Intervista a Roberto Gasperoni, responsabile comunicazione Paul Mitchell Italia.
Paul Mitchell è stata una delle prime aziende di hair care che ha introdotto il concetto delle 4 fasi dove si esplicitava chiaramente la fase del lavaggio, del conditioner, dello style e del finish.
Cleanse = lavare e purificare
Condition = idratare e acidificare
Style = proteggere e modellare
Finish = fissare e lucidare
Nella gamma Paul Mitchell ritroviamo, infatti, una moltitudine di prodotti di style e finish creati per esaudire tutte le esigenze dell'hair stylist. Uno dei prodotti più famosi e più venduti di Paul Mitchell è proprio un prodotto di Style: Scupting Foam (1984) che da trent'anni è un must dei lavori stilistici.
La differenza tra prodotti di styling e di finish?
I prodotti di style aiutano l'acconciatore a creare uno stile, i finish servono a “congelare” e/o rifinire il lavoro di stile.
La vostra azienda prevede linee di styling/finish per giovani, uomini, capelli biondi?
Paul Mitchell ha in gamma prodotti stilistici e di finish per creare look “esasperati” molto giovanili e per gli uomini (linea uomo Mitch). Anche per il target importante di clienti come sono le bionde, abbiamo una linea ad hoc che esalta le particolarità di questi capelli (Forever Blonde).
Ogni stile ha la sua tipologia di prodotti ottimali: qualche esempio?
3Per un look tutto volume, Paul Mitchell ha la sua linea dedicata, Extra Body, che garantisce un volume corposo per acconciature sofisticate. In questa linea ci sono prodotti di style che aiutano a creare volumi importanti lavorando alla base della radice (Extra Body Daily Boost) e che aiutano le operazioni di piega (Extra Body Sculpting Foam). Infine, prodotti di finish come le due lacche Finishing Spray e Firm Finishing Spray che servono a completare l'acconciatura lavorando su due livelli di tenuta.
Prodotti di styling/finish particolarmente adatti per l'autunno/inverno?
Uno tra tutti è il Super Skinny Serum, uno style che riduce la carica elettrostatica dei capelli e li protegge dall'umidità.
