complessivamente, c'è un sostanziale ottimismo sulle indicazioni di chiusura del 2014 e trend previsti per i primi mesi 2015. Nel 2014, nonostante un mercato interno ancora assopito, le industrie del settore registrano una variazione positiva della produzione (+1%), per un valore del fatturato globale di 9.370 milioni di euro. Ancora una volta è la componente estera della domanda a consentire la crescita dei fatturati: le esportazioni segnano a fine 2014 una crescita del 5,5%. A fine 2014 il valore globale di mercato tocca i 9.500 milioni di euro con una lieve contrazione (-1,4%) generata dalla riduzione del valore medio: si acquistano più o meno le stesse quantità, ma a prezzi più bassi.

Evoluzione industria

Fenomeni come la multicanalità, le nuove forme di distribuzione organizzata – monomarca in primis – la diradata frequentazione dei saloni professionali e il ricorso a nuove abitudini di acquisto come l’e-commerce e le vendite dirette caratterizzano il mercato interno degli ultimi esercizi. “Il settore cosmetico italiano conferma la sua natura anelastica rispetto ai trend negativi, attestandosi come eccellenza manifatturiera del Made in Italy – commenta Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia”. “La competitività sui mercati esteri si conferma inoltre elemento di valore per l’industria cosmetica italiana e opportunità di crescita ormai irrinunciabile per le nostre aziende. Una competitività da attribuire al costante ricorso a investimenti in innovazione e ricerca, accanto a una capacità produttiva altamente qualificata”.

Un veloce sguardo anche agli altro canali beauty. I centri estetici registrano un valore di mercato vicino ai 240 milioni di euro con un’ottimistica tendenza al rallentamento dei trend negativi per i primi mesi del 2015 (-3%). La profumeria è il canale che maggiormente risente della modificazione di gusti e atteggiamenti dei consumatori: anche nel secondo semestre 2014 il consumo cala del 2,5% con una contrazione media annua del 2,7%. Attesa un’ulteriore contrazione di tre punti percentuali per il primo semestre 2015, con un divario sempre più marcato tra staticità delle profumerie tradizionali e dinamiche di successo delle catene organizzate e delle piccole realtà distributive.

Previsione canali

La grande distribuzione si conferma il più importante canale di vendita per il cosmetico con un valore prossimo ai 3.800 milioni di euro. Da evidenziare le situazioni disomogenee all’interno delle varie tipologie di distribuzione e superficie, con una tenuta particolarmente positiva degli spazi specializzati definiti “casa-toilette”. La razionalizzazione della domanda verso il canale farmacia incide sulla debole crescita dello 0,5% per il secondo semestre 2014 e sulle previsioni per i primi mesi 2015, +1%. L’erboristeria rimane uno tra i più dinamici canali tradizionali, con una crescita media annua del 2,4% e una previsione di +3% per il primo semestre 2015. Questi trend positivi sono dovuti alla crescente attenzione verso il cosmetico di “derivazione naturale”, che il consumatore cerca anche in canali non esclusivamente legati al green.

Le vendite dirette si rivelano sempre più vicine alle mutate esigenze di consumo rispetto ai canali tradizionali e registrano previsioni di chiusura annua vicine al 3%, con volumi di vendita prossimi ai 550 milioni di euro.

Fonte: elaborazione Centro Studi su dati Prometeia. Valori in percentuale

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